Covivio, quotata all’Euronext di Parigi e su Borsa Italiana a partire dal 2 gennaio – dopo aver perfezionato la fusione di Beni Stabili in Covivio – ha illustrato il 10 gennaio ai media ( nella sede milanese di Beni Stabili) la propria strategia di sviluppo in Europa e in Italia. Presenti all’ incontro, Alexei Dal Pastro e Barbara Pivetta, rispettivamente CEO e CFO di Covivio Italia .
Con circa 23 miliardi di euro di patrimonio gestito e 5 miliardi di progetti di sviluppo, principalmente a Milano, Parigi e Berlino, e 850 professionisti in tutta Europa ( 150 in Italia, ndr) , Covivio punta a creare un immobiliare flessibile, sostenibile e “vivo”, che aiuti imprese, gruppi alberghieri e città ad accrescere la propria capacità di attrazione, gestire la trasformazione e raggiungere i più alti standard di sostenibilità.
L’approccio sviluppato da Covivio si fonda su tre priorità:
-realizzare un mix efficace fra uso lavorativo, alberghiero e residenziale degli spazi, in un’epoca in cui è richiesta sempre maggiore sinergia tra gli utilizzi;
-gestire tutta la filiera dell’attività immobiliare, dalla progettazione di nuovi edifici all’ideazione di servizi innovativi;
-mantenere costante la visione centrata sui clienti.
Il Gruppo opera con un portafoglio che si estende dalla Francia (nei segmenti uffici e alberghiero), alla Germania (residenziale e alberghiero), all’Italia (uffici e alberghiero) e attività anche in Spagna e nel Regno Unito (nel settore alberghiero) .
Sostenibilità e Innovazione
La strategia di sviluppo di Covivio si basa interamente sulla sostenibilità, secondo due linee guida principali :
–l’ammodernamento costante del portafoglio, con l’adozione degli standard più elevati nella sostenibilità, nell’utilizzo degli edifici e per la salute;
–la realizzazione di città più smart, più accessibili e sostenibili
Attualmente il 100% dei nuovi progetti per uffici di Covivio è costituito da edifici sostenibili, mentre il 73% dei suoi uffici in Francia, il 54% di quelli in Italia e il 48% dei suoi alberghi in Europa hanno un rating ecologico (HQE, Breeam, Leed…).
Anche l’innovazione è alla base del posizionamento di Covivio e si fonda su due pilastri strategici:
-progettare edifici che soddisfino e anticipino le nuove esigenze, quali spazi di lavoro flessibili, formati immobiliari innovativi, per co-working e co-living, edifici connessi ecc.
–sviluppare nuovi servizi che incontrino le aspettative degli occupanti: mobilità, digitalizzazione e servizi locali
Per alimentare l’innovazione Covivio ha deciso di sostenere direttamente lo sviluppo di start-up promettenti a vari livelli di maturità, che progettino soluzioni innovative per tutte le linee di prodotti del Gruppo. Per questo è stata creata una struttura dedicata, Covivio Proptech, che sta attualmente valutando diversi progetti di investimento a livello europeo.
Uffici
Nel segmento uffici Covivio ha attualmente un patrimonio gestito pari a oltre 10,6 miliardi di euro. Il portafoglio è localizzato soprattutto nella regione di Parigi, nelle principali metropoli francesi e nella città di Milano, con un tasso di occupazione del 97% e una pipeline di nuovi progetti (gestiti) di 3,5 miliardi.
All’interno di questo segmento Covivio ha lanciato un anno fa Wellio, l’offerta di flex-spaces e servizi del Gruppo, che combina in modo unico il know how nel settore alberghiero con quello degli spazi dedicati al lavoro. Wellio intende posizionarsi come provider principale di spazi di co-working, a disposizione non solo di grandi gruppi ma anche di piccole e medie aziende, imprenditori e freelance.
Con tre sedi già attive a Parigi e una a Marsiglia, Wellio aprirà a Milano all’inizio del 2020 nell’immobile iconico di proprietà situato in Via Dante 7, i cui spazi a uso ufficio saranno totalmente rinnovati. La superficie totale lorda sarà dedicata per 4.800 mq a uffici e per 2.100 mq a retail.
Entro il 2022 Wellio offrirà circa 35 mila mq di spazi di co-working nelle maggiori città europee. I siti Wellio, tutti diversi in Europa, si trovano negli edifici più iconici, nuovi o ristrutturati, di proprietà di Covivio.
Alberghi
Con circa 400 hotel , Covivio è attualmente partner importante di grandi gruppi alberghieri europei, che supporta nei progetti di leasing, costruzione, finanziamento e sviluppo.
Attualmente il Gruppo ha un portafoglio alberghiero di 5,9 miliardi di euro, gestito da 18 società, con 28 brand, tra i quali AccorHotels, IHG, B&B, Marriott, Radisson , NH e Barcelò.
Nel 2018 Covivio ha sviluppato il primo hotel MEININGER in Italia, situato a Milano in Piazza Monte Titano.
La Società ( che al proprio interno ha anche un Team specializzato in hotel management) punta a sviluppare alberghi nel nostro Paese in tutte le città ad elevato tasso di pernottamenti turistici , come Roma, Firenze e Venezia, ha dichiarato Alexei Dal Pastro.
Residenza
Con oltre 41 mila unità , la maggior parte delle quali situati a Berlino, Covivio si posiziona attore attivo nel mercato residenziale tedesco. In questo segmento Covivio ha lanciato un’attività di sviluppo dedicata , e sta sperimentando nuovi formati, come il co-living e lo sviluppo di nuove residenze.
