Il contributo fisso per le locazioni di 280 euro[1], previsto dal reddito di cittadinanza, rischia di essere una misura inadeguata in capoluoghi come Milano e Roma, dove la misura copre appena il 20% e 27% del canone d’affitto mensile medio rilevato per immobili tipo, di 70 mq, in zone semicentrali delle due città[2] (rispettivamente pari a 1.400 e 1.037 euro).
È quanto emerge da un’analisi di Solo Affitti, rete immobiliare specializzata nella locazione con 300 agenzie. Tra le città dove il contributo per l’affitto, previsto del reddito di cittadinanza, risulta insufficiente a coprire in modo adeguato i canoni di locazione medi mensili c’è Venezia (33%), dove per un’abitazione di 70 mq in zona semicentrale si pagano circa 848 euro. Anche in capoluoghi come Bologna, Firenze e Trento, dove il prezzo medio rilevato da Solo Affitti è di circa 778 euro, con il contributo di 280 euro si riesce a pagare poco più di un terzo (36%) del canone di affitto. Va un po’ meglio a Cagliari (37% di 757 euro) e Napoli (38% di 737 euro).
“Seppur apprezzabile – commenta Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti – la misura del contributo per l’affitto previsto nel reddito di cittadinanza in molte città rischia di non fornire una copertura sufficiente. Sicuramente più efficace sarebbe stato studiare una soluzione variabile, agganciata al reale costo delle locazioni nelle singole città”.
Con i 280 euro del reddito di cittadinanza destinati agli affitti, gli inquilini di Trieste e Bari potranno pagare poco meno della metà (47%) dei 596 euro richiesti per un mese di pigione, mentre per i torinesi la percentuale sale al 48%. Gli anconetani coprirebbero quasi la metà (49%) del canone medio d’affitto (571 euro), ma il vantaggio sarebbe più consistente a Palermo (51%) e Genova (52%), dove agli inquilini la locazione costa ogni mese 549 e 538 euro.
A Potenza (61%) e Perugia (62%), dove i canoni mensili di affitto medi sono rispettivamente di 459 e 451 euro, il contributo fisso di 280 euro risulta allettante per i locatari che beneficeranno della misura del reddito di cittadinanza e andrà ancora meglio agli inquilini catanzaresi, che potranno pagare ben i due terzi (67%) del prezzo medio di locazione (418 euro) rilevato in città da Solo Affitti.
[1] L’importo massimo riconosciuto sarà di 780 euro. Il calcolo si compone di due parti, che sommati insieme non possono superare i 9.360 euro annui (che corrispondono appunto a 780 euro mensili): integrazione al reddito familiare fino a 500 euro; contributo per l’alloggio, che è pari a zero se destinato a chi vive in una casa di proprietà, mentre per chi vive in affitto incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro annui, ossia 280 euro al mese (1.800 euro, ossia 150 euro al mese, se la famiglia percepisce la pensione di cittadinanza). Se la famiglia versa invece la rata del mutuo, il rimborso annuo non può superare i 1.800 euro, ovvero 150 euro al mese.
2 Rapporto tra contributo fisso per l’affitto e canone medio mensile di locazione per un’abitazione di 70 mq, considerando una famiglia con requisiti che consentono di godere dell’intero importo previsto nel reddito di cittadinanza.
Fonte : Company
[1] L’importo massimo riconosciuto sarà di 780 euro. Il calcolo si compone di due parti, che sommati insieme non possono superare i 9.360 euro annui (che corrispondono appunto a 780 euro mensili): integrazione al reddito familiare fino a 500 euro; contributo per l’alloggio, che è pari a zero se destinato a chi vive in una casa di proprietà, mentre per chi vive in affitto incrementa il beneficio di un ammontare annuo pari al canone di locazione fino ad un massimo di 3.360 euro annui, ossia 280 euro al mese (1.800 euro, ossia 150 euro al mese, se la famiglia percepisce la pensione di cittadinanza). Se la famiglia versa invece la rata del mutuo, il rimborso annuo non può superare i 1.800 euro, ovvero 150 euro al mese.