In Italia, gli introiti economici degli affittuari di immobili si basano in larga parte sulle entrate derivanti dalla domanda di servizi legati ai settori dell’hospitality, della ristorazione, del commercio al dettaglio e del tempo libero. La pandemia di Coronavirus ha fortemente impattato tutti questi comparti e ha fatto nascere preoccupazioni sulla tenuta dell’economia nazionale e sulle possibilità di poter garantire un pagamento regolare degli affitti ai proprietari.
Per indagare queste tematiche, GRI Club ha organizzato un eMeeting dal titolo “Italy & Coronavirus Impacts. Landlord, Tenant & Regulatory Solutions for the Lockdown”, di cui Duff & Phelps REAG è stato Club partner e sponsor. La tavola rotonda ha raccolto gli spunti e le riflessioni di importanti esponenti italiani in rappresentanza di proprietari di asset real estate, di investitori e di finanziatori su come stiano cambiando e cambieranno le dinamiche del mercato landlord/tenant e quali soluzioni possano essere introdotte dal Governo e dagli istituti bancari per ridurre il rischio di insolvenza e per adattarsi alle mutate esigenze dei consumatori.
Nell’introdurre la discussione dell’eMeeting, Paola Ricciardi, Country Managing Director di Duff & Phelps in Italia, ha dichiarato: “Tra gli operatori è forte l’interesse nel cercare di stabilire il possibile impatto della pandemia sulla valutazione dei beni immobiliari. Ad oggi è difficile elaborare una stima precisa: sappiamo infatti che i mercati azionari hanno registrato una significativa contrazione, così come il prezzo del petrolio, che molte persone e aziende stanno affrontando una crisi di liquidità e che l’aumento dell’incertezza e del rischio sta facendo aumentare i tassi di rendimento. Non sappiamo ancora quando sarà disponibile una cura o un vaccino efficace contro il COVID-19 e per quanto tempo rimarranno attive le misure di protezione e le restrizioni nei viaggi. In definitiva, siccome riteniamo che le varie asset class immobiliari saranno influenzate in modo diverso, l’approccio che consigliamo è di tipo “asset by asset” e “tenant by tenant”, con una forte attenzione all’attualizzazione dei flussi di cassa, a causa della loro instabilità.”
Sul tema più specifico delle valutazioni è intervenuto Simone Spreafico, Managing Director Advisory & Valuation di Duff & Phelps REAG, commentando: “Al momento è possibile elaborare solo un trend preliminare relativo all’andamento delle diverse asset class del Real Estate: occorrerà aspettare probabilmente la fine dell’anno per avere indicazioni più precise.
Sicuramente, possiamo individuare nei settori Retail – con la probabile eccezione dell’High Street – e nell’Hospitality quelli maggiormente impattati dalla pandemia. Per il primo, pur con le dovute differenze tra le categorie merceologiche, ci aspettiamo una contrazione dei fatturati, soprattutto per ristoranti e negozi di abbigliamento, mentre ne risentiranno meno i comparti alimentare e healthcare. Prevediamo inoltre una crescita dei rendimenti attesi dagli investitori correlata ad un aumento del rischio percepito per la componente equity e da una maggiore difficoltà di accesso al credito. Nel breve termine, inoltre, un fenomeno che stiamo osservando è una minore influenza delle conseguenze della pandemia sui negozi di prossimità rispetto ai centri commerciali nei quali la componente Leisure e le categorie merceologiche maggiormente impattate sono presenti in misura superiore. Nel prossimo futuro, infine, ci aspettiamo una maggiore ibridazione tra il Retail e la logistica last-mile, con soluzioni e spazi integrati.
Il settore Hospitality indubbiamente sarà quello maggiormente penalizzato nel medio-breve periodo e con significative diminuzioni di ricavi per mancata operatività dei gestori; si prevede una crescita dei cap-rate stante la crescita di rischio settore. La crisi potrebbe perdurare per il prossimo biennio, soprattutto per gli hotel a 4 e 5 stelle, a causa della forte contrazione del turismo internazionale. I proprietari ben capitalizzati potranno sfruttare questo periodo per progetti di investimento e miglioramento delle strutture,” ha commentato nel corso dell’eMeeting.
“Analizzando le altre asset class, il segmento Uffici necessita di un approccio “caso per caso”, con valutazioni diverse a seconda della location, della tipologia e della situazione dei singoli conduttori. La pandemia di Coronavirus porterà però necessariamente a un ripensamento degli open space, delle soluzioni di co-working e dei grandi head quarter centralizzati. La Logistica sembrerebbe emergere come comparto maggiormente resiliente, anche se richieste di riduzione dei canoni saranno possibili; prevediamo in particolare una crescita nel corso dei prossimi mesi delle strutture per la gestione dell’ultimo miglio delle consegne. Una visione positiva viene condivisa anche per il comparto Residenziale: la domanda di nuove abitazioni infatti dovrebbe rimanere sostenuta; tipologicamente si prevede che le nuove abitazioni aumenteranno in termini di metri quadrati e nella dotazione di superfici esterne (logge, terrazze, ecc).
Infine, le previsioni sono incoraggianti anche per gli investimenti in strutture quali data center, impianti tecnologici, infrastrutture e industria leggera, mentre risulteranno penalizzati quelli per il senior housing e per i servizi di intrattenimento. In conclusione, è e sarà fondamentale capire velocemente come gli investitori e i finanziatori decideranno di muoversi nel nuovo scenario che si è venuto a creare.”
Fonte : Company