15 maggio 2009
"Trasformare la creatività in
prodotti", così ha detto il Sindaco Letizia Moratti aprendo la
cerimonia ufficiale di presentazione - a Palazzo Marino, il 15
maggio - del nuovo Centro Congressi di Milano (MIC, Milano
Convention Center). "Il MIC rappresenta il desiderio della nostra
città di allargare i propri orizzonti verso l’innovazione e
l’internazionalizzazione … è l’offerta concreta di nuova ricettività
di cui il turismo congressuale cittadino ha bisogno".
E non ha torto il Sindaco perché , a guardare i dati, il 70% del
turismo milanese è di “razza congressuale” e in barba alle crisi
economiche negli ultimi quattro anni registra un trend positivissimo
(250 mila visitatori nel 2006 contro un milione nel 2008 e il 40% in
più di media nei primi 4 mesi del 2009).
Nel settore del turismo congressuale, Milano offre infatti prezzi
concorrenziali (400 Euro in meno al giorno, rispetto la media
europea). Ciò che mancava era proprio un centro congressi capace di
rendere Milano in grado di competere anche sul piano dei numeri, che
in questo settore significa numero di posti a sedere.
Il MIC sarà il più grande centro congressi d’Europa e sorgerà al
Portello partendo da una necessaria ridestinazione degli spazi della
Fiera Milano, tra Montestella e il grande progetto di Citylife.
Potrà ospitare 18 mila persone sotto la sua grande “coperta”
trasparente di vetro e acciaio progettata da Mario Bellini, 15 mila
metri quadrati di manto traslucente che incanalano energia a basso
costo e rivestono la struttura dell’edificio trasformandolo in una
creatura nuova.
Sarà pronto nel 2011 ed è, come ha detto Maurizio Lupi (AD di Fiera
Milano) chiudendo l’incontro tenutosi alla sala Alessi di Palazzo
Marino, la prima concreta testimonianza che "l’Expo 2015 è già
cominciato".
Certo è che quando il MIC sarà terminato Milano avrà gli strumenti
per cominciare una sana competizione con le altre capitali europee
del turismo congressuale (oggi siamo al sesto posto dietro Berlino,
Barcellona, Vienna, Amsterdam e Monaco) e avrà anche il dovere di
affiancare a questo gioiello della meeting industry le necessarie
strutture ricettive e infrastrutturali. Senza una rete di alberghi e
di trasporti adeguati il MIC resterebbe una cattedrale nel deserto.
(Lorenzo Taini)
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