26 ottobre 2011
NADINE, quando torni ?
Presto, spero presto…
di Paola G. Lunghini
Ricordo ancora il nostro primo incontro, nel mio ufficio di Milano. Era
il settembre 1992. «Sono la nuova responsabile del MIPIM per l’Italia»
mi aveva detto nel chiedermi appuntamento. Arrivò puntualissima, e non
me l’aspettavo davvero così. Una ragazza, bella e giovanissima , dalla
voce melodiosa e dall’ arietta francese molto frizzantina. Pressocchè
nessuna esperienza diretta del mercato immobiliare italiano, ma un
cognome italiano, e una buona conoscenza della nostra lingua. Vidi in
lei, da subito, una grande determinazione, una volontà di ferro, una
gran voglia di “ arrivare”; ma anche una bella dose di flessibilità e di
pazienza. Queste doti, unite all’indiscutibile elegante fascino
personale, costituivano un mix inconsueto nel real estate di allora:
dove le donne si contavano sulla punta delle dita. Questa ce la farà,
pensai congedandola.
1992: il nostro mercato immobiliare stava facendo i conti con l’iniziare
di un ciclo negativo (che sarebbe durato sino alla fine 1997/ primi
1998). E il nostro Paese era alle prese con uno scandalo devastante
(“Tangentopoli” ) che - partito proprio e purtroppo da Milano - avrebbe
finito con il travolgere il nostro sistema politico. In quello scandalo
furono ahimè coinvolti anche nomi eccellenti del real estate italiano.
Insomma non si era certo nella migliore delle condizioni per fare del
marketing per il MIPIM ! E, per giunta, spesso la risposta era «Ma
perché dovremmo venire a una Fiera internazionale? Noi siamo in un
mercato locale! E questo MIPIM, spiegami, perché è così caro? »
Ma lei era ferma, determinata, e voleva farcela. E poi – last but not
least - amava l’Italia.
E l’Italia cominciò ad amare Nadine. Il nostro Paese iniziava la strada
dell’ internazionalizzazione e - anno dopo anno- le aziende italiane che
si affacciavano sulla Croisette diventavano vieppiù numerose. Assaggiata
la valenza e l’ utilità della Fiera, gli italiani imparavano la strada
per Cannes a marzo, per il MIPIM, e poi per il MAPIC, a novembre. Lei
aveva dunque vinto. Nel 2002 – sotto la regia di Nadine, in unione con
la CCIAA di Milano e l’allora mitico ITP, Investment Turin and Piedmont
- fu organizzata al MIPIM la prima “Italian Way”, che coinvolse diversi
espositori (enti/ società del Bel Paese) in uno spazio comune…una
tradizione che, pur rinnovata nella forma e nei contenuti, ancora oggi
dura.
Intanto Nadine proseguiva nella sua la sua carriera che , lentamente ma
inflessibilmente, la portava al top. Era il 2004 – se non erro – quando
fu nominata Direttore del MIPIM e del MAPIC. Era diventata una delle
donne più note al mondo nel real estate internazionale, e una delle più
“di potere“ !
Time flies. Nel 2006, al culmine del picco positivo di mercato, l’Italia
era stata il quarto Paese come numero di partecipanti al MIPIM, e il
secondo al MAPIC. Ma Nadine , pur Director, non cessava mai di dare un
occhio alla “sua “ Italia, riservando ai nostri espositori/ visitatori
l’attenzione, la cura e la pazienza dei lontani tempi. Così presente,
che proprio quell’ anno inventai per lei il soprannome di “Guardian
Angel“ (Angelo Custode) della delegazione italiana…
L'anno scorso, quasi improvvisamente, Nadine lasciò la Reed MIDEM (la
società organizzatrice dei due Saloni, ma di questi non soltanto, ndr).
Gli italiani si sentirono subito “orfani”. Dov’è Nadine? Dov’è andata?
Come faremo senza di lei? Come potremo gestire il MIPIM e il MAPIC senza
Nadine? (eh, sì perché per tutti lei era sempre e solo Nadine).
La risposta è semplice. Voleva solo, dopo tanti anni di intensissimo
lavoro- un lavoro di quelli che non ti lasciano vita - cambiare vita.
