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			14 marzo 2007
 In data 14 marzo si è 
			tenuto a Milano un Convegno intitolato "Come sviluppare con successo 
			il vostro Centro Città. Tecniche e politiche d’intervento per i 
			Piccoli Comuni" organizzato da Prassicoop , dal Consiglio Nazionale 
			dei Centri Commerciali e AGeC (Associazione Gestione Centro Città).
 I Relatori hanno specificato relazionandolo con le esperienze estere 
			il concetto di Centro Città tramite la presentazione di nozioni 
			chiave, quali la gestione di Centro Città, il partenariato, il 
			management del Centro Città, la visione, la strategia, le azioni e, 
			infine, le modalità di finanziamento. Tutte queste azioni sono 
			strumenti innovativi nati e diffusi in Europa e nel Nord America, e 
			finalizzati a definire una strategia che combini obiettivi a lungo 
			con quelli a breve , per avviare così effetti nei diversi ambiti, 
			dal commercio, al contesto urbano (pulizia e sicurezza,ecc.), 
			turismo, cultura, accessibilità, residenza e sviluppo urbano, che 
			rispondono alle aspettative degli stakeholder,dei fruitori e dei 
			residenti.
 Renato Cavalli (Presidente Prassicoop) nel corso del suo intervento 
			intitolato"Come sviluppare con successo il vostro Centro Città 
			tecniche e politiche di intervento per Comuni grandi e piccoli" ha 
			specificato risalendo alle "colpe" dell’urbanistica degli anni 
			sessanta, la giustezza delle gerarchie spaziali all’interno delle 
			città . Il Relatore successivamente ha illustrato come ai diversi 
			tipi d’intervento devono corrispondere le diverse economie di scala 
			e localizzative. Gli strumenti operativi usati possono essere 
			suddivisi in tre grandi categorie: pianificazione territoriale, 
			interventi strutturali, interventi organizzativi. «La normativa 
			d’intervento urbano deve porre la massima attenzione ai servizi di 
			vicinato» ha affermato Renato Cavalli, avviandosi a concludere dopo 
			aver specificato il significato e la differenza fra le diverse 
			tipologie d’azione.
 Il ruolo della pianificazione territoriale è stato sviluppato grazie 
			all’analisi dei nuovi strumenti urbanistici quali i PIC ( Programmi 
			iniziativa comunitaria) e il PICS (Piano integrato di Intervento per 
			il Commercio).
 Il Piano integrato d'Intervento per il Commercio è lo strumento 
			attuativo regionale per una politica organica e unitaria 
			d'incentivazione al sistema commerciale, a vantaggio delle imprese e 
			del servizio reso ai cittadini. Tale strumento integra infatti, le 
			iniziative della Regione Lombardia destinate all'incentivazione 
			diretta, al settore commerciale nel biennio 2004/2005 per il 
			sostegno degli interventi proposti dai Comuni, dalle imprese e dalle 
			associazioni operanti nel settore del commercio. Il PIC promuove 
			l'attuazione di Programmi Locali d'Intervento (PLI) finalizzati 
			all'insediamento, alla rivitalizzazione e alla riqualificazione 
			della rete dei servizi commerciali, sia in zone caratterizzate da 
			attività commerciali esistenti, sia in zone dove la presenza di 
			esercizi non è sufficiente a garantire un adeguato servizio ai 
			cittadini.
 Francesca Aimetti ha illustrato il ruolo dei due strumenti 
			urbanistici analizzando prevalentemente i PICS: « i criteri base 
			usati per la scelta del territorio sono il tematico e il 
			territoriale. Il primo analizza l’individuazione di un soggetto che 
			per rilevanza locale genera un indotto economico-sociale, uno 
			sviluppo territoriale, e che risulta"strategico"(es. valorizzazione 
			di un prodotto tipico) ». Il criterio territoriale considera la 
			delimitazione di aree del distretto che per contiguità fisica 
			risultano legati da una comune strategia di sviluppo: un isolato, 
			una piazza, un porto.
 La procedura per attivare un PICS segue due momenti distinti tramite 
			la prestazione congiunta da parte di tutti i soggetti partecipanti. 
