Calano ancora gli affitti in Italia con una media del 4,5%, ma a fronte di flessioni a doppia cifra per città come Perugia (-14,2%) e Trieste (-11,8%), le città metropolitane vanno verso la stabilizzazione (Roma -0,5%, Napoli -1,4% e Milano -2,3%) dopo la vistosa riduzione dei canoni registrata nel 2012. A fotografare queste tendenze è il Rapporto sulle locazioni 2013 realizzato, con il supporto scientifico di Nomisma, da Solo Affitti, il franchising immobiliare leader in Italia nella locazione con 350 agenzie (40 in Spagna).
L’andamento delle locazioni in Italia. Dopo Perugia (-14,2%), che potrebbe aver risentito del calo degli iscritti all’università, i cali più consistenti dei prezzi d’affitto si sono rilevati a Trieste (-11,8%), Campobasso (-8,2%), Genova (-8,1)% e Torino (-7,4%), dove lo scorso anno erano rimasti sostanzialmente invariati (-0,4%). I canoni di locazione si sono ridotti in misura superiore alla media nazionale anche a Palermo (-7,3%), Ancona (-6,7%) e Potenza (-6,4%) mentre sono stati più modesti i cali a Trento (-1,1%), Bologna (-1,4%), Cagliari (-1,5%), Venezia (-2,1%) e Bari (-2,2%).
Tutte le tipologie di immobili hanno fatto registrare mediamente lo stesso ribasso dei canoni con bilocali (-4,7%) un po’ sopra la media nazionale, trilocali (-4,5%) e quadrilocali in linea (-4,4%), e monolocali che hanno tenuto meglio (-4,3%) degli altri. A Milano hanno sofferto in particolare i monolocali (-12,8%) mentre le quotazioni dei quadrilocali hanno avuto un incremento (+2,9%). Tendenza dettata forse dalla domanda sempre crescente di condividere gli spazi per contenere le spese.
I canoni medi. Secondo le rilevazioni di Solo Affitti la presenza dell’arredamento nell’immobile o la disponibilità del garage costa mediamente tra i 42 e i 53 euro in più al mese. Nel 2013 il prezzo medio di locazione nelle città capoluogo del nostro Paese è di 516 euro, che salgono a 558 se l’appartamento è ammobiliato e a 569 se l’abitazione è dotata di garage. Si spendono mediamente 394 euro al mese per un monolocale (430 ammobiliato) e 464 euro per un bilocale (504 con mobili). La spesa arriva fino a 551 euro per alloggiare in un trilocale (con un incremento di 47 euro in presenza di mobili), e tocca i 653 euro per un quadrilocale (701 arredato). Gli affitti più alti sono ancora una volta quelli di Roma (canone medio di 875 euro) e Milano (838 euro), seguiti da Firenze (628 euro), Venezia (600 euro), Bari (512 euro) e Napoli (511euro). Gli alloggi in affitto più economici si trovano a Catanzaro (363 euro), Perugia (385 euro), Campobasso (403 euro), Potenza (420 euro), Aosta (440 euro) e Torino (441 euro), che sono i capoluoghi del Nord Italia più economici. Roma è più cara di Milano per i canoni mensili di monolocali (673 contro i 519 di Milano) e bilocali (793 contro 709). Il capoluogo meneghino sopravanza, però, la Capitale per i quadrilocali (1.177 euro contro 1.085).
La cedolare secca e i vantaggi fiscali. Rispetto all’anno scorso, nel 2013 è cresciuto ulteriormente il numero di nuovi contratti stipulati con la tassazione della “cedolare secca”, preferita dal 64% dei proprietari contro un 36% che rimane ‘fedele’ alla tassazione tradizionale con il regime IRPEF. La cedolare secca incontra maggiore successo nelle regioni del Centro (69%), seguite da quelle del Nord Ovest (65%) e del Sud (63%). Ha meno appeal nel Nord Est (57. Sulla scelta del regime fiscale sembra pesare il maggiore o minore utilizzo dei contratti a canone concordato: il regime IRPEF, infatti, per questa tipologia è ancora ritenuto conveniente soprattutto nel Nord Est dato che ci sono città, come Bologna, in cui gli accordi territoriali rendono conveniente, grazie alle deduzioni di imposta (un ulteriore 30% rispetto al 5% previsto per tutte le tipologie contrattuali), la tassazione ordinaria rispetto a quella con cedolare secca.
Le tipologie di contratto più utilizzate. Il contratto libero 4+4 si conferma il più utilizzato in Italia (45% dei casi), anche se in discesa rispetto all’anno scorso (49% dei casi). I capoluoghi dove il contratto libero incontra maggiori consensi sono Milano (90%), Aosta (70%) e Napoli, Potenza e Trento (tutte con il 60%). Il contratto transitorio è utilizzato nel 29% dei casi, soprattutto in capoluoghi come Catanzaro (70%) e Cagliari (50%), mentre il canone concordato raccoglie quasi un quarto delle preferenze (24%), con punte del 73% a Trieste, del 62% a Bologna e del 50% a Firenze e Genova. Restano marginali i contratti completamente liberi (1,4%) e il comodato d’uso (0,4%).
Si accorciano i tempi di ricerca della casa. Il tempo medio necessario a trovare un appartamento è pari a 2,6 mesi, sostanzialmente in linea con il 2012 (2,7). Se nelle zone di pregio per chiudere le trattative ci vuole tempo (quasi tre mesi), in semicentro i tempi si riducono a 2,2 mesi. Queste zone, infatti, sono quelle col miglior rapporto qualità-prezzo: dotate di servizi, buone disponibilità di parcheggi e prezzi più abbordabili. Le città con i tempi di ricerca più lunghi sono Napoli (3,5 mesi), Aosta (3,3), Bologna e Genova (3 mesi). Le città dove gli appartamenti si affittano più velocemente sono Catanzaro (1,6 mesi), Firenze (1,8), Bari (1,9) e Trieste (2). Tempi abbastanza veloci per le abitazione di nuova costruzione: 1,5 mesi.
Chi va in affitto, perché e per quanto tempo? Seppur in diminuzione rispetto all’anno scorso (52%), anche nel 2013 chi affitta un appartamento adibendolo ad abitazione “principale” (46%) rappresenta la quota maggiore dei locatari, doppiando praticamente i lavoratori in trasferta per brevi periodi (29%) e gli studenti fuori sede (22%). In affitto vanno soprattutto le giovani coppie senza figli (36%), anche se sono diminuite del 4% rispetto al 2012. Le coppie con figli sono aumentate dal 25 al 28%. Si conferma attorno al 25% la quota di single in affitto, mentre continua il successo della condivisione degli appartamenti da parte di 2 o più persone non legate da vincoli di parentela (12%). Le città dove il fenomeno della condivisione è più diffuso sono soprattutto quelle universitarie come Bologna (35%), Milano e Trieste (20% ciascuna) e Catanzaro (18%). Nell’ultimo anno è leggermente diminuita la permanenza media nell’appartamento dello stesso inquilino, da 27 a 25 mesi. Torinesi (38 mesi), aostani (36) e napoletani (36) sono gli inquilini più “fedeli”.
Fonte : Company