Attualmente il Gruppo ha un portafoglio residenziale in Germania di 5,7 miliardi di euro, con una pipeline di 500 milioni di nuovi progetti e una previsione di tre mila “camere” per il co-living a Berlino entro il 2022.
Focus sull’Italia: Milano
Covivio ha un chiaro focus strategico sul segmento uffici a Milano: il 68% del suo portafoglio uffici, pari a 3,3 miliardi di euro, è infatti rappresentato da uffici situati in città.
Il Gruppo ha anche una ricca pipeline di nuovi progetti focalizzati per l’88% a Milano, con oltre 360 milioni di euro di progetti commissionati e circa 400 milioni di euro di progetti gestiti.
Tra i nuovi development immobiliari, i più significativi sono “Symbiosis” e “The Sign”.
“Symbiosis” ( firmato dagli architetti Antonio Citterio e Patrizia Viel ) è un progetto iconico di sviluppo e riqualificazione urbana, situato nella zona sud di Milano, nell’area vicino alla Fondazione Prada e all’Università Bocconi, che intende rappresentare la massima esemplificazione del concetto di uffici ad alta performance. La prima fase di Symbiosis è stata già consegnata, e riguarda 20.500 mq di uffici e servizi, all’interno dei quali si colloca il nuovo HQ di Fastweb. Covivio ha anche avviato la “fase 2” e la costruzione di un nuovo edificio di 9.400 metri quadrati già pre-assegnati a Ludum, una scuola internazionale. In totale, oltre ai progetti in fase di realizzazione, Symbiosis ha un potenziale di sviluppo pari a 95 mila mq metri quadrati.
“The Sign” è un business district in fase di sviluppo nella zona sud-ovest di Milano, che comprende tre edifici per uffici con una piazza centrale e una grande area verde, per una superficie lorda totale di 26.500 mq. Concepito come un incubatore di imprese, il complesso potrà accogliere i primi occupanti nel 2020, e fra essi AON, che stabilirà in uno dei tre edifici principali il suo nuovo quartier generale.
(Elaborazione di Paola G. Lunghini su Fonte Company )
Un po’ di storia di Beni Stabili ( SE&O)
Beni Stabili è stata fondata il 27 marzo 1904 a Roma, con il nome di Istituto Romano di Beni Stabili SA.
Nel 1940 cambia ragione sociale in Sacip, Soc. An. Commerciale Immobiliare Padovana -, quotata alla Borsa di Venezia, proprietaria di alcuni compendi immobiliari nei centri storici di Udine e Padova.
Nel 1986 il Gruppo Romagnoli, di cui fa parte Bastogi Irbs SpA, nata a sua volta dalla fusione della Bastogi SpA e dell’Istituto Romano di Beni Stabili, rileva la Sacip nella quale concentra il patrimonio immobiliare già dell’Istituto Romano di Beni Stabili.
Nel 1990 il Gruppo Romagnoli cede il controllo di Beni Stabili a Uno Holding – Unione Operatori Holding SpA. Con l’acuirsi della crisi del settore immobiliare, il Gruppo Uno Holding vede deteriorarsi la propria struttura economico-patrimoniale.
Il 1997 Beni Stabili passa sotto il controllo del Sanpaolo IMI a seguito di una ristrutturazione economico-finanziaria durata alcuni anni e al ritiro dalla Borsa.
Nel 1999 nasce la nuova Beni Stabili dallo spin-off immobiliare del Gruppo Sanpaolo IMI, interamente priva di debito. Il 2 novembre viene quotata alla Borsa Valori di Milano. La compagine azionaria è così composta: 16% a Sanpaolo IMI, 14% a Compagnia San Paolo, 17% attribuito a diverse banche italiane e il 53% di flottante sul mercato.
Il 2001 la CFI -Compagnia Finanziaria d’Investimento S.p.A. acquista il 29,4 % del capitale sociale dai precedenti maggiori azionisti di Beni Stabili, diventandone azionista di riferimento. (La CFI era una società immobiliare il cui azionariato era composto da diciannove azionisti del Nord-Est italiano, tra cui spiccavano i nomi di Leonardo del Vecchio, Gilberto Benetton e di altri importanti imprenditori, ndr). Aldo Mazzocco e Massimo de Meo, già AD di CFI da alcuni anni, vengono nominati AD di Beni Stabili ( il secondo uscirà dal Gruppo a fine 2007, ndr )
Nel 2004 la Compagnia Finanziaria di Investimento viene acquistata al 100% da Leonardo Finanziaria Srl (Società controllata al 100% da Leonardo Del Vecchio). Il 6 settembre la Leonardo Finanziaria , avendo superato la soglia del 30% nel capitale sociale di Beni Stabili, ha lanciato una Offerta Pubblica di Acquisto obbligatoria promossa ai sensi dell’art. 106 del Testo Unico e avente a oggetto l’intero flottante di Beni Stabili.
Nel 2007 Leonardo Del Vecchio, azionista di riferimento con il 35%, ha conferito la propria quota alla società immobiliare francese Foncière des Régions che ha successivamente lanciato un Ops sul 100% di Beni Stabili. Foncière des Régions ha poi deliberato un aumento di capitale con emissione di nuove azioni offerte in via riservata a Delfin, società di Leonardo Del Vecchio diventata così azionista di riferimento di Foncière des Régions. Sempre nel 2007 Beni Stabili acquisisce lo status di SIIQ.
Il 21 ottobre 2015 Aldo Mazzocco si dimette da AD di Beni Stabili e da tutte le cariche da lui ricoperte nel Gruppo, compresa FdR .
Il resto è cronaca