Lo studio della Società milanese di progettazione architettonica Lombardini 22 è un luogo deputato alla progettazione in cui da sempre si pratica il “design thinking”, ossia la felice interazione di competenze eterogenee. Un luogo in cui la contaminazione tra le discipline è la base del laboratorio. Gli stessi spazi di Lombardini 22 comunicano questa poliedrica vocazione espressa anche dalle pareti semoventi che permettono allo studio di assumere ogni volta una forma diversa e più congeniale all’evento ospitato o al progetto affrontato. Un vero spazio di modernità in cui tra le altre cose è nato il progetto di rigenerazione urbana “Mesopotamia Milanese”, che intende riqualificare quello spicchio di città che, da Porta Genova, si apre fino alle campagne seguendo i due Navigli.
In occasione della quarantanovesima edizione del Salone del Mobile di Milano (14-19 aprile) Lombardini 22 ha inaugurato il 14 aprile l’esposizione “Fantasmi Urbani”, un progetto site specific dell’artista Roberto Cambi.
Una grande installazione composta di 150 elementi in ceramica, 150 “pupazzetti” o “pupazzoni” bianchi tra i 45 e i 150 cm di altezza.
Una sorta di grande arco sull’ingresso dello studio in cui questi fantasmi svolazzano accesi da dentro di luci a diverse intensità.
Uno spettacolo giocoso e divertito, che tange forse maggiormente il design piuttosto che l’arte , e che per questo si offre al pubblico proprio in questi giorni.
La Mostra - che farà durante l’anno da cornice a una serie di conferenze aperte al pubblico e che avranno come tema la “ Paura” - è una nuova “prova testimoniata” dell’interesse di Lombardini 22 per le discipline che stanno attorno e dentro l’architettura pura; e, perché no, di una forte volontà di dialogo con il territorio.
Potrà piacere, sembrare buffa o disgustare; ma certamente veder svolazzare fin sulla strada questi fantasmi illuminati con le loro bocche grandi non potrà non incuriosire anche il più rigido purista.
Roberto Cambi, nato a Cassano Magnago , presso Milano ( classe 1960 ) , è ceramista dagli anni settanta, e ha già esposto in diverse mostre personali e collettive, tra le quali “Documenta 11” a Kassel nel 2002.
“L’idea del fantasma appartiene all’immaginario collettivo da sempre, così come la paura di tutto ciò che concerne il mistero, che non rientra in una spiegazione logica, che sfugge, si allontana dalla razionalità verso l’ignoto” dice l’Autore, che così prosegue : “l’immateriale esercita un grande fascino e sollecitare l’immaginario e provocare emozioni è l’obiettivo di questa installazione, il fantasma rappresenta simbolicamente le paure dell’uomo, l’inesplorato, l’incertezza che oggi più che mai è presente nella nostra società”.
Certi che le paure dell’umana specie siano più complesse di una “lampada”, potremo vedere i Fantasmi Urbani di Cambi spalancare le loro bocche accese sulla strada fino al 31 ottobre 2010.
(Lorenzo Taini)
Fantasmi Urbani, di Roberto Cambi
Presso Lombardini 22
Via Lombardini, 22 – 20143 Milano
15 aprile - 31 ottobre 2010
9,30/18,00
Ingresso Libero
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