Secondo l’ultima edizione dell’Hotel Investment Outlook di Jones Lang LaSalle Hotels l’attività di investimento alberghiero nell’area EMEA nel 2012 sarà trainata da operazioni di ristrutturazione del debito con aspettative per la fine dell’anno di un volume pari a $11 miliardi, in linea con i $10.9 miliardi registrati nel 2011. Jones Lang LaSalle Hotels prevede che le transazioni di singoli asset continueranno a dominare l’attività di investimento.
Roberto Galano, Executive Vice President di Jones Lang LaSalle Hotels Italia, ha dichiarato: “Nel 2012 nell’area EMEA assisteremo ad un ulteriore incremento nel differenziale di prezzo tra asset primari e secondari e ad una maggiore rigidità e selettività nell’identificazione degli asset primari. Il mercato primario continuerà ad essere dominato da high net worth individual e fondi sovrani alla ricerca di opportunità di investimento nel segmento dei trophy hotel ubicati nelle principali città. Gli investitori maggiormente liquidi saranno probabilmente rappresentati da Medio Orientali ed Asiatici, ancora disposti a pagare cifre record per acquisire immobili di pregio.”
Il Regno Unito continuerà a rappresentare il mercato maggiormente liquido con attese di crescita del volume di investimenti nel 2012. Tale incremento è riconducibile al numero crescente di immobili distressed collocati sul mercato da parte dei gruppi bancari per i quali la necessità di adeguarsi a requisiti patrimoniali ancor più prudenziali e l’incertezza legata al recupero dei valori rende il mantenimento degli immobili in portafoglio un’alternativa non strategica.
Roberto Galano, aggiunge: “Anche in Francia e Germania si attende un discreto livello di stabilità nelle transazioni, con potenzialità di crescita rispetto ai livelli del 2011. Come Londra, anche Parigi continuerà a rappresentare il principale mercato per gli investimenti alberghieri. In Germania ci si aspetta che gli investitori saranno maggiormente focalizzati in immobili ubicati nelle principali città del Paese, cui è associato un minor rischio, sebbene opportunità di investimento relative ad asset secondari o con location secondarie cui sono associati rendimenti superiori saranno comunque considerate.”
In Russia è attesa una contrazione nel volume di investimenti rispetto all’anno scorso; dopo la vendita del Ritz-Carlton Moscow conclusa da Jones Lang LaSalle Hotels, nel corso del 2012 non è infatti prevista la vendita di alcun trophy hotel. Dubai,grazie ad un complessivo miglioramento nelle performance gestionali, con tassi di occupazione in ripresa ed linea con quelli del 2008, potrebbe invece attrarre l’interesse degli investitori.
Nel 2012 ci si attende un’inversione di tendenza da parte delle compagnie alberghiere a fronte della mancanza di finanziamenti per le operazioni di sviluppo. Da una “asset light strategy” ad una “asset right strategy”, le catene alberghiere continueranno ad acquistare alberghi in location chiave per penetrare determinati mercati o introdurre nuovi brand.
Galano continua: “Nel Regno Unito l’incremento dei rendimenti incoraggerà un numero crescente di fondi di private equity ad operare nel settore. Il numero crescente di distressed asset atteso sul mercato, venduto a sconto con rendimenti elevati, offrirà infatti opportunità speculative per questi investitori. I fondi di private equity saranno attivi anche sul fronte delle vendite, principalmente riconducibili ad immobili i cui debiti devono essere rifinanziati nel 2012.”
Anche le banche continueranno ad avere un ruolo dominante nelle dismissioni alberghiere,
collocando sul mercato immobili distressed. Nel corso del 2012 si attende una crescita di tale operazioni, con la vendita di un portafoglio di 42 alberghi Marriott nel Regno Unito, dell’Hyatt di Birmingham e del Belfry Hotel & Golf Resort attualmente sul mercato, il cui perfezionamento è atteso nel 2012.
La mancanza di finanziamenti continuerà a rappresentare anche nel 2012 il più grande ostacolo per la ripresa del mercato con un loan to value ratio tra il 50% ed il 60% e finanziamenti per le nuove costruzioni nell’ordine del 50% circa. La minor esigenza di ricorso a fonti di finanziamento esterne continuerà a favorire operazioni di piccole dimensioni.
Galano conclude: “La crisi del debito sovrano proseguirà nel 2012 e nonostante le pressioni esercitate dai governi ad incrementare i finanziamenti, realisticamente non vi sono prospettive di nuove opportunità di finanziamento nel 2012. Molti Paesi continueranno ad adottare politiche stringenti al fine di incrementare la fiducia nei mercati finanziari. Gli elevati tassi di risparmio e la limitata disponibilità di credito da parte delle banche limiteranno la crescita nell’Europa Occidentale, con aspettative di contrazione dello 0,3% nel 2012. Ci aspettiamo un atteggiamento maggiormente selettivo da parte degli investitori alla luce della vasta offerta di prodotti sul mercato.”
Fonte: CS della Società
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