milano, mercoledì 21 novembre 2012

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La libera circolazione dei diritti edificatori  
   
EXPO 2015, salvate gli spazi vuoti. A cura di Paolo Pileri (DIAP- Politecnico di Milano), Edizioni Electa  
   
Una vita in gioco, di Mauro Castelli, Gruppo Sole 24 Ore, Euro 25,00.  

 

E’ in distribuzione Economia Immobiliare n° 43, primo semestre 2012

 


News dal mercato immobiliare - Italia

 

Aree EXPO 2015, le decisioni di Fondazione Fiera Milano

30/09/2011

 

Il Consiglio Generale di Fondazione Fiera Milano, presieduto da Gianpiero Cantoni, riscontrando la conferma delle Istituzioni locali, in primis Comune di Milano e Regione Lombardia, di procedere all’acquisizione dei terreni che ospiteranno l’Expo 2015 attraverso la società per azioni Arexpo, costituita il 1 giugno 2011 sul modello della Società di Trasformazione Urbana, ha deliberato all’unanimità:

1.      di approvare la partecipazione di Fondazione alla società per azioni Arexpo, con una quota di circa il 27,7% della predetta società, mentre il Comune di Milano e la Regione Lombardia avranno circa il 69%. Quote minori saranno detenute dalla Provincia di Milano e dal Comune di Rho.

2.      di approvare il conferimento ad Arexpo di una parte, circa 158 mila mq delle aree di proprietà di Fondazione necessarie alla realizzazione del sito Expo, ad un valore pari a 26 milioni, corrispondente al 27,7% del capitale sociale; il valore del conferimento è quindi di circa 164Euro/mq, definito congruo dalla Agenzia delle Entrate con parere reso il 10 giugno 2011 e confermato dalla Corte dei Conti con parere del 22 luglio 2011.

3.      di approvare la vendita della parte delle Aree non conferite ad Arexpo alla stessa società, circa 404 mila mq, per un valore di circa 66,4 milioni.

Fondazione - in proporzione alla sua partecipazione azionaria - avrà un suo rappresentante negli organi sociali della società, per i quali sono state definite regole di governance tali da tutelare gli interessi patrimoniali della Fondazione. Il piano di fattibilità di Arexpo  prevede che  Fondazione incassi il saldo nel corso dell’esercizio 2017, dopo la cessione delle aree Expo da parte di Arexpo.

“Questa soluzione – dichiara il Presidente Gianpiero Cantonigarantisce contemporaneamente l’interessedella Fondazione alla tutela e valorizzazione del proprio patrimonio, la migliore ricaduta territoriale dell’evento Expo 2015 a vantaggio della collettività, a beneficio del sistema economico e imprenditoriale,  per contribuire al rilancio dell’economia e dell’occupazione, stante le strette connessioni tra Expo 2015, il sistema fieristico milanese e l’interesse dell’intero sistema Paese”

Si soddisfa così sia la soluzione prospettata dalle Istituzioni pubbliche, sia l’interesse della Fondazione, teso alla tutela e valorizzazione del proprio patrimonio e la coerenza di tale iniziativa con le proprie finalità statutarie.

La Società AREXPO S.p.A. ha a oggetto:

- l’acquisizione delle aree del sito Expo dai soggetti privati e pubblici, anche a mezzo di atti di conferimento;

- la messa a disposizione di dette aree alla Società Expo 2015 S.p.A. per la progettazione e la realizzazione degli interventi di trasformazione urbana in vista della manifestazione espositiva, attraverso la costituzione di un diritto di uso o di superficie o di altro diritto che comunque, garantisca le finalità per le quali la messa a disposizione è realizzata;

- il monitoraggio, unitamente alla società Expo 2015 S.p.A., del processo di infrastrutturazione e trasformazione dell'area per assicurare la valorizzazione e la riqualificazione dell'area medesima anche nella fase post Expo;

- il coordinamento, anche attraverso le competenze tecniche dei soci, del processo di sviluppo del piano urbanistico dell'area relativamente alla fase post Expo tenendo conto della disciplina urbanistica e del mix funzionale definito dalla variante urbanistica approvata mediante l'Accordo di Programma;

- la valorizzazione e la riqualificazione del sito espositivo, mediante la gestione e il coordinamento di tutte le fasi successive all'evento Expo, anche attraverso la possibile alienazione, mediate procedura ad evidenza pubblica, del compendio immobiliare di proprietà della società nella fase post Expo.

Fonte: CS della Fondazione



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