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      29 ottobre 2007
 In data 29 ottobre si è svolta a Milano l’Assemblea generale di 
		Assimpredil ANCE, Associazione afferente al sistema Associazione 
		Nazionale Costruttori Edili, che raggruppa le imprese delle province di 
		Milano, Lodi e Monza nonché di tutta la Brianza.
 L’Incontro è stato dedicato alle questioni presenti nel tessuto urbano e 
		sociale della metropoli milanese, ovvero programmi, progetti e procedure 
		con i relativi finanziamenti.
 Ha aperto i lavori Claudio De Albertis (Presidente di Assimpredil ANCE) 
		il quale ha affermato che l’impegno e l’obiettivo dei costruttori 
		aderenti a Assimpredil ANCE, è quello di creare costruzioni sostenibili 
		e rispondenti alle aspettative della gente, che siano innovative e 
		contemporanee e che vadano oltre l’interesse individuale e verso il 
		vantaggio collettivo. In poche parole ciò significa andare oltre 
		l’effetto “NIMBY” (Not in my back yard) e “BANANA” (Build absolutely 
		nothing anywhere near anything ) ma verso il “PIMBY” (Please in my back 
		yard).
 Gli imprenditori edili sono disponibili al dialogo e alla collaborazione 
		con l’Amministrazione Comunale offrendo conoscenza e competenza e al 
		contempo chiedendo come controcanto la condivisione e la redazione del 
		progetto strategico della città.
 Il Presidente ha fornito alcuni dati relativi all’industria delle 
		costruzioni nella realtà ambrosiana. Le imprese del settore sono il 14 
		per cento del territorio regionale. Gli investimenti in costruzioni 
		rappresentano oggi il 10 per cento del PIL. Nel corso del 2007 sono 
		stati aperti più di 20 mila cantieri solo nella Provincia di Milano dove 
		operano circa 60 mila operai edili e 100 mila persone aventi mansioni 
		impiegatizie e direzionali.
 Claudio De Albertis ha dichiarato che «nel settore delle costruzioni 
		della nostra regione il tasso di lavoro irregolare è più basso che nel 
		resto d’Italia e gli ultimi dati INAIL confermano che gli infortuni sul 
		lavoro denunciati nella nostra provincia, nel periodo gennaio agosto 
		2007, indicano una diminuzione del 30 per cento, se confrontati con i 
		dati dello stesso arco di tempo dell’anno 2006». Questo dimostra come 
		l’aumento dell’occupazione e della produttività non siano andati a 
		detrimento della sicurezza dei cantieri, e come gli sforzi compiuti 
		congiuntamente con i sindacati abbiano dato i risultati attesi. Il 
		Relatore ha sostenuto che le imprese lamentano una diffusa e continua 
		incertezza riguardo le scelte strategiche della Pubblica 
		Amministrazione. Egli ha rammentato che «occorre passare dalla 
		dimensione del governament inteso come definizione unilaterale e 
		prescrittiva degli obiettivi, a quella di governance interpretata come 
		regolazione negoziale degli interessi».
 Il Presidente ha concluso asserendo che l’evento EXPO 2015 rappresenterà 
		una grande opportunità per il nostro territorio, la vera scintilla da 
		cui partire per disegnare la città del 2015. «Noi come costruttori 
		sentiamo la necessità di una politica di ampio respiro per la nostra 
		città e siamo pronti a impegnarci attivamente per il raggiungimento di 
		questi risultati», ha detto.
 La risposta dell’Amministrazione ha avuto il suo “fuoco d’inizio” con un 
		indispettito Carlo Masseroli (assessore allo Sviluppo del Territorio del 
		Comune di Milano) il quale non ha accettato le critiche di Claudio De 
		Albertis, e ha ribattuto affermando che sia il lavoro di collaborazione 
		condotto con Assimpredil, sia l’incontro avutosi con gli Ispettori BEI 
		(Banca Europea Investimenti), ai quali spetta il compito di scegliere la 
		futura sede dell’EXPO, hanno mostrato il contrario. L’assessore, a 
		rafforzamento delle sue tesi, ha fornito i seguenti dati: 62 delibere 
		urbanistiche approvate dalla Giunta Comunale, 40 Piani Integrati 
		d’Intervento, nonché la cifra di un milione di metri quadrati messi a 
		disposizione e pronti “a ripartire”.
 Il Relatore ha sostenuto che Milano è un immenso laboratorio progettuale 
		e che appunto per questo non devono esserci contrapposizioni fra 
		pubblico e privato.
 L’Amministrazione sta rivedendo le regole e sta riscrivendo sia il 
		Regolamento Edilizio, i cui tempi previsti saranno entro aprile 2008, 
		sia il Documento d’inquadramento, che sarà ultimato entro dicembre.
 Per la redazione del Regolamento Edilizio c’è bisogno di creare delle 
		sinergie fra Amministrazione e costruttori e di estenderle ancora di più 
		in vista della redazione del Piano di Governo del Territorio.
 Edoardo Croci (assessore alla Mobilita`,Trasporti e Ambiente del Comune 
		di Milano), ha affermato che «da liberale non posso che avere simpatia 
		per un associazione di imprenditori, appunto per questo vedo che le 
		critiche- osservazioni redatte da Claudio De Albertis servono come 
		stimolo all’Amministrazione per raggiungere la piena efficienza ».
 Il Relatore ha esposto che la strategia dell’Amministrazione nel governo 
		della città sia palese nella ”vision” della Giunta Moratti e come questa 
		sia stata evidenziata non solo nella candidatura al Progetto EXPO 2015, 
