milano, mercoledì 21 novembre 2012

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BY INTERNEWS SRL
   
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Paola G. Lunghini e
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LIBRI
   
LE MIE INTERVISTE
   
ESCLUSIVO: INTERVISTA A NADINE CASTAGNA, GIA’ DIRETTORE DI MIPIM E MAPIC
Intervista a Giovanni Zavagli, Presidente AICI
Intervista a Tatiana Milone, architetto
   
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I MIEI RACCONTI
   
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A "I GIGLI" di Firenze il primo Sportello di Confconsumatori in un centro commerciale
   
Châtillon, il “Castello Gamba” apre al pubblico con arte moderna e contemporanea
   
Da FS, Borse di Studio per 64 mila euro per la nuova edizione del Master di II livello in Ingegneria delle Infrastrutture e dei Sistemi Ferroviari a Roma
   
RECENSIONI
   
La libera circolazione dei diritti edificatori  
   
EXPO 2015, salvate gli spazi vuoti. A cura di Paolo Pileri (DIAP- Politecnico di Milano), Edizioni Electa  
   
Una vita in gioco, di Mauro Castelli, Gruppo Sole 24 Ore, Euro 25,00.  

 

E’ in distribuzione Economia Immobiliare n° 43, primo semestre 2012

 


Novara ritrova il suo Piano regolatore dopo trenta anni

27 settembre 2007

In data 26 settembre si è tenuto a Novara un Convegno intitolato "Il nuovo Piano regolatore generale di Novara. Strumento di governo della città che cresce".L’incontro ha rappresentato l’ ultimo appuntamento con il ciclo di convegni "La città che cresce", promosso dai due assessorati competenti: alla Promozione e Sviluppo della Città di Novara, e Urbanistica.
La manifestazione ha avuto un duplice obiettivo: presentare ai cittadini il nuovo strumento urbanistico, ormai giunto alle fasi conclusive dell'iter di approvazione, e promuovere un confronto critico sulla base di alcune significative esperienze registrate a livello nazionale.
Partendo da questo assunto i Relatori del Convegno si sono interrogati sui nuovi strumenti e sulle nuove leggi in materia urbanistica improntando tutta la discussione nell’ottica del fare.
Chairman dei lavori è stato Cesare Emanuel (professore Università del Piemonte Orientale) il quale ha offerto molte sollecitazioni culturali e metodologiche che hanno arrichito il dibattitto.
Massimo Giordano (Sindaco di Novara) ha espresso un sentimento di profonda solitudine e amarezza nei confronti della Regione Piemonte rea di aver bloccato il Piano. Il Sindaco ha affermato che Novara è la seconda città del Piemonte in un continuo processo di crescita ma anche di dismissioni e la sua complessità non le permette di rimanere ancora a lungo senza uno strumento guida nelle azioni territoriali.
Mariella Enoc (Presidente Associazione industriali Novara) si è unita al grido del Primo cittadino e ha rammentato “l’equazione sviluppo del territorio uguale sviluppo economico”, illustrando quanto le lungaggini influiscano sul processo di sviluppo della città.
Lo stesso tema è stato trattato anche da Paolo Pepe (assessore all'Urbanistica del Comune di Novara) il quale ha illustrato le tre grandi questioni urbane contenute nelle previsioni,il nodo infrastrutturale, la città della salute con annessa la nuova localizzazione del Polo Ospedaliero e la logistica. Le ultime due necessitano di un approccio integrato.
Novara si colloca in prossimità del nodo di intersezione fra due importanti corridoi europei (Corridoio 5 e Corridoio 24), e in posizione baricentrica rispetto al triangolo industriale Milano-Torino-Genova. Questi elementi, da un punto di vista strettamente territoriale e infrastrutturale, sembrerebbero fare dell'Interporto di Novara (CIM) un nodo logistico in condizioni particolarmente vantaggiose e quindi con interessanti potenzialità che valicano la dimensione localistica.
Il nuovo strumento urbanistico accoglie queste tre grandi questioni ma come ha sottolineato Gianfranco Pagliettini (architetto autore del nuovo PRG) «il Piano è formato da elementi strategici e non può mai dirsi concluso. Dobbiamo smettere di pensare la razionalizzazione urbanistica nell’ottica di quaranta anni fa in quanto al piano dirigistico si è sostituito uno flessibile capace di dialogare con la complessità urbana e sociale attuale».
Il Nuovo Piano ha accolto quello precedente ma ha anche avviato una nuova politica urbana nata sulla consapevolezza delle antiche debolezze:
• una rete ferroviaria obsoleta che si incrocia nel cuore della città e la divide radicalmente in otto parti;
• una insufficiente accessibilità autostradale per le aree industriali e logistiche
• una generale fragile attrattività dovuta ad una città con pochi spazi pubblici e servizi di qualità
• un paesaggio urbano e rurale che tende a omogeneizzare le proprie diversità e a perdere di identità.
Lo strumento propone un processo attuativo che mutua i criteri inaugurati con i programmi complessi,li riordina all’interno di una strategia unitaria e li applica a processi riorganizzativi non solo locali ma anche territoriali.
