5 gennaio 2006
L'offerta di "real estate education" (di formazione immobiliare, cioè) è o no in linea con le aspettative dei datori di lavoro e le
"speranze" dei giovani in cerca di occupazione? L'Accademia si è saputa o no adeguare al cambiamento in atto anche in un settore
considerato - a seconda dei Paesi - maturo o emergente? C'e concorrenza (interna-esterna) o sinergia tra le Accademie tradizionali
e le Business Schools sempre più aggressive? Si può o si deve, da parte dei formatori "classici", temere in qualche modo la
competizione delle associazioni di categoria, che propongono un'offerta formativa sempre più articolata e sempre più attenta alla
base scientifica?
Su questi grandi temi, a loro volta suddivisi in macro-aree didattiche e
geografiche, si è svolta ad Alicante, in Spagna, ai primi di dicembre 2005,
l' intensa "due giorni" congiuntamente organizzata da ERES - European Real Estate Society (cioè l'associazione europea degli economisti e ricercatori immobiliari) e dall'Università di Alicante, e coordinata da Paloma Taltavull , professore di economia immobiliare presso quella Università.
Durante l'incontr , che aveva come titolo "ERES First Education Seminar", si sono per la prima volta nella storia della formazione immobiliare europea confrontati coloro che il Real Estate lo insegnano, provenienti da tutta Europa: dalle Università e Business School di UK (Reading, Aberdeen, Sheffield Hallam, Kingstone, Nottingham Trent, Surrey, Londra), Austria, Germania, Svizzera, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Estonia, Lituania, Finlandia, Slovacchia, ma anche dalla Malaysia e dagli USA. Oltre cinquanta docenti, che si sono trovati d'accordo sulla necessità di approfondire insieme le metodologie, allo scopo di omogenizzare l' offerta didattica, soprattutto in funzione di una domanda di specializzazione in crescita quasi ovunque, e in particolare nei "nuovi" Paesi europei.
Tre i temi principali, trattati attraverso le testimonianze: "Il mercato per i laureati in Real Estate in Europa", "L'evoluzione della Real Estate education nell'ambito delle Business Schools" e "La Real Estate education nella didattica dei dipartimenti di Architettura, Urbanistica, Costruzione e Ingegneria". Certo, il Regno Unito e i Paesi Bassi sono, nel settore, leader assoluti. La didattica e l'attività di ricerca, nei due Paesi, sono così storicamente affermate che chiunque si si voglia dirigere verso le professioni immobiliari (o anche gli impiegati e i tecnici, e a volte i dirigenti, che desiderano un percorso di specializzazione) hanno solo l'imbarazzo della scelta su quali corsi seguire . Ma anche qui, il limite tra teoria e pratica comincia ad affiorare: nuovi segmenti , a volte trasversali, si inseriscono nel Real Estate, portando ventate di aria fresca ma anche complicazioni, rispetto a consolidate abitudini. Ciò accade soprattutto nelle Facoltà tecniche, dove l'estimo e le teorie valutative emergenti non si sono ancora messe completamente d'accordo con la Finanza sul "che fare" del futuro. Per non parlare delle "spinte " che all'Università si dirigono da parte delle nuove professioni (occorrono non soltanto specialisti in facility e property management, ad esempio, ma anche in portfolio e asset management) persino in riferimento alla sfide della sostenibilità ambientale. Inoltre, le cross-border operation aumentano ogni anno (si richiedono quindi professionisti in grado di parlare la doppia lingua, del proprio Paese e del Real Estate internazionale), e i Paesi dell'Est incalzano, divisi ancora tra una tradizione tecnico-edilizia dell'immobiliare, e la visione sempre più "coinvolgente" dell'investimento, quotato o private equity che sia.
Il successo del Seminario di Alicante (che è tra l'altro una città deliziosa e vivacissima) è andato al di là delle più ottimistiche previsioni: tutti i "pionieri" (per l'Italia erano presenti ai lavori Paola G. Lunghini, Direttore ed Editore di Economia Immobiliare, Presidente di ERES per il 2005 - 2006, e Uberto Visconti di Massino, Valori Urbani, Vicepresidente di AICI Giovani, Member of the Board di ERES), dopo questo primo confronto a cuore aperto, si sono già dati appuntamento per l'anno prossimo: l'"ERES Second Education Seminar" avrà luogo ai primissini di dicembre 2006, in Austria. L'Accademia italiana farà bene a segnarsi la data.
un gruppo di partecipanti al Seminario ERES, al termine dei lavori
barche, palme e gru lungo il waterfront di Alicante
|