«Aedes è in fase di ristrutturazione, e gli effetti positivi. Finora è stato fatto un grande lavoro di semplificazione e di riduzione dei costi, lasciando in secondo piano la parte immobiliare. Ora va fatta la ricostruzione partendo proprio dall'immobiliare, senza perdere il focus sull'ottimizzazione dei costi»: queste le parole pronunciate in una recente intervista dal nuovo Amministratore Delegato di Aedes Filippo Carbonari. Ci colpisce in particolare la frase: “Gli effetti di questo lavoro su vedranno già nei risultati 2011”. Pur stimando l’impeccabile curriculum vitae del Dott. Carbonari, non possiamo che sollevare dubbi sulle Sue dichiarazioni, ritenendole per lo meno in eccesso di ottimismo».
Inizia così la Nota di Stampa diffusa il 21 aprile dall’ Avv. Mario Lugli , Procuratore della Società PR.IM, Promozioni Immobiliari Generali SpA ( presieduta da Enrico Antonelli ) , secondo azionista di Aedes con una partecipazione del 5,03% . La Nota così prosegue :
«Le nostre critiche riguardano uno stato di fatto allarmante.
1) I risultati consolidati del gruppo Aedes nel 2010 appaiono fallimentari : i ricavi sono 43 milioni, le perdite 55 milioni. L’indebitamento di 551 milioni di euro è in crescita esponenziale e produce spaventosi tassi di interesse.
La Aedes Spa è una società primaria in Italia nel settore dell’immobiliare che, come noto, a dicembre 2008 manifestò un’esposizione debitoria verso le banche di 810,4 milioni (contro i 752 milioni di fine 2007) e il fallimento apparve ormai prossimo ed inevitabile.
Purtroppo il rafforzamento patrimoniale di 446 milioni di euro effettuato a fine 2009, di cui 150 milioni per l’aumento del capitale sociale e 296 milioni per la conversione di crediti bancari in capitale sociale, non è servito a risolvere e sanare la grave crisi determinata sia dalla recessione del settore che dalla precedente gestione.
Sono passati due anni e mezzo e, nonostante la ristrutturazione dei debiti e il cambio di controllo e di management intervenuti a settembre 2009, la situazione appare allarmante e a rischio di un nuovo collasso.
L’esercizio 2009 si è chiuso con ricavi netti di 41 milioni, perdite di 84 milioni e indebitamento netto di 403 milioni di euro.
Ora, i dati risultantidalla gestione al 31 dicembre 2010 restano negativi o peggiorativi.
Gli azionisti che hanno sottoscritto versando in contanti la loro quota di aumento di capitale a settembre 2009, viste le quotazioni di Borsa, hanno perso i soldi confidando vanamente nel cambiamento.
2) Le perdite operative di Aedes proseguono inarrestabili e la cassa è vuota.
Alla luce dei risultati al 31 dicembre 2010, gli azionisti dovrebbero essere chiamati ancora una volta a effettuare senza indugio versamenti in conto capitale, ma il primo azionista , La Valbruna , che sottoscrisse l’aumento di capitale mediante conferimento di beni ad Aedes (con la Vi-Ba Srl e la Start immobiliare SpA) è seduto su una montagna di debiti (1,2 miliardi secondo i dati pubblicati su “Il Mondo”). Il secondo azionista, PR.IM , è stata estromesso ed escluso brutalmente dalla presenza tramite un suo esponente in Consiglio e ogni sua offerta di collaborazione e sviluppo stata respinta nonostante sia un’impresa sana e solida, da anni nel settore dello sviluppo immobiliare con un passato di successi nella valorizzazione di immobili e di intere aree.
3) La gestione rimane inerte, come si evidenzia dai risultati sopra esposti, priva di visione per il futuro e di progetti di sviluppo concretamente realizzabili. Manca un nuovo piano credibile e sostenibile, e se si procede con il metodo della navigazione a vista è presumibile la svendita all’incanto di immobili per pagare i debiti (liquidazione occulta).
4) l’Amministratore Delegato Francesco Montescani si è dimesso ( o è stato costretto a dimettersi) subito dopo la presentazione nel CdA del 25 marzo dei risultati di bilancio 2010, prima dell’ Assemblea convocata per fine aprile; il 31 marzo è stato sostituito con un nuovo AD , Filippo Carbonari , che riprende attività di gestione come Amministratore Delegato dopo due anni di attività come consulente.
5) La drammatica situazione di Aedes ha naturalmente ripercussioni molto negative sul titolo che continua a quotare meno del 50% della stima del Net Asset Value. Nessun evento di rilievo è avvenuto nei primi mesi del 2011 e l’evoluzione prevedibile della gestione nel 2011 sembra confinata alla (non)realizzazione del piano 2009-2013 e (non) valorizzazione del titolo sul mercato azionario».
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