| 
			1 
			marzo 2009
 Dopo tante mostre su innovativi e avveniristici progetti finalmente 
			all’Urban Center di Milano si è potuto andare a leggere di quelle 
			“divinità in incognito”, per dirla con Eugenio Montale, che abitano 
			ogni giorno, fondamentali e invisibili, la nostra città.
 La Mostra “SGUARDI DI QUARTIERE – Identità e Rigenerazione” curata 
			da Donato Buccella e dallo staff di Urban Center con la 
			collaborazione dei laboratori di quartiere Ponte Lambro, Molise 
			Calvairate, Gratosoglio, Mazzini, San Siro e Stadera - fortemente 
			voluta dall’Assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune di 
			Milano, Carlo Masseroli, racconta attraverso un breve percorso fatto 
			di fotografie, video e highlights, lo sviluppo di alcuni progetti di 
			riqualificazione e ripristino, valorizzazione territoriale e 
			monitorizzazione sociale eseguiti in alcune aree di Milano.
 Lo sviluppo urbano della città verso i comuni limitrofi è 
			notevolmente cambiato, il boom edilizio e la relativa crescita di 
			domande di alloggi hanno giustificato nel nostro recente passato i 
			peggiori stupri del territorio e i più incredibili progetti 
			residenziali, quartieri interi in cui all’abitante si sono lasciati 
			disagi, isolamento e alienazione. Di qui , oltre che dal progettare 
			il nuovo, deve partire il lavoro di conversione che vorrebbe una 
			Milano urbanisticamente migliore.
 
 Da una nuova considerazione del Social Housing a una nuova 
			concezione della stessa periferia, vista per troppo tempo come una 
			zona grigia più o meno distante dal centro.
 
 Dal recupero del concetto di quartiere e dalla salvaguardia delle 
			rispettive identità di cui questo è composto.
 "Io credo che senza (…) empatia tra gli individui e il loro habitat 
			(un habitat che va dall’isolato al quartiere, all’intera città), non 
			possa nascere in una comunità una reale coscienza o civiltà 
			dell’abitare. Mentre tutto all’opposto, le azioni cosiddette di 
			“vandalismo” nelle situazioni periferiche che ben conosciamo, mi 
			paiono soprattutto disperati segnali di ricerca di una identità, di 
			bisogno di bellezza" (Bianca Bottero-Grandi Quartieri e 
			Periferie-Testo in Mostra).
 Che la bellezza possa stare anche in una farmacia restaurata a Ponte 
			Lambro o in una facciata di palazzo intonacata o rivestita di nuovo 
			non c’è nessunissimo dubbio. (Lorenzo Taini)
 
 
 
 |