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			30 novembre 2006
 
 Le dame del Comitato ResidentiFiera, organizzazione sorta per 
			fronteggiare la firma della convenzione Comune di Milano - CityLife, 
			erano molto occupate, il 30 sera sera, nell'accogliere la 
			processione di cittadini convocati (il volantino d'invito diceva 
			così: non solo 3 grattacieli, ma una muraglia di edifici alti sino a 
			27 piani che chiude il nuovo quartiere, un flusso di 15.000 persone 
			in più, pari alla popolazione sdi Seveso, un'area destinata a parco, 
			inferiore ai giardini di Pagano) per il Convegno - Dibattito 
			"Emergenza ambientale, un'altra opportunità persa per Milano?".
 Era stato chiaro da subito, infatti, che la Sala Conferenze dell' 
			Istituto Leone XIII (una delle scuole "bene" di Milano, ndr), non 
			sarebbe bastata alla bisogna. (Sfido io, il Comitato aveva 
			letteralmente tappezzato di volantini tutte le portinerie dell' area 
			interessata... cioè la zona Fiera che - si sa - è fittamente e molto 
			ben abitata). Alle 18, orario previsto per l'inizio lavori, l'Aula 
			straripava al di là di ogni possibile limite di sopportazione, e si 
			rendeva necessario aprire un'altra Aula che, sebbene solo dotata di 
			collegamento audio, consentisse al pubblico la partecipazione. 
			Subito riempita anche questa, al di là di ogni sopportabile limite.
 Alè.
 Dopo una lunga prolusione da parte del moderatore sui passati mali 
			della città, a cominciare mi pare dal 1930, ha preso la parola 
			l'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Vittorio Sgarbi.
 Il quale è intervenuto senza nulla dire, in quanto - ha sostenuto - 
			non poteva far commenti in pubblico. I commenti, in compenso li ha 
			poi fatti di fronte alle televisioni accorse per la ghiotta 
			occasione.
 A questo punto (a parte che là dentro davvero si soffocava) ne ho 
			avuto abbastanza e ho rinunciato al piacere di ascoltare gli 
			interventi degli altri Relatori in programma, tra cui primeggiavano 
			Luisa Rigobon, "anima" del Comitato ResidentiFiera, Roberto Camagni, 
			del Comitato tecnico di Megliomilano e diversi docenti universitari.
 Mi è venuto però in aiuto, per capire, il documento distribuito (una 
			"Lettera aperta al Sindaco di Milano, Letizia Moratti") in cui si 
			dice «con il PII approvato in gran fretta dalla Giunta precedente... 
			l'abnorme volumetria concessa... ha un'unica giustificazione: 
			massimizzare il ricavo della cessione del terreno... l'assurdo è... 
			non può non avere pesanti effetti sull'inquinamento e sul 
			traffico... tre assurdi grattacieli... questo progetto è stato 
			deciso da poche persone e da alcuni "poteri forti"... è stato 
			imposto dall'alto... Le antecipiamo varie modifiche che a nostro 
			giudizio potrebbero essere realisticamente introdotte... ridurre la 
			volumetria di almeno il 30%... sostituire i previsto musei del 
			design del bambino con progetti più utili alla città, in particolare 
			impianti sportivi, e assegnare la costruzione di questi progetti per 
			gara invece di affidarli a CityLife... che ci auguriamo che il 
			Comune non proceda alla firma della convenzione con CityLife 
			sintanto che non venga elaborato e approvato un dettagliato piano 
			del traffico... etc etc».
 Non faccio commenti sul testo.
 Dico solo che, al Tavolo del Convegno-Dibattito, CityLife non c'era. 
			Domanda: ma era stata invitata? (PGL)
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