Far ripartire il mercato immobiliare equivale a dare nuovo slancio all’economia del Paese. Ne parleranno a Roma il prossimo 24 gennaio 2013 politici, giornalisti e responsabili dell’associazionismo del real estate.
La manifestazione “…Se riparte l’immobiliare, RIPARTE L’ITALIA”, promossa dalla FIAIP, si svolgerà presso l’Auditorium Antonianum, a Roma, in Via Manzoni 1, a partire dalle ore 14.30; e vedrà la partecipazione dei principali player del comparto del real estate che si confronteranno con le forze politiche e le coalizioni che si candidano alla guida del Paese.
Nel corso dell’evento la FIAIP presenterà il “Manifesto per il rilancio dell’immobiliare” per far ripartire il real estate e rilanciare nuove politiche per lo sviluppo e la crescita, documento che verrà sottoposto all’attenzione delle coalizioni politiche che si candidano a guidare l’Italia nella prossima legislatura.
Consapevole che il 79% degli Italiani è proprietario di un’abitazione, FIAIP vuole comprendere quali saranno le politiche sulla casa che potranno essere adottate nel corso della prossima legislatura, anche in relazione alle leggi sulla locazione, che sempre più assumono valenza di “stabilizzatore della pace sociale”. Famiglie, giovani coppie, single hanno la necessità e il diritto di accedere al bene casa, la proprietà diffusa che caratterizza la nostra Nazione e i risparmi che i cittadini hanno collocato nei Titoli di Stato italiani e che hanno salvato l’Italia dalla bancarotta.
«Ora – sottolinea Paolo Righi, Presidente Nazionale FIAIP – ci aspettiamo che coloro i quali saranno chiamati a guidare il Paese sappiano riprendere il filo della “buona politica” e possano mettere in atto un piano di rilancio del settore immobiliare, che oggi rappresenta in Italia quasi il 20% del Pil e che da anni è penalizzato a tutti i livelli della filiera».
Negli ultimi anni il comparto immobiliare ha perso oltre un quarto degli operatori e ha visto le stretta sul credito, i mutui dimezzati e l’ abbattersi sulle abitazioni le tasse più alte d’Europa.
La filiera dell’immobiliare ha perso negli ultimi anni 500 mila posti di lavoro, il numero delle compravendite di beni immobili è sceso dalle 850 mila unità del 2006 alle 480 mila del 2012. Nell’ultimo anno la pressione fiscale sugli immobili è diventata la più alta d’Europa, e l’erogazione del credito alle famiglie per l’acquisto della casa è ormai una chimera. Questi dati fotografano lo stato di un settore che oggi subisce l’attacco di una politica miope volta esclusivamente a tassare la proprietà immobiliare per risanare i conti di uno Stato che non riesce a disciplinare le proprie spese.
«La prossima riforma del Catasto, l’IMU, la TARES che farà il suo debutto quest’anno, insieme a una miriade di altre imposizioni fiscali – secondo la FIAIP – renderanno sempre più difficile l’approccio all’acquisto della casa di proprietà e all’investimento immobiliare per fini locatizi».
«Servono nuove politiche per la casa e tutto il comparto immobiliare. C’è una netta colpevolizzazione ideologica del bene case. L’Italia per stare in Europa, a pieno titolo, deve affrontare gli annosi problemi strutturali che il settore si porta avanti da troppo tempo. E’ necessario riaccendere subito il motore dell’immobiliare – sottolinea Paolo Righi – e sono necessarie politiche che stimolino gli investimenti nel mattone e un allentamento immediato della morsa tributaria sugli immobili».
Fonte: Ufficio Stampa FIAIP