InvestiRE SGR, società di gestione del Fondo Abitare Sostenibile Piemonte, Sharing srl, il Comune di Torino, Cassa Depositi e Prestiti, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT, per il tramite di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, hanno presentato oggi l’intervento di social housing “Cascina Fossata”.
Il progetto, del valore di circa 18 milioni di euro, è promosso da InvestiRE SGR, primario operatore italiano nella gestione di fondi di investimento immobiliari connotato da una forte specializzazione in progetti di social housing, tramite il Fondo FASP – Fondo Abitare Sostenibile Piemonte – partecipato da Cassa Depositi e Prestiti attraverso il Fondo Investimenti per l’Abitare (FIA) (con una quota del 70%) e dalle fondazioni di origine bancaria del Piemonte tra le quali le torinesi Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT con Fondazione Sviluppo e Crescita CRT. L’intervento è una gestione Sharing s.r.l. società di gestione e sviluppo di interventi di housing sociale promossa da D.O.C. s.c.s. cooperativa sociale che in Cascina Fossata ha curato la progettazione funzionale e sociale ed è gestore del ristorante.
Per caratteristiche, attitudine e peculiarità del contesto originario, il progetto Cascina Fossata rappresenta molto più di un recupero funzionale ed edilizio in una location periferica della città. L’intervento presenta una forte connotazione sociale nel senso più esteso, propositivo ed efficace del termine.
Cascina Fossata è infatti un’idea progettuale che unisce in perfetta complementarità le specificità di housing sociale, centro polifunzionale e rinnovato luogo di aggregazione cittadino. Il tutto gestito attraverso logiche di co-progettazione e coinvolgimento attivo di soggetti che, grazie alla loro propria partecipazione, contribuiscono alla creazione di un nuovo contesto, beneficiando delle sue opportunità e potenzialità.
Partendo dalla volontà di recuperare e restituire alla città un luogo abbandonato dalle grandi potenzialità con un intervento attento all’ambiente e alla sostenibilità che ha ottenuto la certificazione energetica A4, il progetto Cascina Fossata ha come primaria finalità quella di favorire nuove interazioni sociali tra soggetti diversi con esigenze specifiche. Soggetti che possono trovare nell’offerta complessiva dei servizi di Cascina alcune risposte alle loro necessità.
La riqualificazione complessiva ha infatti previsto la realizzazione di:
- Una Residenza Collettiva Temporanea di 104 appartamenti tra monolocali, bilocali e trilocali, completamente arredati, che possono essere locati da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 18.
- Un hotel di qualità a prezzi calmierati che prevede 55 camere doppie e la disponibilità di sale conferenze e meeting connesse ed efficienti.
- Un Ristorante/Osteria caldo e accogliente che propone menù rispettosi del criterio di stagionalità per cene, pranzi, cerimonie.
- Un supermercato gestito da UNES
- Botteghe e spazi dedicati ad attività artigianali
- Un ufficio per la promozione di attività socio-culturali in collaborazione con le Associazioni del quartiere di Borgo Vittoria
- Un ampio giardino attrezzato, luogo di incontri e di eventi culturali.
La Compagnia di San Paolo partecipa al FASP con 25 mln di €, nell’ottica di realizzare e promuovere interventi di social housing che possano diventare sempre di più vere e proprie infrastrutture sociali nel contesto piemontese – ha affermato Francesco Profumo, Presidente della Compagnia di San Paolo – Cascina Fossata è proprio questo: un intervento “completo” di infrastruttura sociale in cui il progetto di rigenerazione urbana ha integrato la riqualificazione di una cascina seicentesca e una nuova costruzione per creare un luogo con diverse vocazioni in cui convivono una Residenza Temporanea, un albergo, attività commerciali sostenibili insieme a spazi dedicati ad attività artigianali, un centro servizi per la promozione di attività socio-culturali, un nuovo parco pubblico. In questo modo, partendo dal progetto di social housing, si è lavorato per costruire un nuovo tessuto urbano con la creazione di una comunità di persone che non solo condividono gli spazi ma una nuova modalità di “abitare insieme” e “stare insieme”.
