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			29 gennaio 2010
 Abbronzato, in gran forma, 
			e giunto in Sala con perfetta puntualità come da Programma-Invito, 
			il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni ha chiuso oggi i 
			lavori del Convegno "Housing Sociale: innovazioni necessarie e 
			prospettive possibili in Lombardia", che si era svolto per tutta la 
			mattinata all’“Auditorium Giorgio Gaber“ del Pirellone, a Milano.
 
 All’incontro hanno partecipato molti illustri Relatori, tra cui 
			Guido Bardelli, Consigliere d’Amministrazione della Fondazione 
			Housing Sociale, Luciano Caffini, Presidente Ancab- Legacoop (la 
			cittadinanza si aspetta dalla politica dei “compromessi 
			intelligenti”. Il Comune di Milano “approvi il PGT e non lo 
			blocchi“), Matteo Del Fante, AD Cassa Depositi e Prestiti 
			Investimenti SGR, e Antonio Intiglietta, oggi in qualità di 
			Presidente della Compagnia dell’ Abitare, il quale ha con forza 
			auspicato urgenti interventi in materia di politica fiscale 
			agevolativa per l’edilizia sociale (l’IVA al 10% sugli affitti è 
			“pura follia” come avviene in tutto il mondo; e ha sottolineato la 
			necessità di creare nuove figure (Fondazioni Regionali?) quali 
			soggetti promotori che possano operare con rapidità . Hanno preso 
			parte ai lavori anche Alessandro Maggioni, Presidente di 
			Confcooperative-Federabitazione Lombardia, Carlo Masseroli, 
			assessore all’ Sviluppo del Territorio del Comune di Milano, e 
			l'assessore regionale alla Casa e Opere Pubbliche, Mario Scotti .
 
 Nel suo applauditissimo intervento Formigoni ha anticipato la 
			volontà della creazione di una sorta di “ patto regionale per la 
			casa” che, nel rispetto delle competenze di ciascuno dei soggetti 
			cui sarà proposto (Comuni, AlER cooperative, imprese e sindacati), 
			metta a sistema strategie condivise per offrire nuove possibilità di 
			alloggi a prezzo calmierato. L’ idea , ha detto il Governatore , 
			nasce dalla constatazione che “il solo intervento legislativo non è 
			più sufficiente per risolvere il problema casa che, complice il 
			perdurante momento di crisi, sta assumendo dimensioni importanti 
			arrivando a coinvolgere talvolta anche quel ceto medio che, invece, 
			si immaginava potesse esserne al riparo”.
 
 "La collaborazione costante tra le istituzioni e tutti i soggetti 
			interessati “ ha continuato Formigoni “ ci consentirà di 
			sperimentare nuove forme di politica per la casa”. Il Presidente ha 
			fatto riferimento alla “necessità di trovare aree o volumi da 
			destinare all'Housing Sociale, all'attenzione che deve essere 
			riservata a tutto il disagio abitativo, dai meno abbienti alla 
			classe media in difficoltà. E all'impegno necessario alla 
			riqualificazione e rivitalizzazione dei quartieri, che deve andare 
			di pari passo con l'apertura a forme trasparenti di concorrenza, di 
			responsabilità e di controlli. Ovviamente saranno necessari anche 
			nuovi strumenti finanziari (come i Fondi Immobiliari) e un efficace 
			sistema di Aziende pubbliche”.
 
 Il Convegno ha permesso ai rappresentanti della Regione Lombardia di 
			fare il punto su quanto l’ Ente ha svolto negli ultimi cinque anni. 
			Sono stati stanziati 850 milioni di euro che ( insieme a 
			semplificazione e a maggior flessibilità delle procedure e delle 
			norme ) hanno permesso di promuovere un sistema di Housing “aperto e 
			responsabilizzante per tutti i soggetti”. Sono stati realizzati 6 
			mila alloggi, recuperati 30 quartieri popolari e sostenute centinaia 
			di migliaia di famiglie nell'acquisto della prima casa e nel 
			pagamento del canone di locazione. "Solo nel 2009 - ha precisato 
			l'assessore Scotti - abbiamo destinato alla casa 374 milioni che 
			hanno permesso di risolvere problemi reali.La crisi economica e 
			finanziaria comporta infatti una difficoltà oggettiva nell'accesso 
			al credito e, di fatto, le risorse pubbliche nelle forme 
			tradizionali sono esaurite. Contemporaneamente La realizzazione di 
			quartieri esclusivamente sociali non è più sostenibile".
 
 Per il futuro, tutto il processo di realizzazione di nuovi alloggi 
			fa parte di un progetto complessivo deve avere come perno 
			l'attenzione alla persona. Il “protagonismo” dei singoli e delle 
			famiglie deve cioè tornare al centro dell'azione della politica per 
			la casa. Non si costruiscono case senza pensare a chi ci abiterà e 
			come farà a integrarsi nel tessuto sociale! Parte del sostegno 
			regionale vada dunque a forme di affitto con patto di futura 
			vendita, proprio per garantire, da subito, ai giovani soprattutto, 
			da una parte una casa a prezzi accessibili e dall'altra 
			“l'accompagnamento progressivo verso la proprietà".
 
 " Il mix abitativo deve essere la leva dalla quale ripartire. Un 
			sistema che non deleghi solo all'ente pubblico il soddisfacimento 
			del bisogno dei meno abbienti, ma che responsabilizzi anche il 
			settore privato e del privato sociale, rispettando le esigenze di 
			sostenibilità economica dell'intervento" ha sostenuto Formigoni. 
			“Affinché i privati collaborino attivamente nelle politiche per la 
			casa, occorre che, fatto salvo il naturale rischio d'impresa, si 
			pongano le condizioni per il necessario rendimento economico, la 
			sana gestione degli immobili e la possibilità di scelta degli 
			inquilini tra quelli che ne hanno i requisiti. A fronte del sostegno 
			finanziario pubblico, deve essere garantita una piena 
			responsabilizzazione dei soggetti attuatori che vada di pari passi 
			con frequenti controlli ed alti standard di servizio".
 
 Nel corso del Convegno è stato distribuito un documento di sicura 
			utilità per gli addetti ai lavori (Realizzazione di percorsi di 
			studio e approfondimento finalizzati all’evoluzione delle politiche 
			abitative e all’Housing Sociale, a cura di Alberto Brugnoli), 
			predisposto nell’ aprile 2009 da IRER-Istituto Regionale di Ricerca 
			della Lombardia, ente organizzatore dell’ incontro odierno insieme 
			alla Regione Lombardia. (PGL)
 
 
 
 
 
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