| 
		 La Commissione 
		europea propone oggi un pacchetto completo di misure per istituire una 
		nuova politica energetica per l'Europa finalizzata a combattere i 
		cambiamenti climatici e a rafforzare la sicurezza energetica e la 
		competitività dell'UE. Il pacchetto di proposte definisce una serie di 
		obiettivi ambiziosi con riferimento alle emissioni di gas serra e 
		all'energia rinnovabile e punta a creare un vero mercato interno 
		dell'energia e a rendere sempre più efficace la normativa. La 
		Commissione ritiene che, con il raggiungimento di un accordo a livello 
		internazionale sul regime applicabile dopo il 2012, entro il 2020 i 
		paesi industrializzati dovrebbero riuscire ad abbattere le proprie 
		emissioni del 30%. Per sottolineare ulteriormente il proprio impegno, la 
		Commissione propone che l'Unione europea si impegni ora ad abbattere le 
		emissioni di gas serra di almeno il 20% entro il 2020, in particolare 
		attraverso misure energetiche.
 Il Presidente della Commissione, José Manuel Barroso, ha dichiarato: "La 
		giornata di oggi segna un cambiamento decisivo per l'Unione europea. La 
		politica energetica era uno dei settori cardine agli albori del progetto 
		europeo; adesso dobbiamo farlo tornare alla ribalta. Tutti i membri 
		dell'UE subiscono le conseguenze dei cambiamenti climatici, della 
		dipendenza sempre più forte dalle importazioni e dell'aumento dei prezzi 
		dell'energia. La sostenibilità, la sicurezza e la competitività nel 
		settore energetico impongono una risposta comune dell'Europa. Le 
		proposte presentate oggi dalla Commissione dimostrano il nostro impegno 
		ad esercitare la leadership in questo campo e a sostenere una visione di 
		lungo periodo per una nuova politica energetica per l'Europa che sia in 
		grado di offrire soluzioni alla problematica dei cambiamenti climatici. 
		Dobbiamo agire oggi per delineare il mondo di domani".
 Il Commissario all'Energia, Andris Piebalgs, ha commentato: "Se 
		prendiamo le decisioni giuste oggi, l'Europa potrà guidare il mondo 
		verso una nuova rivoluzione industriale: lo sviluppo di un'economia a 
		basse emissioni di carbonio. La nostra ambizione di creare un mercato 
		interno che funzioni, incentivare un mix di fonti di energia pulite ed 
		efficienti e fare le scelte giuste nel campo della ricerca e dello 
		sviluppo sarà l'elemento che determinerà se saremo in prima fila in 
		questo nuovo scenario o se saremo al seguito di altri."
 Stavros Dimas, Commissario all'Ambiente, ha dichiarato: "I cambiamenti 
		climatici sono uno dei fattori che minacciano maggiormente il nostro 
		pianeta. Combatterli è ormai imprescindibile. Oggi abbiamo concordato 
		una serie di obiettivi ambiziosi ma realistici che ci aiuteranno nel 
		nostro impegno su scala mondiale a contenere questo fenomeno e le sue 
		conseguenze più catastrofiche. Invito gli altri paesi industrializzati a 
		seguire la nostra strada, a fissare obiettivi di riduzione analoghi ai 
		nostri e ad accelerare i progressi verso la conclusione di un accordo 
		internazionale sulla riduzione delle emissioni su scala planetaria".
 
 L'Europa è di fronte a dei problemi reali. C'è più del 50% di 
		probabilità che le temperature mondiali aumentino di oltre 5°C in questo 
		secolo. In base alle proiezioni attuali, le politiche esistenti nel 
		campo dell'energia e dei trasporti porterebbero ad un aumento, e non a 
		una diminuzione, delle emissioni dell'UE da qui al 2030, calcolato 
		attorno al 5%. Se si manterranno le tendenze attuali e le politiche in 
		vigore, la dipendenza dell'UE dalle importazioni di energia passerà dal 
		50% del consumo energetico totale dell'UE di oggi al 65% nel 2030. 
		Inoltre, il mercato interno dell'energia rimarrebbe incompleto, con la 
		conseguenza che i cittadini e l'economia stessa dell'UE non potrebbero 
		ottenere tutti i benefici che una completa liberalizzazione del settore 
		dell'energia può offrire.
 Il pacchetto che la Commissione propone oggi tenta di fornire delle 
		soluzioni ai problemi delineati sulla base di tre elementi centrali.
 
 1. Un vero mercato interno dell'energia
 
 L'obiettivo è, da un lato, quello di dare agli utilizzatori dell'energia 
		nell'UE – cittadini o imprese che siano - la possibilità di fare una 
		vera scelta e, dall'altro, di incentivare gli ingenti investimenti che 
		il settore dell'energia richiede. Il mercato unico non è positivo solo 
		per la competitività, ma anche per la sostenibilità e la sicurezza.
 L'indagine settoriale sulla concorrenza e la comunicazione sul mercato 
		interno dimostrano la necessità di intervenire ancora, con una 
		separazione più netta tra la produzione e la distribuzione dell'energia 
		(see IP/07/26). Occorrono anche un maggiore controllo indipendente a 
		livello di regolamentazione, che tenga conto del mercato europeo, e 
		misure nazionali che contribuiscano a realizzare l'obiettivo minimo che 
		l'Unione europea ha fissato per l'interconnessione (10%); a tal fine è 
		necessario individuare dove sono concentrate le principali strozzature e 
		nominare dei coordinatori.
 
