di Paola G. Lunghini
(NOTA : le reiterazioni nel testo sono ovviamente volute) .
Lo conosco da molto tempo, e le occasioni per fare quattro chiacchiere in tanti anni non sono mai mancate : in fin dei conti, anche lui frequenta in parte la real estate community.
Ma sempre con un poco di “distanza”: in fin dei conti, lui si è sempre occupato di mobili per ufficio, di pareti divisorie vetrate e simili , cose insomma che io poco comprendo. Roba da architetti. Roba da architetti che inventano e producono ciò che serve a coloro che si occupano di uffici.
Ma ora è diverso: nell’ estate dello scorso anno, infatti, Marco Predari è stato eletto Presidente di Assufficio (*) e le quattro chiacchiere hanno recentemente e felicemente assunto la veste di alcune lunghe conversazioni .
E allora, voilà il suo“ Ritratto”.
Detto, fatto. La sua profonda conoscenza del settore ufficio e la concretezza del suo programma operativo sono state «tra i principali fattori che hanno portato i Consiglieri a eleggere Marco Predari come nuovo Presidente, a conclusione dei sei anni di doppio mandato del Past President Alberto De Zan» recitava il 2 luglio 2014 una Nota di Assufficio, che così proseguiva : «Particolarmente apprezzata è stata anche la disponibilità di tempo che Marco Predari intende riservare a questo incarico. Il nuovo Presidente ha infatti dichiarato di “riconoscersi nel mondo delle Associazioni” e si è impegnato a partecipare attivamente alla vita associativa per offrire un servizio a tutte le aziende associate . Pur consapevole della situazione non favorevole del mercato ufficio, ha trasmesso una visione proattiva ed evidenziato alcuni punti sui quali agire concretamente».
La notizia stupì non poco: Marco gravitava sì nel mondo di Assufficio ( non sarebbe potuto essere diversamente, dato il suo ruolo imprenditoriale). Ma mettersi “al servizio” ed “entrare nei meccanismi operativi”, beh, è tutt’ altra cosa.
Ebbene, alle parole lui ha subito fatto seguire i fatti: appena eletto ha iniziato gli incontri per conoscere meglio la struttura, le persone e i ruoli dell’Associazione; e a ciascun membro del Consiglio ha chiesto di esprimere i propri “desiderata” che sarebbero stati affrontati insieme ai punti più urgenti ( il Salone Ufficio 2015 e le opportunità offerte da Expo Milano ) , e che sarebbero stati « integrati in base alle priorità nel nuovo piano programmatico».
Insomma, il neo-Presidente si “ sarebbe sobbarcato” un vero e proprio secondo lavoro in aggiunta a quello che svolge intensamente da oltre 40 anni.
E’ chiaro che, per Marco, la parola “ pensione” ha un significato soltanto “ cromatico” ( nel senso che i capelli superstiti e la curatissima barba sono ovviamente belli argentati). L’energia, la passione, la vivacità intellettuale , e la voglia di innovare sono ancora quelli del ragazzo intelligente che“andava a bottega” dal suo papà.
Il figlio del falegname. Siamo nel 1953, nella Milano post bellica e operosa. Aldo Predari, il padre del neonato Marco, “manda avanti” la sua bottega artigiana di falegnameria. E’una bottega un po’ speciale, dove si ascoltano i desideri delle famiglie clienti e si cerca di tradurle in soluzioni. Nessun giorno è eguale all’altro, come nessun oggetto di mobilia è uguale all’ altro. Oggi si direbbe “ tailored made”.
La notorietà dell’ abilissimo artigiano si sparge e, nel giro di qualche anno ( mentre il Paese si rinvigorisce) , le famiglie incominciano ad arrivare addirittura con l’ architetto di fiducia. La bottega è diventata un laboratorio di successo, in cui il giovanissimo Marco ( che intanto frequenta a Milano l’Istituto Tecnico Carlo Cattaneo, dove si diplomerà “geometra”) trascorre tutto il tempo libero dallo studio. Respira il profumo delle essenze, e impara a usare le mani e gli attrezzi. Ammira il padre che sa prevedere e interpretare le esigenze di quegli architetti che lui, Marco, tanto ammira.
Ormai ha deciso: studierà architettura. E intanto continuerà ad“ andare a bottega”. Il lavoro infatti continua ad aumentare, e il laboratorio è ormai diventato quasi una piccola azienda.
Il padre è felice. Suo figlio sarà architetto, un sogno.
