4 febbraio 2010
“Green Life: costruire città sostenibili”- promossa da Legambiente,
Triennale di Milano e Istituto di Ricerche Ambiente Italia – è una
mostra «dedicata agli architetti e alle città che hanno saputo darsi
una visione del futuro, hanno adottato strategie coraggiose, hanno
messo in atto azioni concrete per un’architettura più
sostenibile.Urbano e sostenibile oggi suonano in contrapposizione.
Con la mostra Green Life si desidera dimostrare l’opposto: è proprio
dalle città, luogo dell’artificiale, che possono giungere risposte e
soluzioni concrete. E solo le città sostenibili del prossimo futuro
potranno dare speranza a quella metà della popolazione mondiale che
è diventata urbana, talvolta cingendo d’assedio i nuclei storici con
nuovi agglomerati di fango e lamiera. E’ necessario passare
dall’utopia alla realizzazione, per dimostrare che è possibile
vivere diversamente negli spazi urbani; bisogna interpellare i
saperi, della scienza e della cultura, perché nessuno è
autosufficiente. Nel nostro caso Legambiente e la Triennale
affrontano il tema mettendo al centro i grandi architetti».
La Nota di Stampacosì prosegue : « Già nel 1996 Thomas Herzog,
Norman Foster, Renzo Piano e Richard Rogers decisero di promuovere
la Carta Europea per l’Energia Solare nell’Architettura e nella
Pianificazione Urbanistica, a cui aderirono altri progettisti.Questi
quattro architetti, che hanno condiviso insieme a Auer + Weber
l’esperienza di progettazione dell’eco- quartiere di Solar City a
Linz, sono presenti a Green Life anche con proprie realizzazioni
significative. Norman Foster con le Vivaldi Towers nel quartiere
energeticamente avanzato ad Amsterdam e con il master plan di
Eurogate, il quartiere ad edilizia passiva di Vienna. Richard Rogers
con il nuovo aeroporto di Barajas; Renzo Piano con la California
Academy of Science a San Francisco, Thomas Herzog con Soka Bau,
l’edificio per uffici ad alta efficienza energetica a Wiesbaden.
A Green Life anche i recentissimi Linked Hybrid di Steven Holl a
Pechino, Manitoba Hydro di KPMB_Architects a Vancouver, il Genzyme
Centre di Stefan Behnisch a Boston, tutti certificati LEED.
E poi: le case popolari espandibili con l’autocostruzione di
ELEMENTAL Architects in Cile, la scuola di F. Kere in Burkina Faso,
il recupero urbano a Dublino di B. Mc Evoy Arch. e le residenze di
edilizia sociale di S. Solinas e G. Verd a Siviglia».
In mostra vi sono anche alcuni progetti italiani alcuni in mostra:
il Centre for Sustainable Energy a Ningbo in Cina, di Mario
Cucinella, e il Centro per il benessere delle donne a Ouagadougou,
in Burkina Faso di FARE studio. Sono italiani anche la
localizzazione e la certificazione per il Museion di KSV, il
Quartiere Casanova (entrambi a Bolzano), e la Scuola Elementare di
Ponzano Veneto.
«Dopo le architetture, è possibile viaggiare, all’interno della
mostra, dentro nove città che hanno fatto di “green life” la propria
filosofia abitativa.
In primo luogo Stoccolma: Green Capital 2010 e “fossil free” entro
il 2050. In mostra il suo eco-quartiere Hammarby. Altre città della
Svezia documentano l’enorme sforzo di recupero ambientale di interi
quartieri di edilizia sociale (Göteborg, Norrköping e Kristianstad)
insieme a Malmö con la riqualificazione dell’area portuale.
Di Amburgo (la metropoli europea della green economy, impegnata a
ridurre le proprie emissioni di CO2 del 40% entro il 2020) si
mostrano la riqualificazione di Hafen City con alcuni degli edifici
più interessanti (Unilever e Baufeld10). Amsterdam, dove entro il
2015 tutte le nuove costruzioni saranno a emissioni zero, si
racconta attraverso i numerosi progetti in mostra tra cui il suo
storico eco-quartiere: GWL Terrain. Città simbolo della protezione
del clima, Copenhagen è proposta con il suo progetto di quartiere
carbon neutral e libero dalle auto (Nordhavn) e con i suoi spazi
pubblici: dal recupero dell’area del porto ai piccoli giardini
verticali. Per Friburgo, città verde e solare per eccellenza,
parlano gli eco–quartieri di Vauban, Rieselfeld e Sonnenschiff e la
simbolica Solar Fabrik.
Gli edifici di Zurigo presenti in Green Life dimostrano la coerenza
di una città che si sta impegnando a portare i consumi individuali a
2000 Watt (contro i circa 6200 Watt attuali): in mostra tra gli
altri il Centro Ricerche EAWAG Forum.Infine l’esperienza austriaca,
raccontata da Vienna e Salisburgo con i “Quartieri solari e senza
auto” (Floridsdorf, Gneiss Moss, Bike City, Samer Mosi)».
L’esposizione rimane aperta sino al 28 marzo 2010.
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