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Real Estate e Ambiente
Maggiore dialogo tra
imprese, governo, investitori e associazioni nel Convegno di Maestrale
Clima Energy a Roma |
28 gennaio 2010 |
«“Palazzo Rospigliosi
Pallavicini di Roma ha ospitato lo scorso 28 gennaio il convegno su
“Energie rinnovabili in un’economia globale: motori di sviluppo e di
vantaggio sociale”.
Organizzato dalla società eolica Maestrale Green Energy, con la
collaborazione di APER (l’Associazione Produttori Energia da Fonti
Rinnovabili), il convegno ha trattato i temi di maggiore attualità
legati a queste fonti energetiche: vantaggi e attrattività
imprenditoriale; costi e benefici; effetti della crisi all’interno di
questo comparto; rinnovabili e sud del mondo; energia e territorio;
banche e ambiente.
“Dall'importanza di incontri come quello di ieri, in cui si creano
opportunità di dialogo tra imprese, governo, investitori e associazioni,
l'obiettivo di far diventare le rinnovabili elemento di sistema e non
solo di disturbo appare raggiungibile” afferma Carlo Durante,
moderatore del convegno e amministratore delegato della società eolica
Maestrale Green Energy.
A margine dell’incontro, Maestrale Green Energy ha comunicato che
su una pipeline di complessivi 1750 MW posseduta da Theolia in Europa,
il mercato italiano - rappresentato dalla stessa Maestrale Green Energy-
detiene una quota di 450 MW (il 26% del totale), di cui circa 150 MW
verranno realizzati entro il 2011. Nel medio periodo, l’Italia è perciò
destinata a diventare il mercato portante di Theolia.
“Raggiungere il target indicato dalla Commissione europea significa per
l’Italia raddoppiare in 10 anni la potenza rinnovabile installata nel
nostro Paese. Significa investire più di 60 miliardi nella produzione di
FER, aprendo così la strada ad una nuova prospettiva economica –
sostiene Roberto Longo, presidente di APER-. I presupposti ci
sono tutti: la disponibilità delle fonti da un lato, un’adeguata
struttura economica di incentivazione (seppur migliorabile per essere
più affidabile nel tempo) dall’alto, insieme ad una forte volontà
imprenditoriale di raggiungere gli obiettivi europei. Se a questo
riuscissimo ad aggiungere il potenziamento e l’ammodernamento delle rete
ed un corpo normativo chiaro che definisca i poteri di Stato, Regioni ed
Enti Locali, gli obiettivi che ad oggi ci sembrano ancora ambiziosi,
sarebbero raggiunti e probabilmente superati con un evidente vantaggio
oltre che economico, sociale e ambientale”.
"È necessario recuperare un approccio etico anche in questi settori che
guardano al futuro per finanziare il lavoro e l'avvenire delle nuove
generazioni. Bisogna dare un segnale al mondo e noi lo facciamo
attraverso la via italiana al microcredito che offre la possibilità per
un ritorno all'economia sociale e di mercato per la lotta alla povertà e
all'esclusione sociale. Uno dei nostri obiettivi è quello di portare
energia dove non c'è attraverso la cooperazione internazionale e la
banca mondiale. Attraverso gli investimenti sulla persona che
garantiscono il successo delle imprese". Lo ha affermato l'onorevole
Mario Baccini, presidente del Comitato nazionale per il microcredito
durante il convegno sulle energie rinnovabili.
“La diffusione delle fonti rinnovabili, resa obbligatoria dalle scelte
comunitarie, deve fare i conti con, ed essere guidata da, un corretto
calcolo dei costi e dei benefici – commenta Carlo Stagnaro,
dell’Istituto Bruno Leoni-. In parte, l'aumento della quota di energia
sussidiata può creare problemi al gioco concorrenziale. Inoltre, sussidi
eccessivamente alti potrebbero determinare uno sviluppo incoerente del
settore. E' dunque importante ripensare i percorsi regolatori e
autorizzativi in modo da moderare il "rischio paese", e consentirci di
riallineare gli incentivi a quelli europei, anche nell'ottica di avviare
un serio confronto industriale e competitivo tra le imprese che
producono energia verde”.
