TERRITORI EUROPEI DELL’ABITARE, 1990-2010
Editrice Compositori
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Si è svolta il 16 marzo all’interno della rassegna GREEN LIFE Costruire città sostenibili, patrocinata dalla Triennale di Milano , Legambiente e Ambiente Italia, una Tavola rotonda sul tema dell’abitare urbano in cui è stato presentato il bel volume “TERRITORI EUROPEI DELL’ABITARE 1990-2010” a cura di Luisella Gelsomino, Architetto e Professore associato in Composizione Architettonica e Urbana e Marinoni Ottorino, Architetto e Ricercatore nel settore Composizione Architettonica Urbana. Assieme agli autori erano presenti Aldo Colonetti ( Direttore della rivista Ottagono edita dallo stesso editore del volume in questione , cioè l’Editrice Compositori), Fulvio Irace, docente di Storia dell’Architettura al Politecnico di Milano e Cino Zucchi, dello studio CZ Architetti.
Proprio Cino Zucchi aprendo il ciclo di interventi ha detto che l’housing sociale vive un momento di ritorno in auge perché è ormai l’unico tipo di edilizia che si può fare con lo Stato come partner economico. Quello che è certo è che l’housing sociale, quello che una volta si chiamava edilizia popolare, così come l’edilizia abitativa tutta, sia essa di classe “A” o “Z” è ferma da tempi immemorabili.
Milano vive da tempi eterni una contraddizione specchio del suo immobilismo, una spaccatura che nessuna amministrazione politica e nessuna classe dirigente e imprenditoriale ha mai voluto risolvere davvero, probabilmente dagli anni Sessanta.
Tutte le grandi megalopoli che crescono e generano attrattiva economica provandosi a non perdere la possibilità di restare vivibili ed abitabili hanno fatto nel corso degli ultimi 25 anni scelte importanti e definitive. Parigi ha scelto di costruire una nuova parte di città che ne assorbisse le esigenze amministrative ma vi ha confinato anche gli strati sociali più disagiati e difficili senza preoccuparsi della vivibilità di quei luoghi nuovi e anonimi. Berlino ha scelto di recuperare le proprie carcasse urbane e si è sviluppata senza un centro unico, costruendo il nuovo sopra il vecchio . La Capitale tedesca ha scelto di restare abitabile e ha “pagato” questa scelta con i più bassi affitto che il mercato europeo registri.
Milano non sceglie. Milano è piena di immobili sfitti, abbandonati o quando va bene sottovalutati e malsfruttati, incastrati nell’urbano tessuto cittadino senza nessuna continuità; questa assenza di continuità scoraggia il mercato immobiliare, i costruttori e le amministrazioni e quel recupero che servirebbe finisce sempre per esser procrastinato. Ma Milano non ha nemmeno la sua City, la sua Defense. La città non vede il progetto di un vero quartiere abitativo nuovo probabilmente dai tempi di QT8. La nostra città non sceglie e cresce disordinata e senza criterio. Sempre Zucchi ha raccontato che la forma della nostra Milano vista dal satellite ha tutte le caratteristiche morfologiche di un melanoma; morale Milano somiglia a un cancro in mezzo alla pianura.
Il volume di Luisella Gelsomino e Marinoni Ottorino raccoglie una serie di progetti che con la loro sola esistenza combattono una quotidiana guerra contro questo modo di far crescere le nostre città. Un repertorio critico di 200 progetti realizzati in 18 Paesi europei tra il 1990 e il 2010. Progetti d’eccellenza che hanno saputo integrare l’abitare al territorio, il privato al pubblico, la casa allo spazio urbano.
Quello che conforta, che va sottolineato come si è giustamente fatto durante il dibattito e che rende davvero questo volume un potenziale “manuale sano” dell’Architettura, buono per formare le nuove leve, è che “TERRITORI DELL’ABITARE” mostra come l’innovazione progettuale a livello europeo si stia muovendo nella direzione di un’edilizia ad alta efficienza energetica, con effetti benefici sia sull’ambiente che sulle risorse delle famiglie. L’interesse è puntato verso soluzioni abitative che riescano a compensare la crescente necessità di verde urbano e i nuovi desideri dei destinatari, siano essi studenti, anziani o famiglie.
(Lorenzo Taini)
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