Resterà però, per lui, un sogno : perché allorchè Marco aveva solo 19 anni , Aldo prematuramente muore.
Il ragazzo, oltre al terribile dolore, si trova di fronte a una scelta terribile : dirigere l’ azienda senza averne ancora assorbito tutta la complessità, o continuare a studiare. Sceglierà ( dopo avere ceduto l’ attività ), la seconda opzione e, qualche anno dopo, si laureerà brillantemente in Architettura al Politecnico di Milano, con una tesi che segnerà la sua vita . Aveva infatti affrontato – in modo assolutamente sperimentale – il tema dell’ evoluzione dell’ ufficio : non più soltanto un insieme di scrivanie, sedie e armadi, ma uno spazio in divenire. Dove lavorare, ma dove anche sperimentare.
Una carriera in salita. Seguono anni intensi, tutti in primarie aziende ( tra cui la Sagsa dei fratelli Perini, una vera e propria scuola e ancor oggi una grande amicizia) a fare ciò per cui si era laureato: ad ascoltare , e proporre alla clientela il nuovo concetto di ufficio. All’ insegna del “ fare” ( « Eh, sì, perché i mobili io li so fare»… ).Viaggi in Italia e all’ estero, in molti Paesi, Cina compresa, a proporre il Made in Italy in anni in cui il concetto ut supra si andava vieppiù rivoluzionando, e la sfida delle nuove tecnologie era dietro l’ angolo.
Poi, nel 1998, l’ ingresso in Universal Selecta ( leader nel proprio settore, partizioni attrezzate e insonorizzate, etc), dapprima come Partner, poi anche come Consigliere Delegato. Ruolo che tutt’ oggi ricopre, con un track record di tutto rispetto.
Ecco qui sotto alcune delle sue più recenti e note “conquiste”:
-ASHURST. «Sede milanese dello Studio Legale internazionale con base a Londra e uffici in tutto il globo, dagli USA all’Australia. Le linee dinamiche, i colori accesi e la trasparenza contrastano con la moquette e con gli elementi primordiali che arredano l’ufficio. Le curve colorate sono rese possibili dal sistema U.S. Roundwall e le pareti insonorizzate attrezzate con i sistemi Suite con pannelli lignei e mensole opache “panna” sono state realizzate con i sistemi Spark e Between».
-AXA.«Il nuovo Headquarters di AXA Italia sorge nell’area di Porta Nuova. L’edificio realizzato in classe energetica A e rispondente ai requisiti LEED è frutto di una sapiente e coerente ristrutturazione. Universal Selecta ha realizzato e posto in opera i sistemi di pareti divisorie vetrate Spark, gli elementi speciali della Sala Consiglio, posta in sommità dell’edificio e gli armadi scorrevoli con un sistema di apertura e chiusura a frizione, con funzione di contenitore divisorio e contornato da pareti vetrate, che garantiscono una spiccata valenza acustica».
-BNP PARIBAS RE. «Gli uffici di questo prestigioso sviluppatore immobiliare sono posizionati all’interno di un immobile progettato dall’archistar Mario Cucinella: il “Parallelo”. L’impianto distributivo prevede la posa di pareti vetrate a singola e doppia lastra, caratterizzate dalla integrazione con armadiature e porte battenti in legno laccato e decorato con fresate orizzontali. L’insieme compositivo di queste tipologie è coordinato con la posa di pellicole opacizzanti che riprendono graficamente, con estrema precisione, le modanature dei contenitori».
-HUMANITAS (ICH). «La sede direzionale di Humanitas, primario gruppo ospedaliero privato, trasmette una sensazione di pulizia ed efficienza mai disgiunte da un tratto di eleganza minimalista. La scelta cromatica riporta all’interno le valenze estetiche dell’edificio che ospita gli uffici del Gruppo. L’accostamento fra le pareti in cartongesso trattate con effetto spatolato e le partizioni in cristallo attribuisce all’insieme un effetto di solidità e leggerezza».
Parlando di numeri, siamo a un fatturato 2014 di circa 10 milioni di euro, sviluppato con una quarantina di collaboratori. La base è a Milano, ma c’è anche una presenza in Far East . Distribuzione in tutta Italia. (Entro l’ anno in corso, Universal Selecta dovrebbe aprire anche in Spagna, ndr).
