|
Il "mio" 19°
MIPIM
10 e 13 marzo 2008
di Paola G. Lunghini
"Cannes, the place to be"
«Il miglior MIPIM da molti anni: finalmente i prodotti buoni stanno
rispuntando, anche se per oggetti simili i rendimenti sono spesso
diversi». Si esprime così , quasi al termine del Salone, un
simpaticissimo operatore italiano che da molti anni vive in Germania
e lavora per una grandissima società multinazionale di investimenti.
«Un' esperienza straordinaria, di cui siamo soddisfatti. I contatti
sono stati innumerevoli e interessanti » trilla la giovane (e
tostissima) , collaboratrice di un importante developer milanese che
esponeva a Cannes per la sua prima volta . «Ho dovuto all' ultimo
momento sostituire il mio Senior Partner, quasi un giorno di viaggio
per rimanere qui un giorno solo, per giunta dormendo a Nizza »
osserva un noto avvocato di Milano «Troppo poco, e un vero tour de
force: ma ne è valsa comunque la pena»
Sono solo tre italiche testimonianze (su circa 1.500 connazionali
presenti) dell' ennesimo e annunciato successo della 19a edizione
del MIPIM : la più famosa vetrina immobiliare del mondo si è chiusa
venerdì 14 marzo con numeri da capogiro. Ci vorrà ancora qualche
giorno per i dati definitivi, ma la stima di 28 mila partecipanti da
85 Paesi sarà forse addirittura superata.
La pressione del "popolo eletto" del real estate, però, più che
negli spazi espositivi propriamente intesi (lì è sempre tutto sotto
controllo, o quasi ... a parte le inevitabili code del primo giorno
alla Reception) si è fatta sentire soprattutto sulle infrastrutture
cittadine. La capacità alberghiera della città è normalmente
sufficiente, ma diventa scarsissima per un Salone come è ormai
diventato il MIPIM. Moltissimi si sono trovati - come solito - ad
alloggiare negli Hotel lungo la Costa, con problemi di spostamenti
che, oltre all' indubbio consumo di tempo, precludono il miglior
"utilizzo" degli eventi sociali che al MIPIM tanta importanza hanno
da sempre.
Il parcheggio si è rivelato spesso un incubo : forse non però per le
infinite super-car (ho contato anche numerose Ferrari), che
solitamente trovano ricovero nei garage dei 5 stelle lusso ! E mi
hanno raccontato che persino l' aeroporto di Nizza ha avuto momenti
di tilt, a causa degli innumerevoli - pensate un po' - voli privati.
Uno sciopero delle ferrovie francesi ha poi aggiunto un " tocco" di
disagio intermedio...
In definitiva, per quanto riguarda i disagi sembrava solo di essere
a Milano durante una delle nostre grandi Fiere...
Ciò detto, comunque e ancora una volta il MIPIM è stato " the place
to be". Ha avuto 28 mila simpatizzanti (storici o newcommer), e un
solo nemico: un tempo (atmosferico) davvero troppo, troppo bello!
Non ci credete che il bel tempo sia un nemico del business
fieristico , o anche convegnistico? Sbagliate. Nessuno si augura ,
per una Fiera, acqua a catinelle: ma neppure sole sfolgorante e
caldo, e cielo di un intenso blu ! Con il bel tempo la gente tende a
scappare - e con grande e perversa soddisfazione , sembra di bigiare
la scuola !!!! - dai luoghi espositivi . Figuriamoci se a un cielo
bellissimo si unisce un lungomare famoso dotato di innumerevoli e
sfiziosi ristoranti on the beach...
Il combinato disposto , a Cannes, è stato troppo forte ! E così
erano in tanti, nei giorni scorsi, a passeggio lungo alla Croisette
anzicchè al chiuso degli stand... Erano in tantissimi a trascorrere
lunghe e piacevoli ore a tavola , all'aperto ... E già alle nove del
mattino e alle cinque del pomeriggio i simpatici locali ut supra
ospitavano breakfast meeting e cocktail party on the beach: che, lo
vogliamo dire, sono molto molto più appealing che non il chiuso di
una tensostruttura. Per non parlare del fascino dei grandi alberghi
con facciate che sembrano torte alla panna, e dei loro innumerevoli
meeting (+ lunch +cocktail +dinner); e degli yacht , ormai la
maggior leggenda del MIPIM ...
