E' Prada il vincitore del bando per la concessione dei locali del Demanio comunale in Galleria Vittorio Emanuele II.
Nella valutazione compiuta dalla Commissione Gare del Comune, Prada ha distanziato gli altri due concorrenti Apple e Gucci con un’offerta economica nettamente superiore.
«Sono molto soddisfatta – afferma l’assessore alla Casa e Lavori pubblici Lucia Castellano – perché sono stati presentati tre progetti dal valore culturale molto alto per un’intera colonna della Galleria Vittorio Emanuele. L’offerta economica di Prada è un altro motivo di soddisfazione in quanto, da sola, vale quanto tutti gli altri introiti che l’Amministrazione comunale incassa dalla Galleria».
Il bando prevedeva che la valutazione dei progetti avesse un’incidenza del 60% sull’esito della gara, mentre l’offerta economica del 40%. La Commissione Gare ha assegnato al progetto di Gucci 46,64 punti, ad Apple 50,63 e a Prada 46,13.
L’offerta economica presentata da Gucci stabiliva una percentuale di aumento del 25% sui canoniannui posti a base di gara, quella di Apple era dell’1%, quella di Prada del 150%. Per la parte economica la Commissione ha attribuito 6,667 punti a Gucci, 0,267 ad Apple e 40 Prada. Il punteggio complessivo ha premiato Prada con 86,130 punti; a seguire Gucci con 53,307 e Apple con 50,897.
Il canone annuo posto a base di gara era di 2.118.310 euro per i primi 5 anni di concessione e di 3.629.467 euro per la restante durata della concessione.
Secondo il bando, emesso il 9 maggio scorso, al nuovo concessionario saranno affidati per i prossimi 18 anni i locali della Galleria Vittorio Emanuele II con ingresso in via Foscolo 3 e sviluppo su otto livelli (dal piano terra al sesto piano compreso l’ammezzato) oltre al seminterrato, per una superficie complessiva di 4.907 metri quadrati.
Spetta al concessionario eseguire a proprie spese i lavori di ristrutturazione e adeguamento funzionale per lo svolgimento della nuove attività. Il bando prevede la stipulazione del contratto entro un anno, poi avrà inizio la nuova attività.
Fonte: Comune di Milano
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