Si è svolto stamane a Milanol’ evento Il giorno della casa 2023. Dai privati ai grandi fondi internazionali, come cambia il residenziale italiano, organizzato da Il Sole 24 Ore .
Ecco alcune dichiarazioni emerse nel corso del Convegno.
In questo finale d’anno e nel prossimo “si va verso un cambiamento di politica monetaria più favorevole al comparto immobiliare. Le previsioni di crescita sostengono questo tipo di approccio”. Lo ha detto Luca Dondi, amministratore delegato di Nomisma. In un contesto economico non favorevole, in cui “si vede una perdita di potere di acquisto, con ripercussioni anche sull’immobiliare” e “anche da un punto di vista democrafico, siamo in un contesto in cui si registra un aumento dei nuclei famigliari che sono però meno numerosi”, un cambio di rotta della politica monetaria potrà portare benefici, anche per quanto riguarda l’erogazione di prestiti per l’acquisto della casa. Al momento, infatti, “a causa dell’andamento dei tassi di interesse, si è visto un calo delle erogazioni di mutui del 30% quest’anno e si avrà un ulteriore rallentamento l’anno prossimo, cosa che si riflette inevitabilmente anche sul numero di compravendite”. Detto questo, però, “l’allentamento delle politiche monetarie avrà un impatto graduale, che si vedrà nel secondo trimestre dell’anno prossimo, quindi con dinamiche ritardate rispetto a quello che si vede sul mercato finanziario e borsistico”, ha detto Dondi. Per quanto riguarda il mercato della locazione “si evidenzia un incremento dei canoni, legato anche a un eccesso di domanda, complice anche la componente studentesca a cui si aggiunge quella turistica che è tornata a livelli pre-Covid”, ha detto il numero uno di Nomisma, sottolineando che “il fabbisogno di abitazioni in locazione è in aumento perché chi deve acquistare non trova immobili in quantità e qualità adeguata. Occorre inoltre trovare un equilibrio tra sostenibiità e mercato, anche con l’aiuto delle pubbliche amministrazioni”.
“Il residenziale è un’asset class fenomenale, che offre una serie di benefici. Il vero passaggio da fare, oltre all’adeguamento di normative, è la ricerca di una costruzione di residenziale che sia sostenibile per le città, anche da un punto di vista economico. Le città sono agglomerati economici che devono sopravvivere”, ha detto Emanuele Caniggia, amministratore delegato di DeA Capital Real Estate Sgr.
Il 2024, ha aggiunto Domenico Bilotta, managing director di InvestiRE Sgr, “sarà un anno felice per gli investimenti immobiliari, l’asset class immobiliare incorpora principi di diversificazione e contenimento del rischio che la rende interessante. Noi stiamo guardando a tante operazioni, ma esiste un tema di risorse che deve essere risolto. Per rendere le città disponibili bisogna ragionare sul lungo periodo e mettere insieme capitali pubblici e privati”. In questo contesto, fare previsioni è complesso, anche perché le variabili in gioco sono in rapido cambiamento: “Se gli investitori italiani si muovessero un attimo prima di quelli speculativi, sarebbe un ottimo segnale per il mercato. Lo sforzo che va fatto, anche approfittando della volatilità del 2024 e delle mille variabili che si avranno, è fare un po’ di cultura con gli investitori, portare a un cambio di mentalità e di passo, al di là delle previsioni che si rivelano spesso sbagliate”, ha aggiunto Caniggia. Ciò detto, la casa è un punto di riferimento ed è destinata a restarlo, “ma in futuro concepire la casa deve essere un’operazione ragionata, perché la casa stessa integra servizi a valore aggiunto. La location diventa sempre più importante, il processo di concentrazione sulle città tiene conto anche di fattori come l’aumento dei costi della benzina e quindi dei trasporti.
Il mercato immobiliare di lusso italiano continua a essere interessante, anche per gli investitori stranieri e, secondo le previsioni, continuerà a esserlo anche nel 2024. “Il messaggio che deve passare è che quello italiano è un mercato sicuro per gli investimenti”, ha detto Bill Thomson, chairman di Knight Frank Italian Network.
Guardando alle destinazioni da mettere sul podio del gradimento per gli investimenti nell’immobiliare di lusso, Venezia resta attrattiva, ma non è l’unica: “Non credo metterei Milano tra le città più interessanti per il 2024. Trovo altre città italiane più interessanti per il mercato estero, per esempio Venezia, Como e Napoli, una città che molti considerano in crescita e che è un luogo con forte potenziale”, ha detto Thomson.
L’asset class residenziale “interessa gli investitori istituzionali, mentre altri settori dell’immobiliare hanno registrato rallentamenti. Se un’asset class deve essere organizzata in modo diciamo industriale, deve avere un piano strategico di lungo periodo”. Lo ha detto Davide Albertini Petroni, presidente di Assoimmobiliare. “Proprio su questo noi stiamo lavorando, tenendo conto di fattori come la dinamica demografica e la necessità di aumentare l’offerta abitativa nelle città secondarie e di incrementare l’offerta a prezzi accessibili nelle grandi città. Bisogna anche creare una domanda di nuove case, anche favorendo interventi regolatori per rendere le abitazioni più accessibili”, ha detto il presidente di Assoimmobiliare, sottolineando che “lavorando sul lungo periodo questo deve essere coordinato da una modifica di carattere normativo e fiscale, anche per quanto riguarda gli affitti, cosa su cui noi come associazione stiamo lavorando”. Allargando lo sguardo, secondo Albertini Petroni, “la locazione sta diventando interessante, per esempio per i giovani, quindi stanno arrivando operatori e grandi fondi e il nostro compito è creare un contesto normativo che vada anche oltre il 2024, con un orizzonte temporale di almeno dieci anni”.
Fonte : Courtesy de Il Sole 24 Ore