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			26 marzo 2007
 Il 26 marzo, Babcock&Brown (di seguito B&B) ha presentato a Milano 
			in Conferenza Stampa - e alla presenza di Carlo Masseroli, assessore 
			allo Sviluppo del Territorio del Comune di Milano - un nuovo 
			progetto di sviluppo urbano che riqualificherà la zona adiacente a 
			piazza Caneva, e precisamente "La Torre delle Arti", sita in via 
			Principe Eugenio, a nord della città. L'occasione: l'approvazione, 
			da parte della Commissione Edilizia del Comune, del development che 
			riguarda un complesso a uffici ex-Montedison acquisito da B&B circa 
			tre anni orsono, e che faceva parte di un "pacchetto".
 Già allora, anzicchè limitarsi a un'operazione di puro trading, Karl 
			e Robert Oberrauch - che guidano B&B in Italia- hanno preferito 
			"ripensare" al building in un senso architettonico, e di utilizzo, 
			diverso. Dopo alcuni "esperimenti" non soddisfacenti, i due fratelli 
			bolzanini hanno optato per un progetto che prevede la demolizione 
			dell' esistente, e una nuova costruzione a torre - per favore, non 
			un grattacielo! - concepita come "contenitore di appartamenti". Le 
			immagini mostrate nel corso della Conferenza Stampa offrivano una 
			vera e propria "scultura architettonica" aggraziata e suggestiva, 
			alta 94 metri, che si ricongiunge a un volume più basso (10 piani), 
			per un totale complessivo di circa 20 mila metri quadrati. La stessa 
			superficie dei due edifici ex-Montedison.
 Pur potendo seguire l'ipotesi "DIA", gli Oberrauch hanno preferito 
			percorrere la strada del "permesso di costruire" e ora si apprestano 
			a scegliere l'impresa che - dopo la demolizione - darà inizio alla 
			costruzione del nuovo manufatto. Il cantiere partirà perciò nel 
			primo autunno, per concludersi dopo circa 30 mesi, con un costo 
			stimato di 50 milioni di euro.
 Oltre agli appartamenti (circa 140, ma potrebbero essere di più o di 
			numero inferiore, dipende...), nella Torre troveranno posto 315 box 
			e posti auto in quattro piani interrati, alcuni spazi commerciali al 
			piano strada, un'area benessere (con palestra, piscina e solarium), 
			e un ristorante - su due livelli - al 23° e 24° piano. I volumi 
			tecnici, etc, saranno nascosti alla vista, e si prevede una zona a 
			giardino pensile. Attenzione, però. A Milano c'è vento, e ai piani 
			alti anche parecchio!
 Il progetto si deve allo Studio Archea, di Firenze, nella persona 
			dell'architetto Marco Casamonti: che, lo si capiva stamani, ama 
			davvero molto questa sua creatura.
 E molto la amano già i fratelli Oberrauch, convinti che la Torre 
			sarà, in un quartiere ancora abbastanza bruttarello, un vero "landmark". 
			Particolare cura, infatti, l'architetto ha rivolto ai materiali 
			della facciata, e ha previsto per le parti comuni anche 
			l'inserimento di opere d'arte (da qui il nome del complesso).
 Che dire della gestione futura nei confronti del mercato? E' troppo 
			presto per pensare anche solo ai prezzi di vendita al metro 
			quadrato, e il prezzo di acquisto non è stato rivelato...
 La mia sensazione è che, innanzitutto, gli Oberrauch vogliano 
			lasciare la loro firma su un pezzo di Milano, fiduciosi che la città 
			e il mercato sapranno riconoscere il valore della "loro" Torre. Poi, 
			vedendo la "pelle" della Società, mi riesce difficile pensare 
			vogliano vendere frazionatamente un complesso che, forse e 
			indipendentemente dalla proprietà attuale, potrebbe essere piuttosto 
			un oggetto da investimento per locazione, magari per manager 
			stranieri di stanza a Milano. B&B, infatti, è un Gruppo che 
			capitalizza 4,5 miliardi di euro e che, quotato in Australia, è 
			attivo nell' investimento, nella consulenza finanziaria e nell'asset 
			management nei settori immobiliare, infrastrutture e trasporti. 
			Inoltre B&B impiega circa un migliaio di professionisti in 26 uffici 
			nel mondo, e in Italia ha sedi a Milano e Roma. I fondi gestiti a 
			livello globale ammontano, a fine dicembre 2006, a ben 27 miliardi 
			di euro.
 La Torre è bella, "sin troppo bella". Vedremo. (PGL)
 
 Nella foto: il progetto
 
 
  
 
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