Il processo di governo territoriale di piani e programmi si arricchisce negli ultimi anni di una nuova fase di sperimentazione, compiendo l’intero percorso di integrazione degli strumenti pianificatori fino all’attuazione.
In questa fase spiccano i programmi complessi di quarta generazione. In essi sono determinanti la capacità di integrazione di diverse politiche settoriali, i fattori di concertazione orizzontale, i criteri di addizionalità dei finanziamenti comunitari a risorse sul territorio e la verifica delle buone attuazioni con rigorosi monitoraggi. A tali opportunità è necessario rispondere localmente con una efficienza fondata sulla capacità del soggetto pubblico a realizzare azioni con flessibilità, ricorrendo a risorse intersettoriali già sperimentate in buone pratiche del rapporto pubblico-privato.
Rispetto a tali requisiti Novara si trova in una condizione favorevole, potendo contare su un quadro programmatico articolato, aggiornato e condiviso, è una sorta di laboratorio che produce con continuità piani e programmi partecipati, perequati e sostenibili da quasi dieci anni.
Carlo Alberto Barbieri (Professore Politecnico Torino) ha presentato la Nuova Legge Regionale del Piemonte, figlia della precedente Legge promulgata da uno dei padri dell’urbanistica italiana, Giovanni Astengo.
Il Relatore ha dichiarato che il DDL “Legge della pianificazione per il governo del territorio” deriva dal work in progress che è stato oggetto di esame dei diversi incontri dei Tavoli di ascolto convocati in questi mesi: l’articolato mantiene fondamentalmente i contenuti del lavoro svolto ma presenta delle diversità.
La nuova Legge è corredata da un Allegato che, in stretta correlazione con il testo normativo, individua, laddove tecnicamente ritenuto rilevante, le regole e le norme tecniche, le raccomandazioni e i metodi. L’Allegato, attraverso l’insieme dei suoi contenuti, svolge una funzione di snellimento dell’articolato di legge, in questo modo rendendolo anche più stabile nel tempo, e raggruppa i contenuti maggiormente legati alla disciplina di specifiche parti, quindi più dinamica e maggiormente soggetta alle variazioni temporali.
La pianificazione per il governo del territorio ha, nella Regione Piemonte, natura plurale a livello regionale, metropolitano, provinciale e locale.
Fatti salvi gli elementi di diversità determinati dalla scala e dalla connotazione propria di ciascun livello, la pianificazione regionale, metropolitana, provinciale, locale è costituita da: una componente strutturale, che interpreta in modo condiviso i caratteri e le qualità del territorio, ne riconosce ed indica le scelte fondamentali di conservazione, valorizzazione,nonchè di riqualificazione, trasformazione e organizzazione caratterizzati da lunga durabilità nel tempo e le cui regole di uso, salvaguardia e tutela hanno limitati margini di negoziabilità. La nuova normativa,da un elemento strategico, obbligatorio a livello regionale, e facoltativo agli altri livelli, di natura politico-programmatica e non prescrittiva, affronta il rapporto tra visione e obiettivi, politiche, progettualità, azioni e priorità. Infine vi è un terzo insieme operativo che, interviene in particolare a livello locale, esprimendo le azioni, gli interventi e i progetti di trasformazione da porre in essere in un tempo medio-breve, disciplinandone caratteri, modalità, valutabilità e concorrenzialità.
La pianificazione del territorio è un’attività processuale caratterizzata dall’integrazione delle conoscenze e delle scelte anche di settore o specialistiche che concorrono a determinare l’assetto e il governo del territorio considerato, con il metodo della co-pianificazione e della cooperazione fra gli enti. La legge norma il livello locale e regionale. Sul primo vi è la sottolineatura
dell’intercomunalità come scelta fondamentale, articolata in piano strutturale locale, in regolamento urbanistico, e in piano operativo locale.
Sulla Pianificazione regionale la Regione esplicita un quadro di governo del territorio costituito dal Piano territoriale regionale, Piano paesaggistico regionale, e dal Documento strategico territoriale.
Due ulteriori novità della Legge sono quella relativa alle procedure per dare attuazione alla perequazione urbanistica (a livello locale) e alla perequazione territoriale (tra diversi enti locali mediante gli accordi compensativi) e le misure di incentivazione regionale da mettere in atto. E la previsione della concorrenzialità nello sviluppo operativo della pianificazione locale, intesa quale elemento per migliorare prestazioni e qualità delle trasformazioni urbane anche mediante procedure concorsuali. L’introduzione della concorrenza nell’urbanistica è un elemento innovativo.

Oltre ai Relatori menzionati ha partecipato Carlo Colzani, Segretario CISL Novara.


 

 

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