15 dicembre 2010
"Edilizia e reti d'impresa: il tema delle aggregazioni nelle
strategie per la competitività e l'innovazione del settore delle
costruzioni": questo il titolo del convegno organizzato oggi da ANCE
Lombardia – l'Associazione che a livello regionale riunisce oltre
12mila imprese del settore edilizio – insieme alla Direzione
Generale Industria Artigianato Edilizia e Cooperazione di Regione
Lombardia, presso la sede di Assimpredil ANCE, l'Associazione delle
Imprese Edili e Complementari delle Province di Milano, Lodi, Monza
e Brianza. Presente all'evento anche il Vice Presidente della Giunta
regionale lombarda, Andrea Gibelli.
L'incontro è l'occasione per fare il punto sulle strategie per il
rilancio del settore delle costruzioni, entrato nel 2008 in una
profonda fase di crisi. I dati parlano da soli: secondo l'ANCE nel
2010 gli investimenti in costruzioni a livello nazionale sono
diminuiti del 6,4% e un’ulteriore flessione, pari a -2,4%, si
prevede per il 2011. Dal 2008 al 2011 l'industria delle costruzioni
italiana ha perso poco meno del 18% del suo giro d'affari (circa 29
miliardi di euro). E la Lombardia è una delle regioni più
penalizzate dal preoccupante rallentamento del mercato immobiliare e
dal calo degli investimenti in opere pubbliche.
«In questo scenario in evoluzione, che tra qualche anno ci
restituirà un settore profondamente modificato, i costruttori edili
della Lombardia hanno raccolto la sfida della qualità e
dell'innovazione in un mercato sempre più competitivo», ricorda
Luigi Colombo, Presidente di ANCE Lombardia. «La sfida della
competitività per le imprese edili si gioca sempre più su due
fattori complementari: la razionalizzazione degli assetti
produttivi, volta a favorire la costruzione di entità
imprenditoriali più solide e in grado di fronteggiare la
competizione sul mercato, e il consolidamento delle relazioni di
filiera, connettendo imprese, nicchie e specializzazioni produttive,
sistema della ricerca e della formazione, dando loro una
collocazione e una strategia condivisa di medio-lungo termine».
Il tema delle reti d'impresa, del quale si discute quest'oggi a
Milano, diventa assolutamente strategico per un settore, quello
delle costruzioni, che si contraddistingue – nel sistema produttivo
lombardo – per la sua natura "pulviscolare": una miriade di micro e
piccole imprese, ben 137mila in tutta la Regione, che nell'attuale
congiuntura negativa del mercato appaiono in netta difficoltà. «Per
offrire un prodotto competitivo», secondo Gianluigi Coghi,
Coordinatore del Centro Studi di ANCE Lombardia, «occorre innovare
il modo di costruire, integrando le diverse fasi del processo
produttivo (dalla progettazione alla fornitura, fino alla
costruzione e alla gestione) e, soprattutto, le diverse competenze
disciplinari che a queste fasi fanno riferimento: per questo la
piccola impresa di costruzioni, da sola, non è in grado di reggere
l'urto della crisi». Secondo Coghi «la risposta è nelle aggregazioni
"a geometria variabile", nelle alleanze strategiche, nelle filiere
multidisciplinari, che consentono di realizzare quella "massa
critica" indispensabile per pensare in grande ed investire in
innovazione».
Una prima risposta alle istanze della categoria da parte di Regione
Lombardia è giunta nelle scorse settimane, con il varo di un
provvedimento che mira a sostenere la nascita e il consolidamento di
aggregazioni di imprese all'interno della filiera delle costruzioni.
«La IX Legislatura regionale ha preso avvio con un'importante novità
per il settore delle costruzioni», ricorda il Presidente di ANCE
Lombardia Colombo, «che ha finalmente visto il pieno riconoscimento
del suo ruolo strategico nello scenario economico lombardo, con
l'individuazione di una specifica delega in materia nell'ambito
dell'Assessorato all'Industria».
(CS dell’ Associazione) |