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			14 dicembre 2009
 Racconta Luigi Roth, 
			Presidente di Fondazione Fiera Milano, che quando si decise il 
			trasferimento della Fiera di Milano a Pero i padiglioni della manica 
			lunga disegnati dall’architetto Mario Bellini erano stati inaugurati 
			da pochi anni.
 
 Di colpo la parte più moderna dei padiglioni fieristici erano 
			diventati un “problema”, un luogo senza destinazione d’uso che 
			sarebbe presto stato inghiottito dalla gigantesca riconversione di 
			Citylife.
 
 Con coerenza e con fiducia, la Fondazione Fiera Milano e Fiera 
			Milano Congressi hanno affidato allo stesso Bellini la risoluzione 
			del problema, trasformando i padiglioni nuovi che di colpo erano 
			diventati vecchi in un più complesso e articolato centro congressi: 
			il MIC PLUS.
 
 Ben 18 mila posti a sedere, un Auditorium da 1.500 persone, una sala 
			plenaria da 4.500 posti, 54 mila metri quadrati espositivi : questi 
			i numeri del Centro Congressi che sarà ultimato entro il gennaio 
			2011, impiegando 250 operai che lavoreranno 400 mila ore, ha detto 
			Maurizio Alessandro, Direttore Generale di Sviluppo Sistema Fiere.
 
 Lo scorso 14 dicembre, la Stampa è stata invitata a prendere 
			direttamente visione dello stato di avanzamento dei lavori. Girare 
			attorno al cantiere di Citylife e poi trovarsi alti su tutta la zona 
			concede un colpo d’occhio non indifferente sull’area della vecchia 
			fiera. Alessandro ha spiegato che i tempi saranno rispettati perché 
			la parte apparentemente più complessa del progetto, ossia la 
			copertura trasparente che i progettisti chiamano “cometa”, sarà 
			risolta in buona parte grazie alla prefabbricazione.
 
 Giuseppe Zola, Presidente di Fiera Milano Congressi, ha detto che il 
			Centro sarà ultimato nei tempi previsti “per forza”, perché già si 
			registrano prenotazioni nel calendario dei convegni internazionali 
			per il 2011.
 
 La conferenza stampa di aggiornamento si è svolta in quelli che 
			saranno gli spazi dell’Auditorium e che oggi sembrano la 
			sovradimensionata rampa di un parcheggio in cemento affacciato su un 
			paesaggio di rovine archeologiche al contrario, fondamenta che 
			salgono, ruspe che scavano. Torneremo tra 400 mila ore.
 
 (Lorenzo Taini)
 
 
 
 Nelle foto, particolari del cantiere
 
			 
			 
			 
 
 
 
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