«"Diventare migliori per uscire dalla crisi: questa è la strada da percorrere velocemente e con coraggio." Così ha dichiarato Claudio De Albertis, presidente Assimpredil ANCE, commentando i risultati dell’analisi strategica del settore delle costruzioni in Italia che The European House - Ambrosetti ha redatto per Assimpredil ANCE e che è stata presentata da Valerio De Molli al convegno "Getting Better: conferenza sull’industria delle costruzioni" che si è svolto oggi al MADE EXPO.
"L’industria delle costruzioni – ha affermato De Albertis – deve compiere una vera rivoluzione partendo dalla centralità del suo prodotto mettendo in gioco modelli organizzativi aziendali, ricerca e innovazione. Ma deve poter contare su un Sistema Paese che sappia velocemente raggiungere gli obiettivi dichiarati e attesi da anni: normative, procedure e prassi amministrative che riducano drasticamente i tempi di cantierizzazione delle opere, misure di sostegno che incentivino domanda e offerta, sia nel pubblico che nel privato."
"Il rapido peggioramento della crisi economica e finanziaria, che come tutti sappiamo ha caratteristiche di forte anomalia, delinea oggi un quadro più preoccupante rispetto agli ultimi mesi dello scorso anno – ha continuato il Presidente di Assimpredil ANCE – gli istituti di credito hanno chiuso gran parte dei rubinetti nei confronti del settore di cui non hanno fiducia nonostante storici e positivi rapporti con le piccole e medie imprese di costruzione e un rapporto risibile tra insolvenze e impieghi; la fiscalità penalizza pesantemente l’investimento immobiliare rispetto ad altri impieghi; il valore fondiario delle aree è lievitato talmente che ormai è di gran lunga superiore ai costi di costruzione anche in aree periferiche; si è parlato molto di social housing, ma il vero nodo sono le case low cost; i Comuni Italiani, vincolati dal Patto di Stabilità, non sono in grado di garantire una qualità della manutenzione e gestione delle piccole opere, deprimendo radicalmente i tessuti produttivi locali e depauperando il territorio."
Il settore vedrà per il 2009 una riduzione dei livelli produttivi nazionali, che si concretizzerà con pesanti perdite occupazionali stimate da ANCE in 130.000 posti di lavoro in meno e da Confindustria in 250.000 lavoratori, comprendendo l’indotto delle costruzioni. Dati confermabili anche a livello territoriale con rischi di collassamento dei tessuti economici nei sistemi meno diversificati produttivamente.
"L’edilizia – ha proseguito De Albertis – da sempre rappresenta uno strumento di risposta strategico e tempestivo alla crisi economica e occupazionale. Così stanno facendo Spagna, Francia e Stati Uniti. In Italia, invece, ci sono segnali preoccupanti di minori risorse destinate alle infrastrutture ma dato ancor più drammatico è che per progettare un’opera pubblica servono quattro anni e mezzo, se di importo inferiore ai 50 milioni di euro, sei anni per quelle più grandi. Sommando poi i tempi medi degli altri passaggi si arriva a quasi 11 anni per la consegna di opere ultimate superiori ai 50 milioni di euro. Considerando il mercato degli appalti pubblici, che è diviso in due parti con una crescita dei grandi lavori e una drastica di munizione dei piccoli appalti, possiamo dire che l’Italia è ferma. In periodo di crisi come l’attuale, inoltre, è legittimo pretendere il rispetto dei tempi di pagamento da parte delle Pubbliche Amministrazioni."
"Tra l’altro – ha sottolineato il Presidente di Assimpredil ANCE – condividiamo l’allarme degli Enti Locali di fronte alla norma che obbliga a utilizzare i proventi delle dismissioni del Patrimonio pubblico per ridurre la spesa corrente. È logico che il Comune venda i gioielli di famiglia per ricostruire o mantenere il proprio capitale fisso: strade, fognature, metropolitane, scuole e servizi. Getting Better non è un imperativo solo per le imprese."
"Per superare questo momento di crisi – ha spiegato De Albertis – l’attenzione sul prodotto deve tornare ad essere il punto centrale dell’attività d’impresa e deve costituire la leva per il rilancio del settore delle costruzioni: sia nel mercato pubblico che in quello privato. Il contesto di crisi che oggi viviamo è analogo a quello affrontato negli anni passati da altri settori, dal tessile alla meccanica. Dobbiamo imparare da quello già fatto, cioè rifocalizzarci sul prodotto. Un prodotto originale e innovativo, frutto di studi, ricerche, riscoperte della migliore tradizione del paese, da promuovere in Italia e nel mondo con un marketing intelligente. La presenza di imprese storiche e con solide caratteristiche di patrimonializzazione e consistenza, costituisce una base importante per costruire un progetto forte di rilancio del settore di cui Milano sia soggetto trainante. A tale proposito è necessario qualificare il mercato, introducendo un sistema che tuteli le imprese migliori e regolamenti l’accesso al mestiere di imprenditore edile.
"Il manufatto edilizio – ha concluso il Presidente di Assimpredil ANCE – deve essere concepito e progettato come un prodotto industriale a 360 gradi, ossia con una data di fabbricazione, una data di scadenza, un costo esplicito di gestione, utilizzo e manutenzione, un’attenzione al ciclo di vita, vero perno della sostenibilità, una trasparente esplicitazione dei componenti, un’estrema chiarezza sulle prestazioni e un’offerta di adeguate garanzie. In questo modo l’industria delle costruzioni potrà realizzare un prodotto diverso, molto meno costoso ed estremamente più funzionale."
Su questo tema è intervenuto Piero Torretta, Vice Presidente Tecnologie e Innovazione di ANCE, che ha dichiarato: "Edilizia e sostenibilità sono tra loro inscindibili, perché il costruire è lo strumento con cui si attua il metabolismo della società nella ricerca delle soluzioni per la soddisfazione dei bisogni primari dell’uomo e dello sviluppo compatibile."
"Getting Better vuol dire – ha proseguito Torretta – ribaltare l’approccio ricercando nuove vie, nella consapevolezza che l’innovazione è un sapiente cocktail tra tecnologia e tradizione. Ma servono nuovi strumenti: un quadro normativo stabile e unico; la standardizzazione dei processi produttivi; l’integrazione tra progettazione e costruzione; l’aggregazione delle capacità operative; brand di sistema a garanzia della qualità e della sostenibilità; stimoli per la domanda. Le costruzioni sono, nella terza rivoluzione industriale della green economy, uno dei pilastri per riscrivere il futuro."» ( CS dell' Associazione )
Scarica la NOTA di Ambrosetti per Assimpredil ANCE
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