 2. Accelerare il passaggio ad un'economia a basse emissioni di 
		carbonio
 
 La Commissione propone che l'UE mantenga la propria posizione di 
		leadership su scala mondiale nell'ambito delle energie rinnovabili e per 
		questo propone un obiettivo vincolante: nel 2020 il 20% del suo mix 
		energetico complessivo dovrà provenire da fonti rinnovabili. Ciò 
		richiederà un aumento massiccio nei tre settori che utilizzano energie 
		rinnovabili: l'elettricità, i biocarburanti e il settore del 
		riscaldamento/raffreddamento. L'obiettivo riguardante le fonti 
		rinnovabili sarà affiancato da un obiettivo minimo per i biocarburanti, 
		pari al 10%. Infine, nel 2007 verrà presentato un pacchetto legislativo 
		sulle energie rinnovabili che comprenderà misure specifiche atte a 
		favorire la penetrazione sul mercato dei biocarburanti e dell'energia 
		pulita a fini di riscaldamento/raffreddamento.
 La ricerca è un elemento determinante per abbassare i costi dell'energia 
		pulita e far sì che l'industria europea sia all'avanguardia nel settore 
		delle tecnologie a basse emissioni di carbonio, oggi in rapida crescita. 
		Per realizzare tutti questi obiettivi la Commissione proporrà un piano 
		strategico europeo per le tecnologie energetiche. Nei prossimi sette 
		anni l'Unione europea aumenterà inoltre di almeno il 50% le spese annue 
		destinate alla ricerca nel settore dell'energia.
 Attualmente l'elettricità derivante dal nucleare rappresenta il 14% del 
		consumo energetico dell'UE e il 30% del suo consumo di energia 
		elettrica. Nelle sue proposte, la Commissione sottolinea che ogni Stato 
		membro ha la facoltà di decidere se scegliere o meno il nucleare. Se 
		nell'UE la percentuale dell'energia derivante dal nucleare dovesse 
		scendere, la Commissione raccomanda di bilanciare tale riduzione con 
		l'introduzione di altre fonti energetiche a basse emissioni di carbonio; 
		in caso contrario, sarà ancora più arduo abbattere le emissioni di gas 
		serra.
 
 3. Efficienza energetica
 
 La Commissione ribadisce l'obiettivo di risparmiare il 20% del consumo 
		totale di energia primaria per il 2020. Se tale obiettivo fosse 
		realizzato, per quella data l'UE dovrebbe riuscire a consumare quasi il 
		13% di energia in meno rispetto a oggi, con un risparmio di 100 miliardi 
		di euro e di circa 780 tonnellate di CO2 l'anno.
 La Commissione propone di incentivare l'impiego di veicoli a minor 
		consumo di carburante, di introdurre norme più rigorose e una migliore 
		etichettatura delle apparecchiature, di migliorare il rendimento 
		energetico degli edifici esistenti dell'UE e di aumentare l'efficienza 
		nella generazione, trasmissione e distribuzione dell'energia termica ed 
		elettrica. La Commissione propone inoltre un nuovo accordo 
		internazionale sull'efficienza energetica.
 Le proposte incentrate su questi tre pilastri dovranno essere sostenute 
		da una politica esterna coerente e credibile.
 Una politica energetica internazionale nell'ambito della quale l'UE 
		si esprima all'unisono
 L'Unione europea non può conseguire da sola gli obiettivi fissati in 
		materia di energia e di cambiamenti climatici, e deve pertanto 
		collaborare con i paesi sviluppati e in via di sviluppo e con i paesi 
		produttori e consumatori di energia. L'Unione europea istituirà 
		meccanismi efficaci di solidarietà per far fronte alle eventuali crisi 
		di approvvigionamento energetico e svilupperà attivamente una politica 
		energetica esterna comune per porsi sempre di più di fronte ai paesi 
		terzi come entità che "si esprime con una voce sola". Tenterà inoltre di 
		istituire delle vere partnership energetiche con i fornitori sulla base 
		dei principi della trasparenza, della prevedibilità e della reciprocità.
 Facendo tesoro dei risultati ottenuti nel corso della consultazione sul 
		Libro verde pubblicato nel 2006, la Commissione ha già registrato dei 
		progressi per l'istituzione di una politica esterna dell'energia più 
		coerente, come testimonia la rete di corrispondenti per la sicurezza 
		energetica creata di recente. La Commissione propone tutta una serie di 
		misure concrete che puntano a rafforzare gli accordi internazionali – ad 
		esempio riguardo al Trattato sulla Carta dell'energia, al regime 
		applicabile alla politica climatica nel periodo post-Kyoto e 
		all'estensione del sistema di scambio delle emissioni a partner di tutto 
		il mondo - e ad estendere ulteriormente gli accordi bilaterali con i 
		paesi terzi, in modo che l'energia diventi parte integrante di tutte le 
		relazioni esterne dell'UE ed in particolare della politica europea di 
		vicinato. Tra le più importanti iniziative nuove che la Commissione 
		propone figurano la costituzione di un partenariato Africa-Europa e un 
		accordo internazionale sull'efficienza energetica.
 È urgente intervenire concretamente. Nel loro insieme, la consultazione 
		del settore, il riesame strategico e il piano d'azione rappresentano i 
		cardini di una proposta relativa ad una nuova politica energetica 
		europea. Con questo esercizio si tenta di tradurre i principi teorici in 
		proposte legislative concrete. La Commissione punterà a ottenere 
		l'approvazione delle proposte in materia di cambiamenti climatici ed 
		energia nel corso del Consiglio europeo di primavera e, in base 
		all'esito dei dibattiti in quella sede, presenterà le proposte 
		legislative opportune.
 Tutta la documentazione è consultabile ai seguenti indirizzi:
 
 http://europa.eu/press_room/presspacks/energy/index_en.htm
 http://europa.eu/press_room/presspacks/energy/index_de.htm
 http://europa.eu/press_room/presspacks/energy/index_fr.htm
 |