Non si può (quando si è nati nel 1948... come me) non essere affezionati agli anni Cinquanta. Benvenuta quindi sia questa mostra "annicinquanta", in corso Palazzo Reale di Milano, che quasi poeticamente fa ritornare alla memoria cose lontane ma che sembrano vicinissime a coloro che quegli anni sia pure da bimbetti li han vissuti. I film di Totò e Vittorio De Sica e le foto della Ekberg e della Mangano, la FIAT 500 e la Lambretta, la "Lettera 22" di Olivetti, i libri della BUR (Biblioteca Universale Rizzoli), il primo numero della rivista "Borghese", il modellino del primo treno di lusso (il "Pendolino") e dell'"Andrea Doria, l'ammiraglia della flotta mercantile italiana drammaticamente affondata nel '56, gli oggetti del primo design del mobile e della casa (Castiglioni, Zanuso, Ponti... compresa la mitica "Caffettiera Bialetti"), le biciclette di Coppi e Bartali, i filmati tratti dalle Teche della RAI, la prima grafica di Armando Testa, i ritratti fotograficidi Luxardo... e tanto altro ancora. La mostra, nel suo complesso, è suggestiva e interessante. Ricca di spunti, potrebbe offrire di quegli anni dell'inizio del boom economico ancora mille spunti e mille stimoli di riflessione: soprattutto nella sezione dedicata alla moda e al tessile, obiettivamente un pò debole. (Possibile che i nostri conclamati creatori/stilisti non abbiano voluto mettere a disposizione che un pugno di abiti, per giunta non bellissimi, e un pò di campionario di tessuti ì?). Tra le "immagini" di quel periodo una pagina è velocemente dedicata anche all'architettura, e il posto d'onore spetta ovviamente al "Pirellone" (qui nella foto). La mostra è nata da un'idea di Guido Aghina, uomo di cultura milanese, che fu anche Assessore negli anni ottanta; ma che io ricordo soprattutto per essere stato, mentre era in terza liceo al Liceo Classico G. Carducci, di Milano, Presidente dell'Associazione Studentesca della scuola. (PGL)
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