Complice dunque il sole caldo quest' anno le barche erano piene, i
ristoranti presi d' assalto , e i party affollati , tipo
metropolitana milanese nelle ore di punta. L'immagine sotto è solo
un esempio!
Gli stand apparivano indubbiamente un po' meno visitati del solito,
ma l' apparente diminuzione della folla pagante non sembri una
contraddizione in termini di business.
La sensazione - da molti colta - di minor frequenza nelle Hall era
dovuta anche alla " dilatazione " delle stesse. Abituati come
eravamo a una maggior compattezza degli espositori, ci siamo
ritrovati con un Palais "preso tutto" sino al quarto piano (idem le
strutture adiacenti, "Riviera" e "Lerins") ; con numerose e vaste
tensostrutture esterne ; nonchè con padiglioni e padiglionicini
mono-brand disseminati lungo chilometri di " red carpet".
All' esterno , sempre in tensostrutture , erano stati collocati
anche tutti i servizi, dalla Sala Stampa alla zona di registrazione
, alla VIP Lounge: 20 minuti buoni a piedi, circa, per andare da un
capo all' altro del Salone (venivano in aiuto, per fortuna e per
brevi passaggi, i vari "tricicli" e mini-car sponsorizzati da ING
Real Estate e Eurohypo).
Maxi-schermi. Cartelli pubblicitari di varia grandezza sulle
facciate (oltre che del Palais) delle case e degli alberghi lungo la
Croisette. Limousines. Il MIPIM ha invaso Cannes e dintorni in tutte
le maniere possibili , ed è logico. Considerata l' energia che mette
in moto (erano sponsorizzate anche le giacche dei vigilantes, che
sono centinaia), e l' indotto che produce, penso che - pur stando di
base a Parigi - la Reed Midem (società organizzatrice del MIPIM e
MAPIC, oltre ad altro) sia la maggior azienda della Costa.
Chapeau dunque , ancora una volta, a tutto lo Staff capitanato dal
CEO Paul Zilk e da Nadine Castagna , nostra " guardian angel",
Director del MIPIM (e anche del MAPIC)!
Volete viziare i vostri clienti e coccolare i vostri collaboratori ?
Portateli al MIPIM : è un regalo di lusso. A Cannes , remember ,
siamo nell' immobiliare di lusso. Se a prima vista tutto ciò sembra
- come tutto il settore del lusso - un enorme spreco di risorse
(solo per fare un esempio, avete idea di cosa costano , tutto
compreso e complessivamente , gli yacht che dondolano pigramente in
Porto per tutta la settimana del MIPIM ?) , beh, occorre
ragionevolmente pensare che tutto ciò non sia un paradosso ma abbia
un senso economico preciso .
Il lusso è un motore formidabile, gli organizzatori del MIPIM l' han
capito dal primo momento e su ciò hanno costuito il successo del
Salone. Il Salone è sempre " carissimo", ma vi ci sono nati, nascono
e nasceranno business miliardari. Gli affari si fanno forse meglio a
bordo di una barca che non dietro a una scrivania, e i party sono
fatti apposta per il networking. Più si spende , più si moltiplicano
le opportunità che, a cascata, dagli happy few si spalmano sul resto
del mondo.
E i collaboratori non si sentono " ai lavori forzati", ma "
prescelti" e "speciali". Anche solo passeggiando sulla Croisette si
può fare business !!
Come potrebbe una Fiera "normale" competere con tutto ciò?
"La storia e il successo"
Lo sapete come è nato il Salone, e cosa vuol dire MIPIM, che NON è
un acronimo????
No, vero? Bene, ve lo spiego io.
Verso la fine degli anni ottanta, a un affascinante businessman
francese appassionato di fotografia che si chiamava Xavier Roy (già
ben noto per essere il patron di molte manifestazioni fieristiche
che già avevano luogo anche sulla Costa Azzurra, con la sua società
che si chiamava MIDEM Organisation, e che negli anni a venire
sarebbe stato insignito della Legion d' Onore) venne in mente di
creare un " MIDEM" dell' immobiliare.
La leggenda dice che in ciò fu sollecitato dai proprietari e gestori
dei molti alberghi a 5 stelle della Croisette che, nei mesi di
febbraio-marzo, soffrivano per mancanza di clienti; e che cercavano
affannosamente - per quel periodo dell' anno - un' occasione
congressuale adeguata allo standing degli alberghi stessi .
