«L'opera del secolo suscita grandissimo interesse in Svizzera e all'estero: esperti del settore e semplici cittadini seguono con passione l'evoluzione dei lavori, visitando i cantieri e tenendosi aggiornati via internet. «Due anni fa ho avuto l'opportunità di recarmi all'Infocentro Gottardo sud di Bodio-Pollegio e sono rimasto affascinato. Complimenti a tutti gli artefici di quest'opera colossale che passerà alla storia nel 21° secolo come fu per la galleria del San Gottardo del 1882», è il messaggio lasciato nel libro degli ospiti virtuale da Giuliano Rossini di Bergamo.
«Preghiamo affinché i lavori siano completati rapidamente! Nel mondo sono necessarie altre opere come questa, che aumentano la felicità e la prosperità», scrive dall'India Sunil Vaingankar, che chiede poi di essere invitato alla cerimonia di inaugurazione.
I commenti provengono da tutto il globo: c'è chi augura buona fortuna, chi affida gli operai alla protezione di Santa Barbara – la patrona dei minatori –, chi domanda di poter partecipare al progetto.
Accolti dalla fresatrice Il giorno della nostra visita, un soleggiato pomeriggio di fine agosto, il cantiere di Bodio-Pollegio accoglie una classe liceale di Darmstadt (Germania) e tre scolaresche provenienti dalla Svizzera tedesca. Per poter entrare nelle viscere della montagna, hanno dovuto prenotare con largo anticipo: le richieste sono moltissime.
Basti pensare che a metà giugno 2008 i cantieri Alptransit avevano accolto complessivamente 586'729 persone dall'inizio dei lavori nel 1996. Nel mese di marzo, l'Infocentro Gottardo sud ha registrato il 200'000esimo ingresso dall'inaugurazione nel 2003.
Appena giunto a destinazione, l'occhio del visitatore è subito colpito dalla testa dell'enorme fresatrice utilizzata per scavare la galleria, rimontata davanti all'Infocentro. All'interno dell'edificio, gli interessati possono ammirare il modello in scala del macchinario, completo di installazioni di sicurezza e carri di servizio: una struttura che in realtà è lunga 410 metri e pesante 3'000 tonnellate!
All'Infocentro si possono anche visionare filmati che documentano il lavoro in galleria, ammirare i cristalli rinvenuti durante gli scavi e verificare le proprie conoscenze sul progetto mediante un quiz interattivo. Numerosi pannelli informativi spiegano la storia del San Gottardo e la politica ferroviaria elvetica.
All'interno la luce è fioca, per dare al visitatore l'impressione di trovarsi in galleria. Dalla terrazza panoramica, in cima all'Infocentro, si vedono passare i treni: paiono lentissimi, pensando a quelli che – a partire dal 2017 – dovrebbero sfrecciare a 200-250 km orari, riducendo a meno di tre ore la distanza tra Zurigo e Milano.
Un'opera voluta dal popolo «Il nostro concetto di comunicazione è basato sul fatto che il progetto Alptransit è stato voluto dal popolo svizzero», spiega Monica Knapp, portavoce dell'azienda. «Riteniamo dunque fondamentale offrire alla popolazione la possibilità di toccare con mano l'evoluzione dei lavori».
Nel contempo, «informiamo puntualmente anche quando siamo confrontati a problemi, per esempio a livello geologico o quando si prevedono degli aumenti di costo».
Questa strategia di comunicazione interessa anche chi è alle prese con progetti analoghi: tra Alptransit e i responsabili italiani del nuovo tunnel del Brennero vi sono infatti frequenti contatti. Dall'Italia sono giunte in particolare richieste di informazioni in merito all'organizzazione della sicurezza durante le visite in galleria.
Motivo d'orgoglio Secondo la portavoce, «all'interno dei confini nazionali uno degli aspetti che suscita interesse per Alptransit è la dimensione del progetto. Moltissimi cittadini elvetici sono fieri di vedere un'opera così immensa – la galleria ferroviaria più lunga del mondo – realizzata in un paese così piccolo».
Un altro elemento importante è la speranza che la Nuova trasversale ferroviaria alpina contribuisca a migliorare l'ambiente e la qualità di vita, favorendo il trasferimento di buona parte degli autoveicoli pesanti dalla strada alla ferrovia.
«Anche se le strutture da sole non bastano a modificare la mentalità della gente, quando la nuova galleria sarà entrata in funzione la situazione dovrebbe mutare notevolmente, specialmente se vi sarà contemporaneamente un intervento della Confederazione a favore della rotaia», afferma Monica Knapp.
Nessun «marketing aggressivo» Gli esperti di Alptransit, se invitati, si recano anche all'estero per illustrare le caratteristiche del progetto, soprattutto in occasione di congressi scientifici: «Non pratichiamo un "marketing aggressivo", ma siamo ben contenti di presentare il nostro lavoro», precisa Monica Knapp.
L'Infocentro – gestito da un consorzio di enti turistici in stretta collaborazione con Alptransit – partecipa invece a fiere del turismo all'estero, sovente accanto a Svizzera Turismo. L'intento è quello di convincere i turisti che si recheranno nella Confederazione a dedicare alcune ore del loro soggiorno per conoscere da vicino l'opera.
«Va comunque tenuto presente che gli indotti economici, che pure ci sono, restano contenuti: la gente non si trattiene più di alcune ore. Si tratta di un cantiere, non di un parco dei divertimenti», conclude Monica Knapp». (Fonte: swissinfo, Andrea Clementi)
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