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			15 dicembre 2006
 E' stato presentato il pomeriggio del 15 dicembre a Milano, in 
			Conferenza Stampa, l'Hotel "Town House": è il primo "sette stelle" 
			d'Europa, e affaccia sulla Galleria Vittorio Emanuele, che è tutta 
			di proprietà del Comune di Milano.
 L'iniziativa è della famiglia Rosso (sì, quella della Francorosso), 
			rappresentata dal promotore dell'Hotel, Alessandro. Ha 25 suites, e 
			in ognuna vi sono arredi di design, amenities e "servizi speciali" 
			creati apposta per i clienti più esigenti. Si va dal maggiordomo 
			"personale", alla limousine (Bentley) che ti viene a prendere 
			all'aeroporto. E tutto è in partnership con grandi griffes del lusso 
			e del superlusso.
 Ma l'ingresso si trova in via Silvio Pellico, alle spalle della 
			Galleria, e la facciata, ancora, è quella che era. Alcune porzioni 
			del fabbricato sono occupate da conduttori più o meno antichi. 
			Cambierà? Chissà!
 Il sette stelle di oggi, sino a poco più di due anni fa, era un 
			immobile «in pessimo stato manutentivo» e necessitava di interventi 
			«tesi alla riqualificazione strutturale, estetica e funzionale degli 
			spazi, anche per effetto dell' utilizzo, per 15 anni, della Scuola 
			per Interpreti e Traduttori». La situazione d'insieme delle porzioni 
			- che si estendono su 1540 metri quadrati complessivi, al primo e 
			secondo piano dello stabile - presentava numerosi problemi: impianti 
			obsoleti, servizi igienici superati, e solai necessitanti di 
			rinforzo strutturale. Nel 2002, la Giunta arrivava alla decisione di 
			assegnare a terzi le unità, tramite procedure di evidenza pubblica. 
			Dopo vari tentativi di "promozione", veniva pubblicato un avviso di 
			trattativa privata con gara ufficiosa per le presentazione delle 
			domande a chi fosse interessato.
 Perveniva un'unica candidatura, da parte della società Town House 
			srl, che si dichiarava pronta a eseguire tutti gli interventi 
			necessari per «realizzare un piccoloalbergo di prestigio», nell'assluto 
			rispetto dello stile e delle decorazioni originali. C'era anche, 
			importante, una tensione verso «il miglior utilizzo della Galleria e 
			la sua migliore vivibilità nelle ore serali».
 Nella seduta pubblica del giugno 2004 veniva aperta l' offerta 
			economica e la Commissione di Gara proponeva di aggiudicare l' 
			immobile alla unica partecipante: importo annuo, 310 mila euro 
			all'anno.
 Fa 200 euro a metro quadro, in "quello stato". Niente male.
 A margine della Conferenza Stampa di oggi (cui hanno partecipato 
			l'assessore alla Casa & Demanio Gianni Verga,il Sovrintendente per i 
			beni artistici e culturali Alberto Artioli, e l'architetto Ettore 
			Mocchetti. Ressa soprattutto di fotografi e di operatori del 
			turismo, e stranamente tutti in piedi), Alessandro Rosso mi ha detto 
			che l'investimento per camera (pardon, suite) è pari a 400 mila 
			euro, una ristrutturazione integrale da 10 milioni complessivamente: 
			una follia, «dato che l'immobile non è nostro». Ma, fotografatissimo, 
			si vedeva che Rosso era contento, e non vedeva l'ora iniziasse la 
			prevista grande festa di inaugurazione, alla presenza annunciata 
			anche del Sindaco Moratti: innumerevoli gli invitati eccellenti, e 
			«spettacolo di stelle e danze, per un percorso magico ed 
			elegante»...
 Da domani, il Town House sarà su tutte le pubblicazioni dell' 
			Hotellerie del mondo, insieme alla Galleria. Niente male, come 
			campagna di immagine.
 E poi? Se anche «alcune problematiche ci sono ancora» gli ospiti che 
			verranno avranno, data la location, il «privilegio di essere, quasi, 
			ospiti del Sindaco».
 Vedremo, spero presto, i listini, e i coefficienti di occupazione. 
			Per ora, la Cartella Stampa (in realtà l'albergo aprirà tra febbraio 
			e marzo 2007) afferma mesi di "fully booked".
 (Nell'immagine allegata, una delle camere. La foto è courtesy of 
			Town House).
 
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