Dopo aver ricevuto, con tutti gli onori che il Protocollo prevedeva e
prevede, ministri, sindaci, archistar, e top player del real estate
internazionale (tutti in visita alla Fiera immobiliare più importante
del mondo), aveva voglia di fermarsi: per stare per un po’ con i suoi
cari, per occuparsi dei suoi interessi, per viaggiare anche per piacere
e non solo per business, e per riflettere sul suo futuro, sui progetti
di vita e di professione. Nadine è sempre stata una donna
professionalmente molto, molto attiva, e fare solo la moglie e la mamma
non è mai stato nei suoi obiettivi!
Ma ora che i bambini sono cresciuti e vanno a scuola ( sono “ grandi”,
che diamine, il maggiore va ormai alle elementari, e la bimba all’
asilo) , è bello sapere che Nadine vuole “ tornare al business” . La
“vacanza” è quasi terminata, e noi siamo tutti qui , ansiosi e curiosi
di vedere Nadine “ di nuovo in giro” .
-Che farai, Nadine, ti metterai ancora nel real estate ? « Essendo
letteralmente “ cresciuta” nel settore , gli appartengo » mi risponde. «
Per portare a sempre maggior espansione i brand MIPIM e MAPIC, e al
livello di notorietà che hanno raggiunto, ho letteralmente incontrato il
real estate di tutto il mondo. Ciò mi ha consentito di avere una visione
davvero globale dell’ industria immobiliare . Non posso nemmeno
immaginare di cambiare , e di entrare in un altro settore .Tra le mie
capacità non c’è solo quella di saper sviluppare e mantenere relazioni
con i “decision makers” dell’ immobiliare , ma anche quella di essere in
grado di facilitare l’ espansione internazionale di un brand o di un’
azienda. Il real estate e il retail real estate sono due campi che mi
sono familiari, così ci sono davvero molte chance di vedermi presto ,
come dici Tu, “ di nuovo in giro “. Chissà, magari per rappresentare in
Francia degli interessi italiani ! ».
-Come hai vissuto questi tempi recenti di grande turbolenza? «Da
semplice osservatore, la scorsa primavera e come molti altri, ero
fiduciosa che il peggio fosse ormai passato, e che alcuni segnali
positivi scorti a giugno fossero lì lì per ridare fiato all’ industria,
stimolandone il rilancio anche in termini di nuovi development» mi
spiega. « Purtroppo la crisi ha ricolpito ancora, l’auspicato dinamismo
e gli investimenti si sono nuovamente bloccati. Tutti vorremmo che
arrivasse davvero una ripresa, e che il mercato non precipitasse ai
livelli- bassissimi – del 2009…».
-Secondo te, che ne sei stata una protagonista, che ne sarà del real
estate a livello internazionale? «Non ho informazioni “privilegiate” per
poter rispondere» sottolinea, e con un sorriso. «Penso però che i
mercati reagiscono in modo diverso e – pur perdurando - la crisi non
tocca tutti allo stesso modo: vedi Cina. Non è questa la prima volta che
la crisi colpisce il real estate. I professionisti hanno saputo
adattarsi alle turbolenze. Guardando ai fatti da una prospettiva
globale, ci è voluto molto tempo per costruire un mercato immobiliare
davvero internazionale, e sono convinta che il mercato, nonostante tutto
, internazionale rimarrà. Coloro che dieci anni orsono non credevano
allo sviluppo della Central Eastern Europe hanno dovuto ricredersi. Lo
stesso è accaduto per la Russia o il Middle East. Oggi, ritengo anch’io
che la community debba fare i conti con la Cina, ma pure con l’India e
il Brasile ».
-E ora, per concludere. La Tua intensa esperienza professionale Ti ha
consentito di conoscere molti personaggi “stellari”, noti in tutto il
mondo. Chi Ti è rimasto più impresso, e perché? «E’ perfettamente vero,
ho avuto la possibilità e anche la fortuna di incontrare persone
straordinarie, di molte differenti culture e di molti diversi settori di
attività. Protagonisti della politica e dell’economia, archistar, così
come i più “brillanti” player dell’ immobiliare, con cui ho potuto
condividere momenti unici e indimenticabili» afferma, mentre l’emozione
ancora traspare. «Davvero troppi, credimi, per poterTi citare solo
qualche nome…».