Le località turistiche, dopo un inizio titubante, si stanno ripopolando di vacanzieri, coppie e famiglie. Sarà sicuramente un’estate particolare, senza eventi, sagre popolari, concerti, manifestazioni, accompagnati dalla mascherina protettiva e da lui, il caro amico smartphone.
Ebbene sì, il compagno che ha immortalato il lock down e ha consentito aperitivi virtuali, video riunioni di lavoro e lezioni a distanza, non verrà abbandonato neanche in vacanza. Non è il momento di pensare a un digital detox.
Lo sostiene il 90% degli intervistati da Wiko – brand di telefonia franco-cinese – che ha condotto un sondaggio nella sua community di Instagram per scoprire in che modo sarà documentata questa estate 2020, così diversa dalle precedenti.
Quali sono i cosiddetti do’s e don’ts? Cosa è meglio cogliere con l’obiettivo del proprio smartphone? Quali sono i soggetti scegliere e cosa invece evitare per non cadere nella banalità?
Partiamo da un assunto: c’è voglia di originalità. Le classiche scritte sulla spiaggia sono bocciate secondo il 70% dei rispondenti. Viste e riviste negli anni. Stessa sorte per i back selfie.
Il fenomeno che aveva conquistato qualche anno fa perfino le celebrity internazionali, pronte a “sfidarsi” a suon di like, facendosi fotografare di spalle, non convince più. Il 78% lo annovera tra i don’ts.
Che dire poi dell’idea di ricreare il nome della località in cui ci si trova con il corpo? Complice la necessità di evitare assembramenti e di mantenere la giusta distanza tra le persone, il 68% dei partecipanti al sondaggio di Wiko la ritiene un’usanza da dimenticare, decisamente troppo vintage per il 2020.
All’opposto si posizionano invece albe e tramonti. #Sunrise, #sunsetlover, #tramonto, chi più ne ha più ne metta. La serenità che emana la foto di un’alba e il romanticismo di un tramonto non stancano mai. Sono i veri evergreen dell’estate, da immortalare con lo smartphone e condividere sui social, graditi nel 65% dei casi.
Fonte : Company
La foto ( Salento, Puglia ) si deve alla cortesia del notissimo architetto Paolo Caputo