Nell' immobiliare, Xavier aveva alcuni amici : sapeva perciò che il
settore stava vivendo un recovery che sarebbe stato a breve boom. Il
caso volle che sulla sua strada transitasse, ad un certo punto, un
giovanotto non ancora quarantenne che stava in una Banca, e del real
estate aveva buona esperienza .
I due simpatizzano , e dopo un po' decidono di " metter su" il primo
Salone dell' immobiliare.
L' idea è folle : il Salone deve essere internazionale e carissimo,
affrontabile solo dai numeri uno.
Detto, fatto. Thierry Renault (questo il nome del giovanotto) lascia
la Caixa, e si mette a girare il mondo sondando dapprima la
fattibilità della folle idea, e poi in cerca di danarosi clienti per
quello che sarebbe stato il " MIDEM" dell' immobiliare.
Ci riesce, proprio perchè l' idea è folle: il Salone sarà
accessibile solo ai protagonisti, ai numeri uno , a coloro che se lo
possono permettere! Sarà un evento di lusso, un un club di
privilegiati.
A marzo 1990 , infatti, il primo MIPIM (Marché international des
professionels de l' immobilier, eccolo qui il nome che non è un
acronimo) chiude la sua prima esperienza con circa 2.900
partecipanti, provenienti da una ventina di Paesi. Sono il top dell'
industry di allora. La parte del leone la fanno ovviamente i
francesi, tampinati da vicino dagli inglesi .
Gli altri seguono in ordine sparso, e gli italiani sono "quattro
gatti". Tra i felini in oggetto ci sono io (ecco perchè queste cose
le so, e sul MIPIM ci potrei scrivere un ' enciclopedia in 19
volumi, un volume per ogni anno in cui sono stata presente) .
Parlando di Italia, la Pirelli RE già c' era, solo che allora si
chiamava Milano Centrale, e tutti pensavano a un primo momento che
trattasse stazioni ferroviarie. C' erano Gabetti e IPI , e pochi
altri : tra cui l' AICI - Associazione italiana Consulenti e Gestori
Immobiliari, con l' allora Presidente Alberto M. Lunghini .
Ci sono già , nel 1990, un bel po' di giornalisti internazionali
(dall' Italia, timidamente, la sottoscritta , e una collega milanese
che smise il mestiere pochi anni dopo), numerosi yacht , ma non
transoceanici (Dio che gola, ma come si fa a salirci? ci vuole l'
invito, come si fa ad avere l' invito?...), i grandi chartered
surveyors, i developer USA, le law firm internazionali e le società
di accounting.
C'è anche un piccolo programma convegnistico su cui Xavier e Thierry
puntano molto per fare - oltre al lusso - anche cultura. Lusso e
cultura : un binomio perfetto e geniale.
Gli italiani sono sempre quattro gatti ma, nel 1992 , è affidata
proprio alla fedele AICI l' organizzione di quella che sarà la prima
Conferenza italiana del Programma ufficiale del MIPIM: eravamo
entrati nella "turbolenza", ed è su questo tema che la Conferenza
italiana si esprime, e con ottimo successo. Il Panel è per metà
internazionale, il moderatore è uno dei più noti giornalisti inglesi
dell' epoca (un caro amico, inviato del mensile Europroperty , il
più autorevole giornale immobiliare di quei tempi), e la Sala è
affollata da gente di molti Paesi che all' Italia ci stavano già
pensando, visto che Richard Ellis (non ancora CBRE) e Jones Lang
Wootton (non ancora Jones Lang La Salle) a Milano c' eran già.
Insieme ad altri " stranieri " di cui - dopo il boom del '90 e la
successiva crisi - oggi nessuno più si ricorda...
Come lo so?
Semplice, la Conferenza l' organizzai io.
E questo record (unica Conferenza italiana del Programma ufficiale)
è rimasto imbattuto sino al marzo di quest' anno : un plauso dunque
a Gualtiero Tamburini, che con Assoimmobiliare ha riscosso, l' 11
marzo scorso e con il secondo incontro italiano "ufficiale " (sulle
SIIQ), un ottimo successo, nell' ambito di un programma che ha visto
al MIPIM 2008 decine e decine di Convegni (istituzionali e privati,
per non contare le infinite presentazioni agli stand).
Giro giro tondo, cambia il mondo, diceva Giorgio Gaber.
