18 giugno 2008
«Roma, 18 Giugno 2008 - Si è tenuta oggi, presso la Sala Giunta di
Confindustria, l’Assemblea annuale di Assoimmobiliare, la cui
sessione pubblica è stata aperta dal saluto del Vicepresidente
Organizzazione e Marketing di Confindustria, Edoardo Garrone.
A seguire il Presidente di Assoimmobiliare Gualtiero Tamburini ha
illustrato la relazione annuale da cui emerge che "L’industria dei
servizi immobiliari oggi occupa, in Italia, secondo le più recenti
stime, oltre 330 mila addetti in modo diretto. Essi costituiscono
quasi il 13% degli occupati nell’immobiliare dell’Europa a 12
(concorrendo alla produzione del 7,2% del Valore Aggiunto totale
europeo), mentre la quota italiana di imprese del settore è
superiore al 21% del totale. Ciò significa che la dimensione me-dia
di 1,6 addetti delle nostre quasi 200 mila imprese è nettamente
inferiore a quella europea, dove la media è pari a 2,6.", occorre,
quindi, una politica che consenta di rafforzare il sistema
imprenditoriale nel settore immobiliare.
La relazione sottolinea come, a partire dal 1991, il settore dei
servizi immobiliari è stato oggetto di una crescita spettacolare,
sia in termini di occupati (quasi il 300% di incremento), sia,
soprattutto, in termini di organizzazione, tecnologia e approccio
stesso al mercato.
Il valore aggiunto del settore immobiliare con il suo indotto (la
cui produzione comprende anche i fitti reali e figurativi) è pari al
10,5% dell’intera economia, ovvero il 28% in più rispetto al 1995
quando era all’8,2% (nello stesso periodo il PIL cresce de 23%).
"Anche il dato sull’occupazione attivata dall’industria immobiliare
sale a oltre 400 mila unità di lavoro totali, con un peso
sull’intera economia pari all’1,6% dell’occupazione totale, dopo una
crescita nei dodici anni del 45%." Tamburini aggiunge che " in
prospettiva, peraltro, è previsto che continui ancora ad aumentare;
proiettando il trend degli ul-timi 12 anni, sono previste 300 mila
unità di lavoro nuove da qui al 2015, per un totale di oltre 700
mila
unità di lavoro, pari al 2% dell’occupazione totale, una misura
questa simile a quella dell’intero settore agricolo".
Di interesse la presentazione, ad opera di Giuseppe De Rita,
Presidente del Censis, dei primi risultati della ricerca "Housing
sociale nelle aree per servizi collettivi: l’alloggio come servizio
economico di inte-resse generale", che l’Istituto sta svolgendo per
conto di Assoimmobiliare per verificare la possibilità di
sperimentare forme di partnership pubblico-privato nell’ambito del
social housing, per garantire affitti a ca-noni accessibili anche ai
ceti medio-bassi, non compresi nel ristretto ambito dell’edilizia
sociale pubblica (giovani coppie, studenti, lavoratori immigrati).
Il nodo centrale è riuscire ad abbattere il costo delle aree
edificabili, che incide fortemente sui costi fina-li. Vanno in
questa direzione le sperimentazioni in corso in Lombardia, in
particolare nel Comune di Milano, per l’uso di aree inutilizzate,
destinate dal Piano regolatore a servizi collettivi, tramite il
coinvol-gimento degli operatori di mercato.
La ricerca mira a verificare la possibilità di estendere la
sperimentazione ad altri contesti urbani, tenen-do conto delle
specificità locali.
I primi dati mostrano come a Roma, dove la dotazione complessiva di
aree a standard è pari a quasi 116 milioni di mq, sarebbe possibile
destinare nuove aree all’housing sociale, senza toccare le dotazioni
di verde e parcheggi e senza derogare agli standard di legge sui
servizi collettivi. Ne deriverebbe la possibi-lità di coinvolgere
gli operatori privati per realizzare una nuova superficie abitabile
pari a 1.220.000 mq e quindi alloggi per circa 33.500 nuovi
abitanti.
Torna, quindi, d’attualità la questione abitativa, sebbene il tasso
di proprietà della casa tra le famiglie ita-liane superi l’80%, ma
si presenta in forme diverse dagli anni ’60 e ’70, quando il bisogno
di casa mobili-tava la protesta sociale.
Oggi si tratta di una domanda frammentata, che coinvolge diverse
categorie sociali (dalle famiglie pove-re ai ceti medi) e ha come
principale contesto territoriale le grandi aree urbane.
Concludendo l’Assemblea il Presidente di Assoimmobiliare ha
affermato che "con gli strumenti finan-ziari oggi disponibili è
possibile varare un nuovo grande piano di social housing basato
sull’offerta di abi-tazioni in locazione a canone moderato
interamente finanziato con risorse private, un piano che non solo
può fornire una risposta sostanziale al disagio abitativo, ma anche
un contributo allo sviluppo del paese per i suoi effetti keynesiani
di stimolo alla domanda e di miglioramento della mobilità.
