08 giugno 2007
In data 8 giugno si è tenuto presso la
nuova Triennale di Bovisa un Convegno intitolato “Il futuro di
Bovisa” che rientrava nell’ambito delle manifestazioni “Vivi
Milano”, organizzate dalla Triennale stessa in collaborazione con la
Provincia, il Comune e la Camera di Commercio di Milano.
I Relatori hanno spiegato come e quanto il progetto d’area sia in
grado di coinvolgere tutti gli attori pubblici e privati presenti
sul territorio.
La prima tappa del grande Piano è stata l’insediamento del
Politecnico oggi diventato parte integrante del mosaico di attività
di ricerca che andranno a formare il Parco Scientifico e
Tecnologico. Adriano De Maio (Regione Lombardia, ex Rettore
Politecnico di Milano) ha dichiarato che «la localizzazione del
Politecnico in Bovisa ha significato ricreare la cultura del fare,
andare in un quartiere vivo che presentava una buona dotazione
infrastrutturale su ferro e una felice tradizione storica».
La Bovisa rappresenta un quartiere storico nella memoria dei
cittadini milanesi. E’ stato descritto nei racconti di Giovanni
Testori (nato a Novate Milanese il 12 maggio 1923 e morto a Milano
il 16 marzo 1993 scrittore, drammaturgo, storico dell'arte e critico
letterario), filmato da Luchino Visconti, e da Ermanno Olmi e
dipinto da Mario Sironi. Come ha affermato Fabio Terragni (Milano
Metropoli) è un luogo da cui partire per ritrovare l’identità di
Milano.
Alessandro Balducci (Politecnico di Milano) ha notato come il
quartiere in analisi rappresenti l’idea di riconquistare una
maggiore qualità dell’abitare. Ove vi siano alloggi accessibili a
prezzi calmierati, sia per i giovani ricercatori che per le loro
famiglie, e gli studenti fuori sede, si riporta così nella nostra
città la capacità di attrarre cultura e talenti. Per Alessandro
Balducci il Parco Scientifico può anche essere inteso come una
cittadella per 12 mila persone tra studenti e ricercatori, un Campus
per i giovani, un luogo in grado di creare nuove forme di residenza
anche temporanea. Una grande operazione per la quale chiamare a
raccolta tutte le forze della città: non una semplice operazione
edilizia, ma lo sviluppo del territorio come vero e proprio valore
aggiunto.
L’intervento edilizio rappresenta la volontà di creare un luogo che
sia fruibile e accessibile aperto giorno e notte con l’inserimento
di attività innovative e culturali, seguendo la realtà della
Triennale che, con i suoi spazi destinati a concerti, rassegne
cinematografiche, e attività sociali, lega la cultura al quartiere e
alla città. Il nuovo progetto vuol essere il frutto della volontà e
dell’impegno collettivo di imprenditori e amministratori, il segno
tangibile di una città che cambia sotto la spinta di un nuovo
rapporto (tra i cittadini, il territorio e la produzione) sempre più
legato alle idee, all’innovazione, e alla diffusione dei saperi.
In Bovisa si sta creando una convergenza di attività culturali e
strategiche per il futuro di Milano. E’ quanto ha sostenuto
Alessandro Pasquarelli (EuroMilano) specificando la volontà del
Developer di costruire la città insieme agli abitanti.
Carlo Masseroli ( assessore allo Sviluppo del Territorio del Comune
di Milano) ha illustrato le scelte strategiche di riqualificazione
urbana milanese iniziando da “Porta Nuova” (che rappresenterà un
asse attrezzato che condurrà fino a Rho Pero) e finendo con il
Progetto del Parco Scientifico e Tecnologico di Bovisa .
Un ulteriore “gemma” del Parco sarà rappresentata dall’insediamento
dell’Istituto Mario Negri che seguirà l’esempio del Politecnico
portando una nuova tessera di innovazione e ricerca al mosaico.
Il Convegno è stato concluso da Davide Rampello (Presidente della
Triennale di Milano), il quale ha offerto alla platea una sentita
descrizione di Bovisa «paesaggio caldo e vivo dove è ancora
tangibile il segno dell’aristocrazia operaia milanese».
Nel Parco Tecnologico ci sarà anche la sezione di elettronica del
Conservatorio di Milano. L’ idea vuol essere un occasione di dialogo
fra la musica delle note e quella degli algoritmi di ingegneria
elettronica.
Oltre ai Relatori citati al Convegno hanno partecipato Giulio Ballio
(Politecnico di Milano) e Claudio Pantarotto (Istituto Mario Negri).
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