Esistono progetti di rigenerazione e riqualificazione urbana che spacciano per recupero lo snaturamento e la trasformazione di interi quartieri, progetti che trasformano vecchie fabbriche in edifici residenziali, progetti che non tengono conto della memoria urbana, della storia che certi luoghi significano o hanno significato per una città o per un quartiere.
Lo ha ben spiegato lo scorso 27 giugno nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto “la Forgiatura” (50 milioni di Euro di investimento per 25.000 metri quadrati di superficie), l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Privata Ada Lucia De Cesaris, descrivendo l’intervento di recupero collocato nella zona nord ovest di Milano, promosso da Pietro Guidobono Cavalchini e Stefano Scrolli attraverso la società Real Step Property Management, che ha a sua volta affidato all’Architetto Giuseppe Tortato, dello studio Milano Layout, la progettazione del nuovo complesso immobiliare.
Guidobono e Scrolli, con la loro Real Step, puntano sulla zona nord ovest di Milano perché ritengono, senza torto alcuno, che già nel breve periodo questa porzione di città sarà oggetto di una profonda trasformazione, essendo posizionata sulla direttrice del polo fieristico di Rho, dell’area industriale di Pero e dell’Aeroporto di Malpensa. La zona, oltretutto vanta già ottimi collegamenti alla rete di trasporto urbano.
Il complesso della Forgiatura è parte integrante della storia produttiva della città di Milano e del Paese intero e, proprio per questo, il progetto di riqualificazione ha cercato di salvarne la memoria sia dal punto di vista strutturale, che dal punto di vista estetico (l’architetto Tortato ha addirittura lasciato a testimonianza di questo glorioso passato industriale i segni e le smangiature sulle originali strutture portanti in ferro).
Quel che risulta, da questo avveniristico intervento di recupero, è una struttura polifunzionale, fatta di edifici costruiti a nuovo che si intersecano con i recuperati edifici esistenti e che si connettono uno all’altro grazie agli innesti di spazi verdi, come finte colline, declivi e percorsi comuni. La Forgiatura ha un bassissimo impatto ambientale sia dal punto di vista energetico che paesaggistico e offrirà, a chi vorrà farne la sede della propria attività, uno spazio di lavoro ideale, di altissima qualità e di grande pregio.
La Forgiatura offre anche ai più scettici la prova materiale di quanto sia possibile innovare e progettare senza archistar e senza torri di cristallo inutili.
Lorenzo Taini
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