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Real Estate e Ambiente
“CLASSE A: OPPORTUNITA’ O
PROBLEMA?”: a Milano un evento ASPESI |
23 ottobre 2012 |
Una casa ecologica,
ottimizzando il consumo d'energia, salvaguarda sia il portafoglio del
proprietario che l'ambiente in cui viviamo. Applicando corretti principi
costruttivi e progettuali per la realizzazione di stabili ad alta
efficienza energetica è possibile ottenere, nel migliore dei casi, la
cosiddetta “casa passiva”, ovvero edifici in grado di auto-sostenersi
energeticamente.
La diffusione tra acquirenti e inquilini della consapevolezza di questi
benefici potrebbe determinare una convenienza realizzativa oggi dubbia.
Per approfondire questo tema, ASPESI ha organizzato l’incontro
conviviale dal titolo “CLASSE A: OPPORTUNITA’ O PROBLEMA? “
Il Presidente Nazionale Franco Minardi de Michetti ha aperto l ‘
incontro, che è stato moderato da Antonio Anzani, Presidente della
Commissione Urbanistica Aspesi, che ha riassunto in apertura i
principali nodi da sciogliere:
- quali soluzioni tecnologiche sarà meglio adottare per realizzare un
edificio in classe “A”?
- a fronte del maggior costo di costruzione, quali sono i possibili
benefits per lo sviluppatore?
- come reagisce realmente il mercato all’offerta di questo tipo di case
ad un prezzo di acquisto più elevato?
Nel primo intervento, Jacopo Brambilla Sica dello Studio Belvedere, ha
fatto il punto sulla legislazione di riferimento, con un occhio di
riguardo a quella della Regione Lombardia (essendo la parte più
rilevante della materia normata a livello regionale). Ha dunque
illustrato le fonti giuridiche intervenute a disciplinare questa
materia, partendo dalle norme di diritto comunitario, ovvero i vari
strumenti utilizzati dall'Unione Europea (direttive, regolamenti, etc.)
principalmente con lo scopo di arginare la crisi energetica e
individuare fonti alternative, passando poi alle normative nazionale,
regionali e comunali.
Ha elencato, quindi, gli strumenti di incentivazione introdotti al fine
di promuovere azioni virtuose tese al raggiungimento degli obiettivi del
rendimento energetico nell'edilizia, quali l'applicazione di criteri più
favorevoli nel computo della s.l.p., la neutralità urbanistica di
elementi tecnici finalizzati al miglioramento della prestazione
energetica dell'edificio, la riduzione degli oneri di urbanizzazione,
gli incentivi fiscali ed energetici ed i premi volumetrici.
Ha concluso il suo intervento ricordando che le norme in materia
contenute nel nuovo Piano di Governo del Territorio del Comune di Milano
non saranno applicabili fino all'entrata in vigore del nuovo Regolamento
Edilizio, del quale ad oggi non è ancora disponibile la bozza.
Nella seconda relazione , Annalisa Galante -del Politecnico di Milano-
ha illustrato tecnologie, opportunità e costi delle realizzazioni in
classe A. Con un'analisi puntuale dell'efficacia dell'uso di metodologie
e materiali di costruzione volti alla valorizzazione energetica degli
edifici, l'arch. Galante ha sostenuto l'opportunità di operare ed
indirizzare il mercato verso il raggiungimento dell'obiettivo “classe A”
per vari fattori: oltre alle “imposizioni” della nuova normativa in
materia, la convenienza per chi vende e per chi acquista, la fattibilità
dell'operazione (grazie alle tecnologie esistenti), la potenzialità del
mercato e le opportunità di investimento. “Costruire in classe A non
solo migliora l'efficienza energetica con un ovvio beneficio ambientale”
ha concluso l'arch. Galante, “ma valorizza economicamente l'edificio (a
vantaggio dell'investitore) e conviene economicamente nella futura
gestione (a vantaggio del compratore)”. Dopo aver presentato alcuni
edifici pubblici realizzati in Classe A, la Prof. Galante ha argomentato
che l’extracosto della Classe A sia solo il 5% medio e che il dilemma
ormai sia solo tra costruire in Classe A o A+.
Si è invece soffermato sul concetto di “sostenibilità” Gian Paolo Perini
,della TecnoIniziative, partendo dal principio della “triple bottom
line”, definizione coniata nel 1994 da John Elkington. La sua tesi
sosteneva che le imprese dovrebbero operare seguendo tre distinte linee:
la prima, è la tradizionale previsione del profitto aziendale, la "bottom
line" del profitto e perdite. La seconda è la linea di una società che
operi per le persone, dunque socialmente responsabile in tutte le sue
operazioni. La terza è la linea della società verso il "pianeta" e
misura quanto essa sia responsabile nei confronti dell'ambiente. La
triple bottom line (TBL) è costituito quindi da tre P: il profitto, le
persone e il pianeta e si propone di misurare le performances
economiche, sociali e ambientali dell'azienda.
A seguire l'intervento di Franco Festorazzi, Vicepresidente di ASPESI
Milano, che ha parlato della sua esperienza “sul campo”, facendo
riferimento ad una operazione immobiliare che ha visto la realizzazione
di un complesso residenziale in classe A. La raccomandazione principale
del dott. Festorazzi è stata quella di affidarsi ad un competente studio
di progettazione integrata, ciò anche in virtù della poca flessibilità
di intervento sui “tagli” delle abitazioni se non in fase di
costruzione. Ha, inoltre, evidenziato una scarsa sensibilità
dell'acquirente all'argomento “risparmio energetico”, se non come minor
costo della gestione corrente dell’edificio.
Argomento ripreso da Roberto Busso, Amministratore Delegato di Abaco
Servizi (Gruppo Gabetti) che ha espresso il parere che ormai la
categoria del rendimento energetico sia essenziale anche nel rapporto
commerciale e che la problematica vada vista in una logica globale di
posizionamento strategico dell’immobile, di talchè anche gli strumenti
di diagnosi dovrebbero essere molto affinati, passando da un concetto di
“certificazione energetica” a uno di “audit energetico”.
E’ seguito un ampio dibattito, nel corso del quale gli intervenuti hanno
posto quesiti sia sugli aspetti tecnici che su quelli di business e
commerciali legati alla costruzione in Classe A.
Fonte: ASPESI |
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