			La prima fase è insita nel Programma di Sviluppo, la seconda 
			riguarda il Piano degli Interventi un Documento Quadro che definisce 
			i contenuti dell’intervento, e che ha funzione descrittiva riguardo 
			al processo concertativo, e al contesto locale.
 Il PICS consta di un’analisi della situazione economica del luogo, 
			degli effettivi fabbisogni del territorio, e di una risposta 
			costituita proprio dagli interventi progettuali inseriti nel 
			programma stesso.
 La metodologia del Piano concorda che per ogni singolo intervento 
			occorre illustrare il contenuto progettuale, l’obiettivo specifico 
			perseguito, la coerenza tra l’intervento e l’idea forza del Piano, 
			gli obiettivi globali del programma, e infine la presenza di 
			eventuali priorità e della loro incidenza nello sviluppo dell’idea 
			guida.
 Qualunque progetto di intervento richiede una conoscenza 
			approfondita della realtà in cui operare, sia in termini 
			socio-economici che politici, da rendere leggibile tramite una 
			traduzione grafica all’interno della cartografia che evidenzi la 
			situazione di partenza e le sue criticità.
 Elena Franco (Segretario Generale dell' Associazione Gestione Centro 
			Città) dopo aver illustrato e spiegato gli obiettivi e le strategie 
			del concetto di Gestione Centro Città e il "fare dell’Associazione" 
			ha affermato che « AGeC è costituita da partenariati formali o 
			informali tra gli attori del settore pubblico e privato, e si 
			concentra su una visione, sullo sviluppo strategico, promuove la 
			partecipazione attiva dei diversi interessati nella gestione, nel 
			marketing, nel finanziamento e nello sviluppo del Centro Città». La 
			Relatrice ha aggiunto che AGeC assicura la realizzazione di una 
			visione e di una strategia comune e condivisa, che combina in un 
			approccio multidisciplinare gli obiettivi a corto e a lungo termine 
			per mettere in opera delle azioni in diversi settori come il 
			commercio al dettaglio, l’ambiente (pulizia, sicurezza), il turismo, 
			la cultura, l’accessibilità, la logistica e lo sviluppo urbano, in 
			risposta alle attese degli attori locali, dei fruitori e dei 
			cittadini.
 Elena Franco ha poi specificato il ruolo del parternariato inteso 
			come uno strumento per avviare un progetto di valorizzazione del 
			centro città e illustra i rapporti esistenti fra il parternariato e 
			il Manager. E’ importante che la partnership non sia solo 
			rappresentativa di un Gruppo o di un singolo obiettivo, in nessun 
			momento della sua esistenza. Quindi, sin dall’inizio, deve poter 
			mantenere al suo interno un equilibrio tra i vari settori e 
			interessi. Mentre il Manager del Centro Città deve sempre cercare 
			nuovi potenziali stakeholder e appartenenti, mentre gli stessi 
			membri della partnership dovranno valutare quando particolari tipi 
			di partner sono necessari per mantenere questo equilibrio in momenti 
			specifici.
 Giovanna Codato (Presidente dell' Associazione Gestione Centro 
			Città) ha illustrato le esperienze delle forme consorziate e 
			associate rispetto ai Centri Città in Italia, analizzandole alla 
			luce delle differenti normative regionali. La Relatrice ha 
			analizzato la programmazione della visione e della strategia per 
			realizzare e finanziare azioni innovative e efficaci. «La visione è 
			importante per evidenziare i processi nel loro sviluppo, fornisce 
			indicazioni chiare e precise agli stakeholder e alla comunità in 
			merito al luogo che la partnership e gli altri vogliono creare. La 
			visione può consentire di trovare ulteriore sostegno e influenzare 
			positivamente gli investimenti». Per realizzare la visione, occorre 
			individuare una strategia per un arco temporale -dai due ai cinque 
			anni - che prenda in considerazione ogni aspetto del Centro Città, 
			individuandone i singoli obiettivi, e descrivendo i diversi passi da 
			compiere per il loro soddisfacimento. La strategia sarà seguita da 
			un piano dettagliato contenente le azioni da attivare in un periodo 
			temporale ascrivibile da uno a tre anni.