"Acea aspira a produrre entro il 2020 il 10% della produzione di
elettricità da fonti rinnovabili". E’ quanto ha dichiarato il presidente
di Acea - Giancarlo Cremonesi. "Lo sviluppo delle fonti
rinnovabili deve saper coniugare il rapporto costi benefici, ma
rappresenta comunque una risorsa fondamentale per l’ambiente, anche per
il turismo. L’obiettivo da raggiungere nel 2020 e' quello di rendere il
costo delle rinnovabili compatibile con quello delle energie
tradizionali: solo impiegando bene tecnologia e ricerca è possibile
raggiungere gli obiettivi europei in pochi anni e rendere i costi delle
energie pulite competitivi con quelli delle fonti tradizionali. Altro
punto fondamentale e' quello di rendere più costruttivo il rapporto col
Governo e con il legislatore per avere un quadro normativo più chiaro e
più semplice".
“Per fare in modo che la grande mole di investimenti messa in campo
contribuisca ad uno sviluppo armonico del sistema elettrico nazionale -
hanno commentato i tecnici di Terna - è necessario che vengano
applicate le norme esistenti – in particolare lo strumento
dell’”autorizzazione unica” previsto dalla legge 387/03 - e che il
sistema, con tutti i suoi attori industriali e amministrativi, sostenga
lo sforzo di chi vuole fare veramente gli impianti, modernizzando in
modo efficiente il sistema.
Oggi, solo al Sud, ci sono richieste di connessione di impianti
rinnovabili alla rete nazionale per oltre 100.000 MW (82.000 MW eolico,
14.000 MW solare, resto altre fonti) a fronte di un potenziale massimo
che, nel caso dell’eolico, gli stessi operatori (Anev) stabiliscono a
16.000 MW entro il 2020. Per garantire uno sviluppo ordinato delle
rinnovabili è, quindi, essenziale trovare una soluzione, concordata con
il regolatore, per contrastare facili speculazioni ed eliminare le
richieste di carta che intasano le procedure autorizzative e prenotano a
vuoto capacità di rete per i prossimi anni. In tal senso continua il
dialogo assiduo tra Terna, Aper e le altre associazioni per trovare
soluzioni condivise ed efficaci”.
“Economia globale” significa “Fare locale”. Il 28 gennaio scorso ha
avuto luogo il convegno “Energie rinnovabili in un’economia globale:
motori di sviluppo e di vantaggio sociale”. Un appuntamento che ho
dovuto declinare per i miei impegni istituzionali alla Camera dei
Deputati, ma che ho seguito con attenzione nei suoi sviluppi che mi sono
stati riportati – ha dichiarato Francesco Aracri, membro della
Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera.
“Energia ed economia rappresentano il futuro della nostra Italia, che
non deve copiare nessuno quanto a capacità di innovazione e di
risparmio: la crisi finanziaria, da cui siamo usciti meglio degli altri
Paesi, è nel segno infatti di questi due aspetti. Il mio impegno per
l’ambiente è proprio rivolto a valorizzare e portare alla luce queste
qualità nostrane ancora troppo nascoste. Per questo occorrono più
convegni sul “fare energia e farla bene”, per la salute dell’ambiente e
per la nostra. Mi auguro che sempre più Paesi siano impegnati sui temi
ambientali nei propri territori, perché casa nostra sia già un mondo più
pulito”.
“Non dimentichiamoci – interviene Nino Frosio, fondatore del
progetto SPES – che l’energia, oltre a rappresentare un’indiscussa
opportunità economica, porta con sé un vantaggio sociale di grandissimo
impatto, perché in grado di generare sviluppo e benessere. Da questa
consapevolezza è nata in APER la volontà di mettere a disposizione delle
organizzazioni umanitarie le competenze professionali dei propri
associati per valutare quei progetti che si prefiggono l’obiettivo di
sviluppare impianti di produzione di energia rinnovabile nei PVS”.
