APPC, ASPPI, CONFEDILIZIA e UNIONCASA:
“La cedolare secca sugli affitti è di nuovo alla concreta attenzione del Parlamento, per effetto dei numerosi emendamenti presentati presso la Commissione Bilancio della Camera, a dimostrazione della sempre più larga condivisione dell’importanza che la misura avrebbe ai fini del rilancio dell’affitto, anche a tutela delle esigenze dei ceti meno abbienti.
APPC, ASPPI, CONFEDILIZIA e UNIONCASA – le Organizzazioni, cioè, che rappresentano l’intero mondo immobiliare, nelle sue componenti tanto dei piccoli proprietari di casa come degli investitori istituzionali – chiedono al Governo, e al Ministero dell’economia in particolare, di ascoltare questa istanza così fortemente espressa dal Parlamento e di compiere uno sforzo (eventualmente, anche in forma sperimentale) in ragione dei positivi effetti che la misura avrebbe in termini di emersione dei contratti irregolari, di minore pressione sul mercato della compravendita, di stimolo per la ristrutturazione e la immissione sul mercato locativo di una parte del patrimonio edilizio oggi non utilizzata, con innegabili benefìci sul piano della crescita delle occasioni di impresa e di lavoro.
Proprio gli emendamenti presentati dimostrano – rilevano APPC, ASPPI, CONFEDILIZIA e UNIONCASA – che le ipotesi al vaglio del Governo partono dal reperimento di risorse per 200 milioni in tutto, senza considerare gli effetti che si avrebbero dall’ampliamento del mercato della locazione e dai lavori edilizi cui la misura darebbe luogo. Una ragione in più per il varo di una misura ormai divenuta urgente, e un’esigenza sociale” ( CS congiunto).
ASPPI:
“In occasione della discussione della Finanziaria alla Camera, l’onorevole Alfredo Zagatti, presidente nazionale dell’Asppi-Associazione Sindacale Piccoli Proprietari Immobiliari, ha scritto a tutti i deputati riportando all’attenzione l’ipotesi della tassazione separata dei redditi da locazione.
«Una questione - sottolinea Zagatti - che sta a cuore non soltanto ai proprietari di immobili, ma a tutti coloro che giudicano indispensabile un rilancio del mercato degli affitti».
La cosiddetta "cedolare secca" assimilerebbe il regime di imposizione fiscale sulla locazione a ciò che già si verifica per i redditi derivanti da altre forme di investimento.
«La proposta - prosegue Zagatti - è stata oggetto di analisi nel corso dell'esame della Manovra al Senato, purtroppo senza esito, nonostante l'ampiezza dei sostegni sui quali essa poteva contare. Ci auguriamo che il tema possa essere efficacemente ripreso nel dibattito alla Camera».
Il presidente nazionale dell’Asppi elenca alcuni punti fermi.
«Sarebbe opportuno - afferma - garantire la possibilità di scelta fra il nuovo sistema impositivo e quello attuale, per evitare l’effetto indesiderato di penalizzare la fascia di locatori con i redditi piùbassi. E’
inoltre indispensabile garantire la permanenza e l’efficacia delle riduzioni forfetarie indicate dalla attuale normativa, ed in particolare delle agevolazioni fiscali previste dalla Legge 431/98 a favore dei locatori che scelgono il canone concordato, che anzi andrebbero finalmente estese a tutto il territorio nazionale e non solo ai Comuni definiti ad alta tensione abitativa».
Zagatti ribadisce l’importanza del provvedimento nell’ottica di una maggiore equità fiscale.
«Siamo certi che l’introduzione della cedolare secca contribuirà in modo significativo all’emersione di contratti che oggi si sottraggono al dovere fiscale: già questo dovrebbe facilitare la individuazione delle necessarie coperture finanziarie. In ogni caso, sul tema della lotta all’evasione fiscale nel settore, la nostra Associazione è pienamente disponibile a partecipare all’individuazione di strumenti efficaci di contrasto ad un fenomeno che penalizza innanzitutto i contribuenti onesti».
Il presidente nazionale dell’Asppi mette in luce gli effetti benefici che la cedolare secca potrà avere nel rilancio del mercato della locazione.
«Vale la pena ricordare - conclude Zagatti - come un incremento della redditività degli investimenti per abitazioni da destinare alla locazione comporterà un forte e significativo stimolo per la ristrutturazione e la immissione sul mercato locativo di una parte del patrimonio edilizio oggi non utilizzata, con innegabili benefici sul piano della crescita delle occasioni di impresa e di lavoro, delle entrate fiscali e sul contenimento del livello degli canoni».(CS dell’Associazione)
FIAIP:
Vista la valenza del provvedimento e il successo riscosso in Parlamento, di fronte ad una miriade di emendamenti che chiedono anche alla Camera dei Deputati, in maniera bipartisan Fiaip si chiede perché anche quest’anno il Governo non voglia introdurre la cedolare secca al 20% e intervenire sulla materia dell’ emergenza abitativa, per venire incontro alle esigenze dei ceti meno abbienti, e di chi invece potrebbe beneficiare dell’imposta sostitutiva per i redditi da locazione.
«Siamo di fronte – dichiara il presidente nazionale Fiaip, Paolo Righi - ad una misura voluta da tutte le forze politiche, presente nei programmi elettorali di molti schieramenti politici , che può rispondere alle esigenze abitative e rilanciare subito il mercato degli affitti, oltre a combattere l’abusivismo e le locazioni “in nero”, dando così una risposta immediata al crescente fabbisogno di unità abitative».Chiediamo al Governo il perché dell’ ennesima ipotesi di posticipare ancora una misura che può da subito apportare benefici fiscali a tutte le famiglie italiane, e che invece potrebbe altresì innescare il rilancio del mercato immobiliare alla stregua degli effetti del Piano Casa.
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