Tamburini ha poi proseguito affermando che "un altro grande campo di
intervento innovativo per l’industria dei servizi immobiliari è
quello delle privatizzazioni e valorizzazioni dei beni demaniali e
degli Enti pubblici che possono essere messi sul mercato e
valorizzati fornendo, grazie all’attivazione di ri-sorse private,
forte impulso allo sviluppo infrastrutturale e urbanistico delle
città.
Infine Tamburini ha sottolineato la necessità di avviare un serio
piano di contenimento della pubblica fondato sulla razionalizzazione
degli spazi occupati dalla Pubblica Amministrazione e sulla gestione
e-sterna in global service di edifici e infrastrutture.
Il Sottosegretario Ugo Martinat ha aperto l’intervento affermando
che "Nell’ambito dello sviluppo eco-nomico del nostro Paese
l’industria dei servizi immobiliari riveste un ruolo trainante, con
l’attivazione di valore aggiunto nazionale pari al 10% del totale
del valore aggiunto dell’intera economia nazionale ed in questo
contesto Assoimmobiliare, ponendosi come punto di incontro delle
imprese che operano nelle diverse filiere del comparto immobiliare
costituisce una vera e propria infrastruttura a servizio
dell’economia del paese favorendone la produttività complessiva e la
crescita economica".
Ha poi aggiunto " lo sviluppo del Paese è, infatti, sempre più
condizionato da quello del suo patrimonio fisso (costituito da
infrastrutture, edifici ed ambiente)" , "il Governo Berlusconi ha
posto al centro del suo programma il rilancio dell’edilizia
residenziale pubblica e quello della locazione agevolata", "a tal
ri-guardo si sta valutando di inserire – già nella prossima
Finanziaria – la possibilità di introdurre una ce-dolare secca del
20% sugli affitti, che da un lato consentirebbe di far emergere i
numerosi affitti in nero che sfuggono al controlli del fisco e,
dall’altro, favorirebbe il mercato delle locazioni".
"Nel breve termine" prosegue il Sottosegretario "è possibile
affrontare il problema abitativo attraverso un programma speciale
finalizzato a realizzare nelle grandi città e con capitali
prevalentemente privati, una consistente offerta di abitazioni a
canone contenuto. Ciò potrebbe, ad esempio, realizzarsi attraver-so
un progetto che – attraverso l’individuazione nelle aree
metropolitane di aree a costi inferiori rispet-to a quelli di
mercato (e un pacchetto di mirate agevolazioni fiscali sull’acquisto
di tali aree, nonché sulla successiva costruzione e gestione degli
immobili da destinare a locazione) – preveda la realizzazione, con
capitali prevalentemente privati, di un consistente stock di nuovi
alloggi destinati alla locazione a canoni sostenibili e concordati
in sede locale, con una quota riservata alle categorie con
particolare disa-gio sociale". Proseguendo l’intervento il Sen. Ugo
Martinat ha sottolineato come, grazie ad accordi con i costruttori,
i comuni potrebbero prevedere di mettere a disposizione aree da
riqualificare o immobili, di proprietà, da ristrutturare. Ha poi
annunciato che "il Governo sta predisponendo anche aiuti alle
giovani coppie per l’acquisto della prima casa e ciò conformemente a
quanto previsto dal piano nazio-nale per l’emergenza abitativa, che
oggi stesso dovrebbe essere inserito nella manovra varata dal
Go-verno. Le risorse stanziate confluiranno in un unico fondo da
istituire presso il Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti.
Nel dettaglio il piano prevede l’offerta di alloggi di edilizia
residenziale da rea-lizzare nel rispetto dei criteri di efficienza
energetica e di riduzione, effettiva e comprovata, dei consumi
energetici, destinati prioritariamente come prima casa a favore
delle giovani coppie a basso reddito; ne beneficeranno anche
particolari categorie sociali e gli immigrati regolari."
L’intervento del Sottosegretario ha poi un altro importante punto:
la Legge Obiettivo per le città. "Quando parliamo di grandi opere
non dobbiamo pensare solo alle dighe mobili per Venezia o al Ponte
sullo Stretto. Grandi opere sono anche la riqualificazione di una
città, di una periferia, di un centro sto-rico, la creazione di un
ambiente che costituisce l’habitat quotidiano di ogni cittadino". A
questo scopo dovranno soprattutto essere presi in considerazione
quattro elementi fondamentali: un contributo pub-blico, di entità
non eccessivamente elevata, in grado di far da volano per altre
risorse; la collaborazione tra Stato, Regioni, Comuni e privati; il
contingentamento dei tempi necessari per assumere le decisioni ed
emettere i pareri, l’individuazione di un unico soggetto attuatore:
il General Contractor." » (CS dell'Associazione)
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