«Pesante calo anche in dicembre per le vendite di autovetture in Europa. Secondo i dati diffusi oggi le immatricolazioni, nel complesso dei paesi dell’Unione Europea e dell’Efta, sono state 924.646 con un calo del 17,8%. E’ il dato peggiore registrato in dicembre negli ultimi dodici anni. E a ciò si aggiunge che la contrazione del mese scorso è stata attenuata dal fatto che in un certo numero di paesi vi sono state due giornate lavorative in più. Con il risultato di dicembre, il 2008 chiude il suo bilancio a quota 14.712.158 immatricolazioni con un calo del 7,8% sull’anno precedente.
Dopo un 2006 e un 2007 sostanzialmente stagnanti, il 2008 era iniziato con un andamento altalenante, ma a partire da maggio è iniziata una serie ininterrotta di risultati negativi che ha portato il bilancio delle immatricolazioni in rosso e, a partire da ottobre, in profondo rosso per effetto del crollo della fiducia derivante dalla crisi economica e finanziaria mondiale, fiducia, che, secondo l’Isae, in dicembre è scesa in Europa ai minimi storici sia per i consumatori che per le imprese manifatturiere. I risultati del dicembre scorso sono particolarmente negativi in alcuni dei maggiori mercati del continente ed in particolare in Spagna dove le immatricolazioni accusano un calo del 49,9% e nel Regno Unito dove accusano un calo del 21,2%, mentre pochissimi piccoli mercati nazionali fanno registrare risultati positivi.
E’ ormai del tutto evidente che per evitare che la crisi del mercato dell’auto abbia effetti catastrofici sull’intera economia occorre intervenire senza ulteriori indugi per sostenere la domanda con incentivi di entità adeguata. A questo proposito va sottolineato che gli incentivi alla rottamazione introdotti all’inizio di dicembre in Francia (1.000 euro per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2fino a 160gr al chilometro e 2.000 euro per l’acquisto di vetture con emissioni di CO2 fino a 100gr al chilometro) non hanno ovviamente prodotto effetti sulle immatricolazioni di dicembre, ma hanno determinato una forte ripresa degli ordini. A ciò si aggiunge che il Governo tedesco nei giorni scorsi ha introdotto un incentivo alla rottamazione di ben 2.500 euro per l’acquisto di nuove vetture con rottamazione di autovetture con oltre 9 anni di anzianità.
Come è noto, il Governo italiano ha lasciato scadere gli incentivi alla rottamazione in vigore fino al 31 dicembre 2008 (che erano peraltro, per l’entità del bonus, assolutamente inadeguati a sostenere la domanda nell’attuale congiuntura) e non ha assunto alcuna decisione sull’adozione di nuovi incentivi. E’ altamente auspicabile che un forte impulso, perché anche l’Italia prenda provvedimenti adeguati alla gravità della crisi, venga dal vertice sull’auto che si terrà il 20 gennaio a Parigi per iniziativa del Governo francese che lodevolmente, anche dopo la scadenza del semestre francese di presidenza della UE, continua a svolgere una preziosa funzione di stimolo perché l’Europa reagisca alla crisi globale.
Il Governo italiano ha fin qui seguito una linea di grande cautela per quanto riguarda l’adozione di misure di rilancio dell’economia reale. Questa cautela è stata motivata con la necessità di contenere l’aumento della spesa per il pericolo che le future emissioni di titoli del debito pubblico incontrassero difficoltà di sottoscrizione. L'eccellente andamento dell’ultima asta dei Bot dimostra tuttavia che i timori erano infondati e che anche il Governo italiano può intervenire subito per sostenere la domanda di autoveicoli e con questa un settore di importanza determinante per l’intero sistema economico» (CS del Centro Studi Promotor).
|