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      27 febbraio 2006
 Presentato stamane a "Palazzo Turati " ( sede della CCIAA di Milano), in 
		una sala strapiena di immobiliaristi, costruttori e giornalisti, il "IX 
		Rapporto sul mercato immobiliare della Lombardia "promosso da Centredil 
		- Ance Lombardia e realizzato da Scenari Immobiliari.
 
 Il dibattito è stato introdotto da Giuseppe Colleoni, Presidente di 
		Centredil - Ance Lombardia . Pur ragionevolmente ottimista , Colleoni si 
		è soffermato in particolare sulla necessità, da parte delle imprese, di 
		imparare a gestire il cambiamento . Dopo lunghi anni di crescita quasi 
		uniforme su tutto il territorio nazionale il mercato immobiliare 
		italiano sta infatti iniziando a rallentare. Se è vero che il 2005 si è 
		concluso con un fatturato di oltre 114 miliardi di euro, + 4 % rispetto 
		al 2004, e che le quotazioni sono salite del 4-6 %, la previsione al 
		2006 -ipotizzando una ripresa graduale dell'economia nella seconda parte 
		dell'anno e un'inflazione pressoché stabile-è di un fatturato di poco 
		superiore a 116 miliardi di euro ( +1,8 per cento su base annuale). 
		Siamo quindi avviati alla “crescita zero”, avvicinandoci all’andamento 
		di Paesi come Gran Bretagna, Olanda e Australia. Anche il mercato 
		immobiliare lombardo affronta il 2006 lasciandosi alle spalle un 
		annopositivo, anche se con un trend in rallentamento. «La fase espansiva 
		è terminata, l’anno in corso e il prossimo saranno caratterizzati da una 
		diminuzione della velocità di espansione del mercato, probabilmente non 
		ci sarà alcun cambiamento improvviso degli andamenti» recita il Rapporto 
		« ma un consolidamento dei risultati ottenuti, con variazioni negative 
		limitate rispetto ai risultati ottenuti dal comparto dalla fine dello 
		scorso decennio ,+ 30 per cento di compravendite dal 1999». Per Colleoni 
		questo è il momento di investire in ricerca, e di rivedere la struttura 
		delle imprese nelle componenti finanziarie, organizzative e qualitative 
		, con un appello in definitiva, a una maggior formazione : il che, da 
		parte del mondo dei costruttori , rappresenta un' innovazione culturale 
		significativa.
 
 IL RITRATTO REGIONALE. Torniamo però alla Lombardia dove, negli ultimi 
		cinque anni, il fatturato realizzato dalle compravendite di abitazioni è 
		cresciuto del 45,2 %, passando dai 17 miliardi di euro del 2001 ai 
		24,7del 2005. Il . olume d’affari si è ampliato , nell' ultimo anno, del 
		6,4 % : crescita è sicuramente dovuta «al rilevante aumento delle 
		quotazioni, ma la dinamicità del settore, in un ciclo immobiliare di 
		lunga durata come quello attuale, è sostenuta sia dalla solidità della 
		domanda sia dalla capacità dell’offerta di rispondere, almeno in parte, 
		alle esigenze delle famiglie ». Nel 2005 sono stati scambiati poco di 
		più di 14 milioni di metri quadrati di edilizia residenziale (+ 2,2 % 
		sul 2004), nel territorio delle province si è scambiato il 64 per cento 
		sul totale delle superfici compravendute, con un incremento di circa 
		l’1,7 % rispetto all’anno precedente. Il restante 36 % è stato oggetto 
		di transazioni nei capoluoghi, con un incremento di poco superiore al 
		3,3%.Nel milanese passa di mano il 40 %del totale delle superfici 
		residenziali. Le restanti province (escludendo Bergamo, Brescia e Monza 
		che rappresentano mercati con volumi di scambio superiori alla media) 
		possiedono mercati che realizzano fra il 2 e il 6 % delle compravendite 
		regionali. L'incremento medio dei prezzi ha superato il 6 %, ma le 
		performance di alcuni capoluoghi, in particolare Monza, Mantova e 
		Bergamo, sono state superiori. «Le previsioni per il breve–medio 
		periodo» dice Scenari Immobiliari «sono di un rallentamento del settore. 
		L’aumento dei prezzi, atteso al 3,9 % nel 2006, si accompagnerà ad una 
		flessione delle compravendite (-0,4 %), che produrranno un aumento del 
		fatturato dell’intero comparto residenziale di poco superiore all’1%».
 
 STABILITA'? SI, GRAZIE. Particolarmente lucida, oggi, la lettura fornita 
		da Mario Breglia. Il Presidente di Scenari Immobiliari ha osservato che 
		- se si considera la serie storica - il mercato italiano è collocato in 
		una «griglia di relativa stabilità» ( solamente tra il1974 e il 1994 il 
		mercato è stato contraddistinto da oscillazioni improvvise, dovute all' 
		altalena inflazionistica) , dove l' indicatore da considerare è il costo 
		del denaro. La Lombardia si conferma regione-guida : qui viene scambiata 
		una casa su cinque del totale nazionale e, guardando al fatturato, siamo 
		a un quarto . Per abitazioni compravendute, la Lombardia è il primo 
		mercato d' Europa. Va al terzo posto ( dopo le grandi aree londinese e 
		parigina ) se si sommano anche gli altri comparti ( uffici, retail etc 
		):
 