Viaggiare meno, viaggiare meglio. I viaggi, per fortuna, sono oggi meno massacranti di un tempo. La meta si è concentrata, negli ultimissimi mesi, su Roma : per farsi ascoltare anche nei Palazzi del potere : che “ pare” stiano ascoltando. «Rappresentiamo le istanze di una intera categoria che è un vanto tra le innumerevoli eccellenze italiane». E che è in difficoltà nel proprio Paese mentre cresce l’ attenzione da parte dei mercati esteri come USA, Paesi Arabi, Iran etc .
Occorre dunque una “ spinta” , quella che tutti si attendono nei prossimi giorni dal Salone del Mobile di Milano, un impegno che coinvolge Marco sino allo spasimo. Ecco, sul Salone di Milano sono già state spese molte centinaia di articoli , ergo non mi dilungo. Sottolineo solo che tutte le iniziative di Assufficio – e delle aziende che ne fanno parte- sono sul web dell’ Associazione (www.assufficio.it) e della Fiera.
Che programmi, dopo il “Mobile” e il “ Fuorisalone” ? «Semplice e difficile allo stesso tempo». Marco sta infatti già lavorando per far meglio incontrare la sua filiera con quella del real estate. Due mondi ancora troppo distanti che, invece, potrebbero beneficiare di una miglior reciproca conoscenza. Ci sono alcuni interessanti progetti sotto la lente… e si attendono presto sviluppi.
Il ruolo di Pashà. Marco non si sbilancia, né io gli chiedo di farlo. Anche perché egli è persona molto discreta. Che tiene anche molto alla propria privacy. Da una parte l’ azienda ( e ora anche l’ Associazione), dall’ altra la famiglia, da proteggere da eventuali riflettori. Famiglia composta dalla moglie Valeria, laureata in chimica pura a Milano, poi dirigente ospedaliero presso l’Ospedale Buzzi ( laboratorio di riferimento regionale per lo screening neonatale). Da Andrea , 28 anni, che lavora con il padre in Universal Selecta, nella unita’ produttiva di Pozzo d’Adda. Da Giulia, 25 anni, laureata in marketing e comunicazione in Bocconi con Master e esperienze estere, ora in DHL. E da un ( notissimo, questo sì) labrador miele di quasi sei anni e circa 35 chili . Che il Nostro si porta appresso dappertutto, come le immagini qui sotto ben dimostrano ( le foto del cane sono quasi le uniche che compaiono sulla pagina fb di Marco Predari). Al mattino, la sveglia suona presto : c’è da portare giù Pashà. Dopo cena, no pennichella davanti alla TV : c’è da portare a spasso Pashà, una bella e salutare passeggiata, con magari qualche riflessione sulla giornata ( si sa che Pashà capisce tutto, e pure risponde : come qualsiasi “ padrone “ di cane ben sa…). Pashà – di nome e di fatto – è l’ ombra dell’ ombra di Marco. Pashà va in ufficio, in fabbrica, in auto, in vacanza (al mare, solitamente, ma anche in montagna). I due sono in simbiosi mutualistica. Non mi stupirei se la scodinzolate di Pashà avessero anche una cifra, diciamo così, “ strategica” …
Un sogno nel cassetto. Ne ha fatta di strada, il figlio del falegname; e dalla vita ha avuto tanto. Da bravo architetto, ha anche potuto coltivare i suoi molteplici interessi culturali. Ha molto viaggiato, e ha conosciuto molta gente, anche “ importante “. Ma un sogno nel cassetto c’è sempre: «Vorrei poter uscire dalla scena professionale lasciando un bel ricordo». Quando sarà il momento, Marco, quando sarà il momento. Che per ora appare molto lontano.
(*) Assufficio, Associazione nazionale delle industrie dei mobili e degli elementi d’arredo per ufficio , raggruppa oltre 140 aziende produttrici di mobili per ufficio, di pareti attrezzate e sedute in rappresentanza dell’80%del fatturato nazionale. L’Associazione è costituita da imprese liberamente associate e desiderose di cooperare per tradurre in impegno concreto quanto necessario per ottenere un continuo sviluppo e miglioramento, anche a livello internazionale, di tutta la categoria a cui appartengono. Assufficio è membro attivo di FEMB (Federazione Europea dei Produttori di Mobili per Ufficio). Assufficio fa capo a FLA -Federlegno Arredo, insieme ad una quindicina di altre associazioni che compongono e rappresentano tutta la filiera dell’ industry.
Nelle immagini, Marco Predari con Pashà