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			30 Marzo - 16 
			Aprile 2009
 E’ in corso all’Urban Center di Milano una piccola mostra di 
			progetti architettonici realizzati (la specifica di concretezza non 
			è per nulla superflua) in giro per il mondo all’insegna dell’Housing 
			sociale; case per gente normale, progetti distanti dalla boria delle 
			committenze da spettacolo e che fanno, messi assieme, una bella e 
			interessante avanguardia.
 La mostra “Lotus Urban Housing” curata e prodotta dalla rivista 
			trimestrale Lotus International, passa in rassegna alcuni 
			interessanti progetti di abitazioni residenziali e ci lascia una 
			chiara idea di quanto le nuove tecnologie del costruire stiano 
			sempre più votandosi a una sostanziale reinterpretazione del 
			concetto stesso di abitare. Gli standard qualitativi di anche 
			soltanto dieci anni fa non sono più nemmeno considerabili, necessità 
			e funzionalità sono sempre più spesso dichiaratamente incrociate. Si 
			passa per il Progetto della “Grande Balena” ad Amsterdam, in cui 
			tramite un processo di “sollevamento visivo” si è trasformato un 
			blocco di condomini di stile quasi jugoslavo in una sorta di 
			metafisico luogo sospeso sotto cui passa la vita di quartiere con 
			tutte le sue regolari esigenze.
 Ci sono i bei progetti dello Studio Nouel realizzati a Mulhouse 
			nell’Alsazia francese, in cui le case somigliano a serre luminose. 
			Luminose anche le Lanterne dei “Lantern Apartament” di Londra, 
			interi edifici che si trasformano al tramonto in caleidoscopi.
 Un poco inquietante la”Moriyama House” dello Studio Nishizona, 
			realizzata a Tokio nel 2006: una serie di casette a moduli che 
			somigliano alle antiche case greche di Pathmos ma che non ne 
			conservano minimamente il senso di comodità.
 Sembra sempre che, nello sforzo apprezzabile di ricominciare a 
			pensare all’abitabilità di un luogo, gli architetti non riescano a 
			non farsi vincere da questo desiderio insano di costringerci tutti a 
			prendere noi la forma delle loro case e non viceversa.
 Il dramma è che nel nostro moltiplicarci presto non potremmo 
			permetterci che spazi curvi, irregolari e maledettamente comuni. 
			Forse il termine Social House sarà a quel punto l’unico dotato di 
			senso.
 
 Lotus Urban Housing
 Urban Center Milano_Galleria V. Emanuele II
 30 Marzo-16 Aprile 2009
 
 
 Lorenzo Taini
 
 
 
 
 
 
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