 La Relatrice ha concluso il suo intervento illustrando le Best 
			Practise e i modelli presenti in Italia in Europa e in Nord America. 
			Le esperienze americane riguardano la costituzione del "Downtown 
			Development Authority" (DDA) che è stato un catalizzatore 
			significativo e influente per il ravvivamento e il rinnovamento del 
			Centro Città.
 Il lavoro del DDA è realizzato da un piccolo Gruppo formato da 
			personale qualificato e da professionisti con volontari nominati dal 
			Sindaco e dal Consiglio di Città. Queste persone offrono 
			volontariamente il loro tempo, e il loro talento al DDA a favore 
			della loro città. I membri del DDA lavorano in termini quadriennali 
			e operano attraverso i Comitati per compiere i loro obiettivi che 
			riguardano l’ analisi, l’ affrontare e risolvere i problemi di 
			declino urbano, incoraggiando così nuovi sviluppi nei Centri Città, 
			fornendo gli strumenti legali, finanziari e organizzativi necessari 
			attraverso una partnership pubblico-privata.
 Nella realtà americana dei Centri Città esistono altri strumenti . 
			Innanzitutto i BID (Business Improvement Districts ),che sono 
			meccanismi di finanziamento auto-imposti, praticati dalle attività e 
			da proprietari immobiliari a scopo di intervento locale, e 
			specificamente per il miglioramento dei servizi pubblici. Nei fatti, 
			i Managers usano lo slogan " clean and safe" (pulito e sicuro) per 
			descrivere l’oggetto centrale di interesse della maggior parte dei 
			BIDs, e praticano un ampio raggio di servizi per aumentare sia la 
			percezione che la realtà di pulizia e sicurezza. Questo approccio è 
			comune, a operatori e proprietari, i quali ritengono che per essere 
			competitivi ci sia bisogno degli stessi strumenti specifici di 
			finanziamento e gestione di uno Shopping Center regionale, o di un 
			complesso di uffici, o di un parco a tema. Inoltre essi ritengono 
			che pagando per servizi supplementari quali la disinfezione e la 
			sicurezza, si creano spazi puliti e sicuri che attirano più clienti 
			e investitori. Nonostante la mancanza di riscontri pratici, c’è poca 
			discussione sul fatto che i BIDs abbiano o meno un’influenza diretta 
			e positiva sugli ambienti entro cui operano. Sono in genere visti 
			con favore dai mezzi di informazione. I Managers dei BIDs forniscono 
			resoconti positivi dei propri casi su Newsletters specializzate e su 
			internet; il marketing rivolto ai consumatori è un elemento 
			fondamentale di gestione dei BIDs e questo tipo di promozione per i 
			Managers significa semplicemente "fare il proprio mestiere".
 Elena Franco ha illustrato anche altri programmi di questo tipo, fra 
			questi il "Main Street Program" che rappresenta un Programma 
			Federale che dà assistenza affinché i Centri Urbani possano creare 
			partnership per sviluppare una strategia di rivitalizzazione in 
			grado di stimolare uno sviluppo economico coerente con la necessità 
			di tutelare gli edifici e i luoghi a valenza storico-architettonica.
 Tutti questi programmi sono destinati a sostenere la 
			riqualificazione dei nostri Centri urbani, risolvendo le sfide con 
			cui si devono confrontare le comunità individuali. Molti programmi 
			hanno identificato principi di riqualificazione, e intorno a questi 
			elementi fondamentali hanno costruito strategie individuali.
 Fra le esperienze italiane menzionate è bene citare il PQU (Piano di 
			Qualificazione Urbana di Cuneo), strumento usato per consentire di 
			ripristinare l’attrattività del Centro Città, rafforzando le 
			attività economiche e creando nuove opportunità di sviluppo con il 
			nuovo Polo universitario, per ripristinare l’attrattività di questa 
			porzione di territorio, promuovendo iniziative culturali di 
			divertimento e intrattenimento. Nel 2001, dieci commercianti cunensi 
			hanno creato un Associazione denominata "Porticone" ,con lo scopo di 
			rivitalizzare l’area dei portici del Centro Storico incrementando 
			così il commercio in questi esercizi, e la sicurezza in questa parte 
			di città.
 
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