 FENOMENI NUOVI. Si sono affermati , nell' ultimo anno in particolare , 
		fenomeni nuovi: avanza la migrazione verso i piccoli centri, ed è 
		cresciuto il traffico, reso ancora più difficile dal fatto che, nella 
		Regione, la rete stradale e ferroviaria è pesantemente inferiore ( 
		proporzionalmente, di circa il 20%) alle altre regioni italiane. Nel 
		real estate i lavoratori extracomunitari acquistano crescente importanza 
		: nel 2005 hanno acquistato un'abitazione in Lombardia circa 30 mila 
		cittadini stranieri extracomunitari, rappresentando oltre il 16 % del 
		mercato delle compravendite residenziali regionali. «Contrariamente a 
		quanto accade nelle regioni centrali e meridionali della penisola, nel 
		nord gli immigrati si distribuiscono su tutto il territorio con 
		differenze nella concentrazione provinciale non marcate. A livello 
		provinciale Brescia con il 22,3 % delle compravendite sul totale, 
		realizzate da questi nuovi attori della domanda, si colloca al primo 
		posto nella graduatoria nazionale, segue Milano, ottava in classifica 
		con l’11,8 % sul totale».Infine, sta avvenendo una vera e propria " 
		mutazione di genere ": ora si comperano case che proprozionalmente 
		costano meno di cinque anni fa ( inferiori ai 200 mila euro ) , e più 
		piccole. «E' sparita una stanza » ha sottolineato Breglia « e la casa è 
		sempre più " mutuo-dipendente " : dal 20-30 % si è passati oggi al 90% ».Rispetto 
		a dodici mesi fa, però, la domanda di case da parte delle famiglie 
		lombarde non è affatto diminuita, anzi è cresciuta consolidandosi. Sono 
		308mila , infatti, le famiglie alla ricerca di un’abitazione in 
		Lombardia, con una crescita rispetto ai precedenti dodici mesi dello 0,8 
		%. Si assottiglia ulteriormente il numero di coloro che acquistano 
		provenendo dalla locazione. Oggi sono 7 mila unità e rappresentano circa 
		il 2,3 % del totale della domanda complessiva. La quota riferita al 
		concetto di “mobilità” resta la fetta dominante della domanda, 
		nonostante abbia subìto una ulteriore riduzione rispetto allo scorso 
		anno. Sono circa 120 mila le famiglie (il 39,1% del totale) alla ricerca 
		di casa perché provenienti da fuori Regione o per spostamenti 
		all’interno delle province».Circa le nuove famiglie, crescono di poco e 
		la domanda riguarda il 13 % della richiesta totale. Continua invece 
		inarrestabile la fascia di mercato dei single (neosingle, separazione, 
		divorzio) la cui domanda «rappresenta oggi il 12,1 % di quella totale (a 
		Milano è già al 14,8). In valore assoluto queste due ultime fasce di 
		domanda tendono numericamente ad avvicinarsi». La domanda , invece, 
		degli investitori (intesi come piccoli risparmiatori) alla ricerca di 
		immobili da reddito costituiscono una quota che rappresenta oggi il 5,7 
		% del totale regionale: variabile fra il 3,2 di Lodi e l’8,8 % di 
		Varese.
 
 OCCASIONI REALIZZATE E PERSE. Positivo è, secondo Breglia, il fatto che 
		siano state attivate molte iniziative in sonno da decenni, in primis 
		recuperi di aree dismesse e progetti a scala urbana. Ma importante che 
		sia finalmente iniziata anche la microattività. Ciò è confermato nell' 
		ultima parte del Rapporto ( " Il punto di vista delle imprese di 
		costruzione " ), dove gli interpellati si attendono, dopo un "ottimo 
		2005", anche un " buon 2006 ". Purtroppo, però, i privati ( famiglie , 
		ma anche imprese ) hanno dedicato percentuali irrisorie alla " 
		infrastrutture di servizio " capaci di dare un reddito. Occorrerebbe 
		invece un icontro «sempre più stretto tra mercato e bisogni , sia della 
		società che dell' economia ».
 
 LE IPOTESI DI ROMA. Anche se oggi, al Tavolo dei Relatori, erano 
		presenti alcuni altri illustri testimoni del mercato ( Giuseppe Borghini, 
		assessore alla casa della Regione Lombardia ,Sestilio Paletti, 
		Presidente di ASPESI, e Giancarlo Scotti, AD di Lazard) , i Rapporti di 
		Scenari Immobiliari hanno un commentatore abituale :Giuseppe Roma . E 
		anche oggi il Direttore Generale del CENSIS non si è sottratto al 
		gradito ruolo. La Lombardia è la regione con il minor numero - nel Nord 
		- di pessimisti , ed è anche la regione " meno vecchia " : solo il 19% 
		della popolazione ha più di 65 anni . E' concentrato in Lombardia il 26 
		% delle famiglie con patrimonio finanziario superiore ai 500 mila euro. 
		E' in aumento l' imprenditoria degli immigrati. Sono tutti fattori di 
		movimento anche nel real estate. Ma anche l' Italia tutta ( quella che 
		lavora e produce ) è in movimento. Non guardiamo solo alla moda , ha 
		detto Roma , ma spingiamo sulla valorizzazione del territorio, e 
		scegliamo il turismo come vero driver. Persino a Torino - con le 
		Olimpiadi invernali conclusesi ieri - si è riusciti a " togliere dal 
		freezer i torinesi "! Un altro esempio ? Ancora più vicino . Tra qualche 
		giorno verrà presentato il progetto dell " asse vigevanese " , 
		sviluppato da Roma con il Comune di Milano e alcuni altri enti locali 
		limitrofi. Anche il Parco Sud potrebbe trovare, in un concetto di 
		sostenibilità integrata , il proprio nuovo appeal.
 
 Vedremo nel febbraio 2007 se anche il turistico troverà , nel lavoro 
		congiunto di Centredil- Scenari Immobiliari ( si sta già pensando alla 
		realizzazione dell' importante volume del decennale ) , un suo specifico 
		spazio . ( PGL)
 
 
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