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			1 dicembre 2008
 Sala piena per la “V Conferenza Italiana sulle Valutazioni 
			Immobiliari” che ha affrontato nella consueta sede (Milano, HQ di 
			Deloitte, con introduzione di Elena Vistarini, partner della 
			società) alcune tematiche tanto attuali quanto controverse di fronte 
			ad un variegato pubblico di operatori del Real Estate.
 
 L’estate ha segnato una svolta nell’attività del Comitato di 
			Valutazione che, alla luce dei primi evidenti segni di recessione 
			del mercato immobiliare, ha aperto un vivace dibattito sul ruolo del 
			valutatore nelle attuali condizioni del settore: dall’atteggiamento 
			assunto dagli istituti di credito (efficacemente sintetizzato da 
			Ursula Raab di Aareal Bank) alle difficoltà della categoria di 
			valutatori ed Esperti Indipendenti nello svolgimento delle proprie 
			mansioni.
 
 Mentre si avvicina il 31 dicembre, data di bilanci e rendiconti (per 
			i Fondi) e quindi anche di verifiche sul valore dei beni immobili, 
			gli operatori del settore incontrano sempre maggiori difficoltà ad 
			esprimersi in modo certo, in primo luogo a causa della scarsità dei 
			dati e del numero di operazioni eseguite.
 
 Non solo la situazione di stasi ma anche la conseguente assenza di 
			comparables attendibili rende a fine 2008 molto delicato il compito 
			dei valutatori che si trovano a stimare portafogli immobiliari in 
			condizioni di evidente instabilità del mercato.
 
 A titolo di esempio l’intervento congiunto dei membri del Comitato 
			di Valutazione Mariacristina Laria (Savills) e Francesca Prandi (Cushman 
			& Wakefield), ha evidenziato alcune circostanze significative per 
			l’anno in corso: il fatto che molti bandi di gara siano andati 
			deserti, che immobili giudicati di qualità siano rimasti sul mercato 
			a lungo, che le offerte poi presentate siano risultate più basse del 
			20-30% rispetto all’importo richiesto.
 
 In parallelo operatori tradizionalmente considerati più “statici”, 
			come Inarcassa, sono divenuti in situazione di incertezza 
			richiestissimi interlocutori, come ha sottolineato Flavio Iardino, 
			che presiede la Direzione Immobiliare della Cassa Ingegneri e 
			Architetti.
 
 Il quadro è stato infine arricchito dall’overview offerta da 
			Gianluca Marcato (IPD e University of Reading) attraverso lo studio 
			IPD sul mercato anglosassone.
 
 In sintesi l’indicazione dei valutatori nelle attuali condizioni 
			conferma il trend già emerso nei recenti dibattiti: ritornare ai 
			“fondamentali” dell’immobile (a return to property fundamentals) 
			focalizzandosi, nell’ambito dell’attività di stima, sui tradizionali 
			elementi cardine di analisi: posizione (accessibilità, visibilità, 
			etc.), qualità dei conduttori e sostenibilità dei canoni di 
			locazione, configurazione e qualità costruttiva, etc.
 
			
 (a cura di Laura Piantanida, Reddy's Group, Componente del Comitato 
			di Valutazione)
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