Terremoto a Ischia . Nomisma : “ Il sisma bonus” puo’ favorire l’ ondata di interventi privati, ma deve essere accompagnato da forme piu’ trasparenti sulla riconoscibilita’ degli interventi stessi, e strumenti finanziari accessibili a supporto domanda

Al di là delle considerazioni impulsive legate a interventi edilizi difformi dalle normative urbanistiche e alla vetustà del patrimonio immobiliare residenziale, costruito per due terzi senza alcuna attenzione ai materiali utilizzati e ai minimali precetti in materia antisismica, si pone oggi la sfida di promuovere un piano di riqualificazione che abbia gli elementi strutturali come il principale oggetto di intervento”, dichiara Luca Dondi Amministratore Delegato di Nomisma a seguito del terremoto che ha colpito Ischia.

 

“Gli eccellenti risultati in chiave anticiclica delle campagne di incentivazione della riqualificazione ed efficientamento degli edifici se, da un lato, hanno consentito di sostenere alcune spese non più rinviabili delle famiglie (ad esempio per la sostituzione delle caldaie e degli infissi) e di garantire ossigeno ad un’industria messa in ginocchio dalla crisi come quella delle costruzioni, dall’altro, non hanno favorito gli auspicati miglioramenti delle caratteristiche strutturali e qualitative del patrimonio abitativo”, rimarca Dondi.

 

Per l’Amministratore Delegato di Nomisma Le famiglie spendono già ogni anno sulle proprie abitazioni quasi 30 miliardi per interventi di manutenzione straordinaria e di riqualificazione energetica, ma sempre in un quadro di mancata conoscenza della qualità del proprio patrimonio e di consapevolezza sulle reali necessità di intervento. Una nuova edizione incentivante incentrata sugli aspetti strutturali, come quella del “Sisma Bonus”, potrà favorire una seconda ondata interventista di origine privata, altrimenti destinata a rimanere del tutto inadeguata rispetto alle esigenze di consolidamento e messa in sicurezza, ma dovrebbe essere accompagnata da forme più trasparenti sulla risconoscibilità del mercato di tali interventi oltre che da strumenti finanziari accessibili a supporto della maggiore domanda di investimenti in sicurezza ed efficienza energetica”.

 

In ultimo per Dondi: “In un quadro di imprescindibilità delle forme di sostegno e incentivazione, non si può non rilevare il potenziale attivante che sarebbe potuto scaturire da una destinazione allo scopo dell’imposizione sull’abitazione principale o di una sua parte, in luogo della sua radicale soppressione. Senza volerne auspicare oggi la reintroduzione, che rappresenterebbe l’ennesimo cambiamento di strategia in materia, si deve evidenziare come la modestia degli strumenti disponibili sia talvolta il portato di scelte politiche di corto respiro”.

 

Fonte : Company