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			| Gli alberi di 
			Milano |  
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			03 dicembre 2007
 In data 3 dicembre 2007 si è svolta a Milano una Conferenza Stampa 
			organizzata da AIM Associazione Interessi Metropolitani nel corso 
			della quale è stata presentata la Ricerca-atlante intitolata il 
			“Verde a Milano. Parchi, giardini, alberate, sistemi verdi della 
			città e del suo territorio dal cinquecento a oggi.”
 Pier Giuseppe Torrani (Presidente AIM) ha aperto i lavori 
			sottolinendo come AIM abbia voluto raccogliere in questo volume 
			«l’accidentato percorso della Milano moderna alla ricerca di un 
			rapporto più equilibrato fra la città e il suo intorno naturale e 
			all’interno della metropoli fra il costruito e lo spazio verde».
 Il Presidente ha precisato che Milano non utilizza interamente tutto 
			il proprio patrimonio arboreo.
 Maurizio Cadeo (assesore all’Arredo e Verde del Comune di Milano) ha 
			dichiarato che uno dei meriti della Ricerca consiste nel tracciare 
			la storia del verde intersecandola con le vicende di Milano.
 L’assessore ha affermato che il patrimonio naturale rappresenta una 
			delle priorità programmatiche dell’attuale Amministrazione. Tale 
			risorsa si vuol considerare come risposta allo stress quotidiano e 
			come uno degli indicatori più importanti del benessere cittadino. 
			L’obiettivo della Giunta attuale è quello di valorizzare potenziare 
			e qualificare quanto già esiste, anche con interventi di carattere 
			artistico con piccole installazioni o con eventi temporanei, per 
			coinvolgere o per rendere maggiormente consapevole il cittadino del 
			valore ricreativo ed educativo dello spazio pubblico. Per far questo 
			c’è bisogno di una collaborazione sempre più frequente fra pubblico 
			e privato. Questa cooperazione ha offerto alla nostra città spazi 
			naturali maggiormente curati con alcuni esempi di partecipazione 
			ambientalista quali il “Boscoincittà” e il “Parco delle Cave”.
 Il Rapporto- atlante rappresenta un lavoro di Ricerca collettivo 
			curato da Aldo Castellano, Giulio Crespi e Luisa Toeschi.
 Aldo Castellano (docente Politecnico di Milano) ha evidenziato il 
			percorso attraverso un affresco storico della veduta milanese, 
			dall’”ancien regime” sino ai giorni nostri. Il passaggio concettuale 
			e paesaggistico ha inizio con il giardino aristocratico (parchi 
			privati e promenade sui Bastioni), a cui segue quello borghese dove 
			il luogo naturale era inteso come attrezzato, sino alla concezione 
			dei parchi della città del Ventennio: che vedono il verde 
			nell’accezione funzionalistica. Il lungo “viaggio storico” analizza 
			le architetture vegetali degli anni sessanta che mirano a 
			un’integrazione fra natura e città, e si conclude con i nuovi 
			progetti.
 Il Relatore ha affermato che la nuova filosofia elaborata a Milano 
			si fonda sul riconoscimento dell’avvenuto superamento della 
			contrapposizione fra città e campagna, sulla conseguente visione 
			unitaria del territorio come un continuum che attraversa le ormai 
			obsolete circoscrizioni amministrative, nonchè sulla realtà del 
			bosco quale presenza caratterizzante il territorio alle nostre 
			latitudini. Si possono citare come esempi le esperienze di 
			“Boscoincittà” e “Parco Nord Milano” proseguite poi nelle iniziative 
			successive sino al recente progetto dei “Raggi Verdi” proposto da 
			AIM, atto a costruire una rete di percorsi ciclo pedonali per 
			migliorare la mobilità e la vita urbana.
 Il Rapporto evidenzia il legame esistente fra le singole vicende, la 
			progettazione dei Parchi e la memoria storica collettiva della città 
			ambrosiana.
 
 Giovanni Sala ( agronomo e fondatore della rivista Acer) ha spiegato 
			il ruolo svolto dai parchi degli anni settanta (quali ad esempio il 
			“Boscoincittà” sito in zona Ovest in via Novara), nelle politiche 
			sociali della città.
 Negli anni novanta nasce il progetto “ Nove parchi per Milano” in 
			cui vengono individuate le aree industriali e le ferrovie dismesse 
			da riqualificare e trasformare: il 50 per cento di queste zone è 
			stato adibito a uso del verde.
 La Ricerca ha permesso di fornire per la prima volta un censimento 
			completo del patrimonio arboreo milanese. Il Relatore ha fornito 
			alcuni dati. Sono stati recensiti 180 mila alberi che riescono ad 
			assorbire più di 5, 4 milioni di chilogrammi di CO2 in un anno. Un 
			architettura vegetale di medie dimensioni di diametro (23-31 
			centimetri) assorbe circa 30 chilogrammi di CO2/anno. Questi dati ci 
			permettono di capire perché le piante diventano le nostre alleate 
			contro il degrado e l’inquinamento.
 Luisa Toeschi (Presidente AIM) ha concluso dichiarando che il verde 
			cittadino rappresenta un patrimonio collettivo e individuale di ogni 
			singolo abitante e che appunto per questo deve essere difeso e 
			potenziato grazie al rispetto e all’uso civile da parte di tutta la 
			popolazione di questa multietnica città.
 
 
			  
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