		che rappresenta una grande occasione di sviluppo per la città, ma anche 
		nella connessione fra Piani di mobilità e piani di sviluppo urbanistico. 
		La riprova è la linea 5 della metropolitana che introduce elementi 
		positivi anche nello scenario urbanistico. La Linea 5 offrirà un 
		servizio eccellente per la parte Ovest di Milano tra cui la zona del 
		Monumentale, l’area del progetto City Life e il Portello con San Siro, 
		partirà da Bignami e arriverà a San Siro passando per Garibaldi. 
		Un’unica metropolitana, che secondo la giunta di Palazzo Marino, 
		dovrebbe trasportare 25 milioni di passeggeri all’anno. I lavori, nella 
		tratta Zara-Bignami, sono già partiti. I disagi, fino a ottobre, 
		riguarderanno il passaggio da tre a due corsie in viale Zara e Fulvio 
		Testi. Poi si inizierà a soffrire davvero, perché i lavori riguarderanno 
		sia il tratto stradale che quello sotterraneo. «Ma il gioco vale la 
		candela» ha spiegato Bruno Simini (assessore Infrastrutture e Lavori 
		Pubblici del Comune di Milano) in quanto è inutile affermare che il 
		metrò non sarà un’opera fondamentale per tutti».
 Il Relatore ha dichiarato che «al contrario di Carlo Masseroli non mi 
		ritengo né ferito né offeso dalle critiche del presidente di Assimpredil 
		ANCE, ma mi sento molto sereno poiché tutte le tematiche emerse nelle 
		valutazioni sono state già affrontate dalla nostra Giunta. probabilmente 
		la mancata trasmissibilità è imputabile a un difetto presente nella 
		nostra comunicazione».
 Stefano Pillitteri (assessore alla Qualita`, Servizi al Cittadino e 
		Semplificazione, Servizi Civici del Comune di Milano), ha posto 
		l’accento sulla semplificazione delle procedure all’interno della 
		“macchina amministrativa”.
 Giovanni Verga (assessore Demanio e Patrimonio del Comune di Milano) ha 
		teso un ponte immaginario fra l’amministrazione e i vari settori 
		imprenditoriali presenti nella nostra città.
 Il riferimento è alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico 
		è stato posto quale obiettivo strategico nell’ambito del Programma 
		“Politiche dell’Abitare e Demanio comunale”. Proprio nella giornata del 
		30 ottobre, il Comune di Milano ha dato notizia della pubblicazione del 
		bando per inidividuare la SGR che dovrà gestire le valorizzazioni di 
		parte dei beni immobiliari comunali. Il progetto consentirà, nel pieno 
		rispetto delle regole del patto di stabilità, la liberazione di risorse 
		finanziarie da utilizzare per la realizzazione di nuovi investimenti, 
		ascrivibili a interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia 
		residenziale pubblica, opere pubbliche e progetti speciali. In questo 
		modo non verranno utilizzate le risorse per la spesa corrente.
 (Il 14 giugno 2007 il Comune di Milano aveva firmato il Protocollo 
		d’Intesa con la Cassa Depositi e Prestiti, individuando nell’Ente il 
		partner in grado di garantire la professionalità specialistica 
		necessaria per il proseguimento del percorso. L’accordo ha previsto che 
		tra il Comune di Milano e la Cassa Depositi e Prestiti venisse attivato 
		un gruppo di lavoro per analizzare e ponderare le diverse opzioni 
		strategiche disponibili per un progetto di valorizzazione. La Cassa ha 
		identificato quale strumento più idoneo, alla luce degli obiettivi posti 
		dal Comune, il Fondo Comune di Investimento Immobiliare ad apporto, in 
		quanto consente di esperire l’attività imprenditoriale necessaria per la 
		valorizzazione attraverso il contributo di soggetti specializzati 
		Società di gestione del Risparmio (SGR) garantendo la massima 
		trasparenza, il controllo della governance e la massima flessibilità nei 
		successivi apporti di patrimonio, ndr).
 La città di Milano può indicare la via dello sviluppo e della 
		valorizzazione anche a livello nazionale. Le cose da fare sono quattro: 
		creare una rete di finanziamenti economici costanti, abbattere il costo 
		delle aree, cambiare le procedure velocizzandole e infine dismettere 
		progressivamente il patrimonio degli enti pubblici. Tutto questo deve 
		avvenire mediante regole certe e condivisibili, lontano dai piani 
		dirigistici.
 E le scelte strategiche? Sono ascrivibili nella trasformazione dei 
		quartieri deboli mediante l’inserimento dell’edilizia libera, creando 
		così un mix sociale che allontani l’effetto ghetto e il rischio 
		“banlieue” .
 Claudio De Albertis ha concluso la mattinata elogiando Giovanni Verga e 
		dichiarando che l’assessore ha accolto le critiche che in realtà sono da 
		intendersi come esortazioni e appelli.
 Il Presidente ha rivolto all’Amministrazione comunale le seguenti 
		domande «Cosa vuol essere Milano? Una città che vuol competere con le 
		altre metropoli europee? O un capoluogo che invecchia sempre di più, 
		dove la popolazione giovanile diventa un capitale da proteggere? Nessuno 
		di noi vuol negare il grande lavoro effettuato in questi otto anni 
		dall’Amministrazione milanese, ma vogliamo semplicemente appellarci 
		affinché il Consiglio Comunale diventi un luogo dove si possa discutere 
		di scelte complessive e non solo di singoli progetti».
 
 
 
      
		
 
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