30 maggio 2007
In data 30 maggio si è svolto a Milano
un Convegno intitolato “dal valore per le imprese al valore per il
portafoglio finanziario.Private Equity come strumento di sviluppo
utile all’impresa e ai suoi collaboratori”.
L’evento era organizzato da IDEA Capital Funds in partneriato con
Bipiemme, che ha offerto la Sala del suo splendido Centro Servizi di
via Massaua.
Il Convegno si è svolto in due momenti, il primo dedicato ai
professionisti dell’investimento, mentre il secondo rivolto ai
rischi rendimento di un portafoglio diversificato e all’esperienza
internazionale raffrontata con quella italiana.
Chairman della prima Tavola Rotonda è stato Claudio Devecchi
(Università Cattolica di Milano),che ha fornito continue
sollecitazioni ai Relatori e spunti di studio alla platea.
Roberto Saviane (IDEA Fund Capital) ha affermato che l’Evento
odierno rappresenta il debutto pubblico di IDEA, di cui ha
specificato genesi e mission. I management team di Investitori
Associati e di Wise insieme al Gruppo De Agostini hanno costituito
IDeA Alternative Investments (“IDeA SpA”) allo scopo di creare un
nuovo player internazionale nell’alternative investment con
l’obiettivo di diventare rapidamente leader nei mercati Sud e Est
Europa. Si prevede che IDeA chiuderà il 2007 con assets under
management di circa 2 miliardi di euro, mentre per il 2010 è fissato
un obiettivo di 5 miliardi di euro. IDEA è posseduta con pari quote
(44,4 per cento) dal management team di Investitori Associati e dal
Gruppo De Agostini; al management team di Wise fa capo una quota del
6,4 per cento, mentre la rimanente quota del 4,8 per cento è
posseduta da altri investitori.
A IDEA faranno capo Società di Gestione di diverse tipologie di
Fondi, inizialmente, Fondi di Private Equity, Fondi di Fondi di
Private Equity, Fondi di co-investimento e successivamente, altri
prodotti finanziari ad alto rendimento (special situation, Hedge
Fund, Fondi Immobiliari, Fondi di Mezzanino).
Uno dei principi costitutivi del Gruppo è la totale garanzia di
autonomia e indipendenza dei singoli management team, mantenedo
ferma la condivisione fra i partner del progetto complessivo degli
obiettivi e delle strategie di investimento e sviluppo.
Andrea Accornero (Studio Legale Lovells) ha illustrato la sua
esperienza di giurista spiegando la delicatezza del ruolo svolto
dall’avvocato nel rapportarsi contemporaneamente sia con
l’investitore che con il gestore durante le operazioni di due
diligence e di stesura del contratto.
La seconda fase del Convegno è stata preceduta da un piacevole
intervallo con un buffett veramente goloso e una vista che offriva
dal lato interno le superficie vetrate del complesso architettonico
del Centro, mentre guardando verso l’esterno si poteva godere del
parco interno aperto anche al quartiere come era ben visibile
osservando le moltitudini di bimbi e cani che giocavano insieme.
Il secondo momento è stato dedicato all’analisi dei rischi e del
rendimento di un portafoglio diversificato, alla comprensione
valutazione dell’esperienza dei professionisti degli investimenti
finanziari internazionali comparata con quella italiana.
Il ruolo di Chairman del secondo Panel è stato attribuito a Marco
Liera (Sole 24 Ore), ha contribuito a rendendere il dibattito vivo e
stimolante, grazie alle sue osservazioni.
Mario Mazzoleni (Università degli Studi Brescia) ha spiegato il
ruolo svolto dal Private Equity mostrando che la prima differenza
fra l’estero e il nostro Paese è di matrice culturale. In Italia
manca la conoscenza di questi strumenti. Il Relatore ha specificato
come i Fondi di Private Equity quotati in Borsa possono essere
valutati in termini di rischio, tempo, e mercato. Questo è dovuto al
fatto che i Fondi di Private Equity possono anche essere impiegati
per risolvere problemi connessi con la proprietà di un'impresa, o
con il fenomeno del passaggio generazionale. Inoltre, è lo strumento
privilegiato per la realizzazione di operazioni di buy out / buy in,
effettuate da manager esperti. Il supporto dell'investitore non si
esaurisce nella mera fornitura di capitale di rischio, ma presenta
un ulteriore vantaggio derivante dalla disponibilità di know how
manageriale che l'investitore mette a disposizione dell'impresa per
il raggiungimento dei suoi obiettivi di sviluppo. Ciò si traduce
anche nella possibilità di supporto alla crescita esterna,
attraverso contatti, investimenti, collaborazioni, con imprenditori
dello stesso o di altri settori. Spesso la crescita attraverso
fusioni e/o acquisizione offre sensibili vantaggi in virtù della
tempestività con la quale è possibile entrare in nuovi settori o
guadagnare nuove quote di mercato. L'investitore nel capitale di
rischio ha, per esempio, solitamente esperienza anche in tema di
accompagnamento alla quotazione, capacità preziosa in tale delicato
processo e che può essere d'aiuto nel definire il timing e le
procedure interne ottimali. L'attività di investimento nel capitale
di rischio contribuisce, dunque e notevolmente, allo sviluppo del
sistema industriale e dell'economia nel suo complesso, selezionando
imprese a rapido tasso di crescita e fornendo loro il capitale
necessario per svilupparsi.
Cristina Forcina (UBS Investment Bank) ha illustrato il ruolo
dell’investitore, che è quello di “comprendere” il Fondo collocarlo
e infine presentarlo all’investitore. Il rapporto che si instaura
fra investitore e gestore deve essere basato sulla massima
trasparenza e su una reportistica completa e fruibile. La Relatrice
ha illustrato l’esistenza di alcune assimetrie informative esistenti
nel rapporto fra investitore e gestore.
Franco Mosca (IDEA Capital Found SGR) ha specificato il ruolo della
SGR qualora i rapporti fra investitore e gestore non vengano svolti
in maniera corretta. Il Relatore ha dichiarato che il confronto fra
l’Italia e il mercato estero evidenzia il ritardo tutto italiano nel
campo del Private Banking, mentre nei mercati esteri questo
strumento è già affermato: al contrario nella nostra penisola sta
muovendo i suoi primi passi solamente adesso.
Bruno Sollazzo (Assicurazioni Generali), ha puntualizzato che in
Francia il Governo svolge atttività di sostegno ai Fondi di Private
Equity, e nel Regno Unito il Private Equity è una realtà già
consolidata.
Oltre ai Relatori citati hanno partecipato:Salvatore Bragantini (ProMac),
Fabrizio Medea (Wise SGR), Roberto Foiadelli (SPII SpA) e Roberto
Spada (Studio Spadacini).
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