“I territori non percepiscono i vantaggi economici che l'adozione di
politiche incentivanti verso le energie rinnovabili offrono ai cittadine
e alle imprese locali. Ciò accade perchè società multinazionali, con
tecnologia estera, e magari con finanza straniera, realizzano impianti
energetici di grandi dimensioni, lasciando al territorio solo un pò di
royalties e l’assunzione di poche unità lavorative necessarie alle fasi
di istallazione e manutenzione – ricorda Sebastiano Cami, amministratore
unico di Gea Faber. “L’Agroenergia o Bioenergia, al contrario, se parte
dalla produzione delle materie biocombustibili sul territorio, è in
grado di generare ampie ricadute, non solo ambientali, ma soprattutto
economiche sul territorio che le ha generate. Con il DAET, Distretto
Agricolo Energetico Territoriale, possiamo programmare su un determinato
territorio la produzione, la trasformazione e il consumo di energia
rinnovabile da fonti agroforestali, sia da colture dedicate che da
prodotti residuali. Questo modello, vincitore del premio SEE AWARDS 2009
nell’ambito della “The European Union Sustainable Energy Week (EUSEW)”
come miglior progetto europeo nella categoria Comunità Sostenibili,
prevede che più del 50% dell'intero fatturato generato venga pagato
realmente ai produttori di combustibile intesi come “intera filiera
produttrice”. Il DAET permette inoltre di offrire reali risparmi
energetici, soprattutto termici, agli utilizzatori finali. Poiché
“Kyoto” si raggiunge solo con l'utilizzo di mix energetici con più
attenzione al termico (caldo e/o freddo). Una migliore certezza
normativa permetterebbe inoltre a strumenti di incentivazione
(certificati bianchi, crediti di carbonio, progetti di efficienza
energetica) già esistenti di generare il beneficio atteso”.
Paola Restano Cassulini, responsabile dell’Area Mercato Aziende,
ha spiegato perché Banca Popolare di Milano è impegnata nello sviluppo
delle energie rinnovabili. L’interesse della Banca è collegabile alla
sua storia, che la vede da sempre impegnata ad assumere comportamenti
responsabili e sostenibili, a coniugare nella attività economica la
dimensione sociale ed ambientale. La Banca, una delle prime che nel 2007
ha aderito alla convenzione con il Gestore dei Servizi Energetici, ha
predisposto uno specifico pacchetto dedicato alle aziende, alle persone
ed ai condomini che intendono realizzare investimenti nelle energie
rinnovabili. Si tratta di una serie di finanziamenti non assistiti da
ipoteche, che consentono di coprire fino al 100% del valore
dell’impianto, con condizioni economiche vantaggiose, la cui durata può
essere fino a 15 anni. Tali finanziamenti permettono di utilizzare gli
incentivi per la copertura o l’abbattimento della rata di rimborso del
prestito.
«Il ruolo di Aper e delle altre associazioni di categoria è determinante
nell’elaborazione da parte del Governo di una strategia energetica
condivisa – sottolinea Stefano Saglia, sottosegretario al
ministero dello Sviluppo economico con delega all’energia -. Le fonti
rinnovabili, infatti, sono per noi un driver di uscita dalla crisi
attraverso investimenti e creazione di nuovi posti di lavoro. Al tempo
stesso c’è bisogno di una graduale riduzione degli incentivi (a carico
delle bollette dei consumatori) che vada di pari passo con la riduzione
dei costi degli impianti. Una soluzione in questo senso va concordata
con le associazioni che, attraverso un contatto costante con il mondo
accademico, dovrebbero puntare al superamento del gap tecnologico nei
settori rilevanti». (CS della Società)
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