Il mercato "gira" in tutta Europa, ma il MIPIM cresce, e molto. In
Italia, l'interesse è pochino ma - nel 1995 - accade una specie di
rivoluzion: si fa il primo "speciale" del Sole 24 Ore dedicato al
MIPIM (che portava la mia firma - io, stabile collaboratore
"esterno" - accanto a quella del collega " interno " alla redazione
, che con me di immobiliare ma non di immobiliare soltanto si
occupava).
Lo preparammo in poco più di due settimane, lavorando H24, e c'
era.... solo il fax . L'email, con il "copy and past" sarebbe
arrivata molto dopo...
Al Salone l' Italia era, se non ricordo male, rappresentata da una
sessantina di società.
Andiamo avanti: nonostate i tempi bui del mercato, il MIPIM era
cresciuto a ritmi sostenuti.
Troppo.
E così, nell' autunno1995, il primo spin-off : apre il MAPIC, Marché
international professionel de l' implantation commerciale et de la
distribution (come vedete, anche il MAPIC non è un acronimo) . Il
successo del MAPIC, oggi, lo condividete tutti.
Ragazzi, in quegli anni gli inviti ai party già si sprecavano: ma
tutto si svolgeva tra il Palais, le barche e i principali alberghi .
Nessuna dispersione di tempo , di cocktail ne potevi fare anche
dieci in una sera.
Gli italiani ( ma non loro soltanto ) facevano ogni giorno a
mezzogiorno la fila per gustare allo stand il " mitico" risotto
della Pirelli ( non ancora Pirelli RE). In quegli anni, ebbe uno
stand anche la Nomisma che - con un gruppo di imprenditori bolognesi
- serviva apprezzatissimi stuzzichini di mortadella e bicchieri di
lambrusco. Penso che Daniela Percoco e le sue colleghe di Nomisma se
lo ricordino ancora .....
"These were the days my friends, we thought they'd never end",
diceva la canzone, e lo pensavamo anche noi, che ci sentivamo parte
di un club di privilegiati appena vedevamo , a marzo, la Croisette
costellata di primule e viole dopo il freddo grigio di Milano ,
Torino e Bologna. E intanto, anno dopo anno, si imparava a conoscere
il real estate nel luogo dove il real estate si faceva, in attesa di
quella che sarebbe stata la globalizzazione.
MIDEM, nel frattempo, diventava REED MIDEM; cioè una delle più
importanti organizzazioni del mondo nel settore fiere.
E' difficile, oggi, sentirsi parte di un club , quando intorno a te
c'è l' impatto di decine di migliaia di persone che parlano tutte le
lingue del mondo con prevalenza del russo.
Ma è giusto così, credo.
Il MIPIM tra le tante cose ha molto contribuito - forse
inconsapevolmente - all' internazionalizzazione dei mercati . Il
mondo che gira sempre più in fretta e internet hanno fatto il resto.
Xavier ha lasciato da tempo il real estate (coltiva sempre la
"vecchia" passione della fotografia , e partecipa a mostre di
successo internazionale), ma Thierry Renault - con la sua squadra -
è sempre lì: Direttore generale aggiunto e Direttore della divisione
immobiliare di REED MIDEM, quasi 58 anni portati come un ragazzino e
con una gran voglia di nuove sfide . La prossima, dopo MIPIM Asia e
i Saloni di "Global City" , sarà MIPIM Horizons, l' ultima nata
della "famiglia", che sarà solo e interamente dedicata ai Paesi
emergenti, e che aprirà per la prima volta i battenti ai primi di
dicembre 2008.
Spero che il MIPIM- una case history di eccezionale successo - trovi
spazio nelle aule universitarie: ogni volta che "racconto" il MIPIM
nelle mie lezioni al Politecnico di Milano mi auguro che prima o poi
qualche studente , anche in Italia, ci faccia una tesi sopra.
Amici dell' accademia, vi avverto: sono anche disposta a fare da
correlatore.
(segue)
Guarda le foto cliccando sul link:
Si lavora sorridendo
allo stand del Lazio
Marinus
e Jeannette Dijkman, di REP, presentano il volume Europe Real Estate
2008, fresco di stampa
Andreas
Schiller, editore di CompEtencEcircle (piattaforma per la nuova
Europa), con Paola G. Lunghini
Uno dei
numerosi (e affollatissimi) cocktail party
Nadine Castagna (a destra) con Claudia Trentin, di Milano Holding
Group
|
|
|