“L’inaugurazione di Cascina Fossata aggiunge un altro importante tassello all’ecosistema urbano che ruota attorno all’edilizia sociale – ha dichiarato il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia. È un intervento di riqualificazione e rigenerazione a 360 gradi che, grazie al lavoro di squadra partecipato dalle Fondazioni, offre una soluzione abitativa alle fasce più fragili della comunità e, al tempo stesso, un’esperienza di vita più ampia, fatta di socialità, relazioni, servizi, attività culturali e formazione. Fondazione CRT, anche per il tramite di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT che interviene nell’area dell’housing sociale attraverso fondi dedicati, ha contribuito a questo importante progetto di edilizia sociale, così come ad altre iniziative di rinascita del tessuto cittadino, dal centro alle periferie: la riconversione delle OGR, il più grande investimento diretto su un unico progetto nella storia di Fondazione CRT, Sharing in via Ivrea 24, nel quartiere di Pietra Alta a nord di Torino e la realizzazione di oltre 1.000 alloggi con il fondo Piemonte C.A.S.E. gestito da Ream Sgr”.
“Tra le diverse iniziative che ci vedono coinvolti come Gruppo CDP a Torino, in stretta sinergia con l’amministrazione e con le fondazioni locali – ha aggiunto Paola Delmonte, Chief Business Development Officer CDP Investimenti SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti) – questa di Cascina Fossata rappresenta un esempio virtuoso di come si possa rianimare una periferia attraverso il recupero di una vecchia cascina comunale dismessa e l’insediamento di attività che, ruotando intorno al driver dell’accoglienza e dell’ospitalità in senso lato, fungono da cerniera e volano per l’intera zona. Prossimo obiettivo del nostro impegno congiunto sarà, con caratteristiche simili, la riqualificazione dell’area dell’ex MOI, nel quartiere di Borgo Filadelfia, con il recupero delle palazzine dell’ex Villaggio Olimpico e la riqualificazione delle arcate e della passerella olimpica.”
“Questo importante progetto di recupero – ha sottolineato Paolo Boleso, Fund Coordinator di InvestiRE SGR – rientra nel più largo piano di gestione di fondi di investimento, finalizzati allo sviluppo di progetti di social housing, che stiamo realizzando con Cassa Depositi e Prestiti Investimenti SGR e le principali fondazioni bancarie locali, quali main investor, su scala nazionale. Negli ultimi nove anni, solo in Piemonte, abbiamo sviluppato dieci progetti, localizzati nelle principali provincie, per un totale di circa 1.000 unità abitative, principalmente destinate alla locazione a lungo termine a canoni calmierati, al fine di venire incontro alle esigenze abitative di altrettante famiglie e di promuovere la riqualificazione urbana e sociale dei rispettivi contesti cittadini.”
“Siamo molto motivati e siamo convinti ed entusiasti delle potenzialità di Cascina Fossata, alla cui progettazione abbiamo contribuito sin dalle prime fasi – hacommentatoMario Ferretti di Sharing. Come gestori il compito importante sarà quello di dare senso all’investimento mettendo al centro della nostra gestione i bisogni dei nostri ospiti, studenti, famiglie, turisti, giovani lavoratori, creando relazioni stabili e significative con il quartiere di Borgo Vittoria e la Città di Torino che ci hanno accolto con pari entusiasmo. Cascina Fossata è il nostro terzo progetto a Torino e sentiamo la responsabilità di essere un player del mercato che offre più di 1200 posti letto in città. Una sfida importante che contiamo di superare positivamente grazie e soprattutto all’esperienza e alla capacità progettuale e gestionale della Cooperativa D.O.C.”.
“La nascita di una realtà come quella di Cascina Fossata – ha ribadito Carlo Petrini – Fondatore di Slow Food – è un buon motivo per guardare al futuro di Torino e del Piemonte con più speranza. La creazione di uno spazio multifunzionale che ha a cuore il concetto di comunità e che diventa luogo di incontri, di scambi e di socializzazione, è un passo importante per vivere quel nuovo umanesimo di cui abbiamo bisogno. Il futuro delle città sarà sempre più legato a posti come questo: luoghi in cui al centro ritornano ad esserci cittadini in contatto con il proprio territorio, con le piccole realtà locali che lo caratterizzano e con le altre persone che lo abitano”.
Fonte : Nota congiunta