di Paola G. Lunghini
Mio amato Appartamento,
dopo 24 anni che stavamo insieme, oggi ho dovuto lasciarti , e tu sai bene con quanto dolore.
Sei stato una delle cose più importanti della mia vita .
Quando la prima volta ti vidi, fu amore a prima vista , e Iddio sa se eri conciato . L’ inquilino precedente ti aveva lasciato infatti in uno stato ignobile : pieno di cose da buttare in discarica, e sporco, sporco sporco da morire.
Ma per me eri strutturalmente perfetto, ti ho capìto subito. Infatti , non ti ho modificato un muro, ho solo eseguito ciò che andava fatto : il rifacimento dei bagni e della cucina, la totale riprogettazione dell’ impianto elettrico e della climatizzazione , la sistemazione del parquet e degli altri pavimenti , le imbiancature e le verniciature …Eri contento, lo so.
Poco più di due mesi di lavori ed eri diventato la proiezione di me stessa, e il mio orgoglio .
Poi, ti arredavo.
Cucina esclusa , ho riversato i colori – che per te avevo scelto – in tutte le altre stanze : il giallo ( creatività) e il blu ( razionalità). Eri diventato gemütlich…accogliente .
Intanto arredavo anche la nostra terrazza, che in poco tempo – lo sai che dalla mia mamma ho ereditato il pollice verde – diventava la più bella della strada : quando, a primavera, i glicini e i gelsomini fiorivano, al minimo refolo potevi sentire il loro profumo già da lontano.
Oltre ai mobili – alcuni dei quali preziosi, compreso il mio storico pianoforte – ti avevo riempito da subito di tante cose belle : le mie migliaia di libri che negli anni aumentavano , migliaia di dischi e CD, centinaia di videocassette e DVD di film etc, etc. Per non citare le mie innumerevoli collezioni di oggetti di nessun valore …ma per me importanti : la storia della mia vita .
Ti ho fatto conoscere tutti i miei amici e, nella Sala, sono transitati tutti i maggiori player del real estate o quasi ( non ti faccio i nomi, li sai anche tu ) : per lunch, cene o cocktail . E anche per feste vere e proprie …
Ma anche per colloqui /interviste di lavoro : lo sai bene che io il remote working lo faccio da molti anni , ma la gente ho sempre voluto vederla di persona… cosa di meglio che un caffè o un prosecchino qui da noi due ?
Hai conosciuto, mio amato Appartamento, anche molti dei miei amici e colleghi internazionali : qui da te e me si sono spesso sentite parlare molte lingue.
Hai ascoltato, in questi 24 anni, musica ogni giorno che Iddio ha mandato in terra . Dalla più classica alla più pop. Lo sai che io con la musica ci convivo da sempre, e io so che di ciò tu eri contento.
Sai stato, con me, sempre super-informato di ciò che accadeva nel mondo : radio , internet, etc, dal primo mattino sino alla sera andando a dormire.
Mi hai accudito , in questi 24 anni, ogni volta che sono stata malata : e ciò è accaduto, purtroppo, spesso.
Mi mancherai, mio amato Appartamento, da morire.
E mi mancherà lo splendido panorama che godevo con te, che spaziava dal Castello Sforzesco proprio di fronte alla finestra della mia camera da letto, al Duomo ( che sembra di toccare con mano ) e alla Torre Velasca. Da una delle finestre vedevo anche , nelle giornate limpide, la Generali Tower .
Mi mancherà il tuo silenzio assoluto , atmosfera immota . Perfetta per me, che il rumore , soprattutto quando è inutile, non lo sopporto.
Il tuo silenzio assoluto tutte le notti che ho passato con te.
Non credo che i prossimi inquilini che ti occuperanno ( al mio rilascio, la Proprietà affermerebbe di volerti trasformare in un ufficio… ) ti ameranno quanto ti ho amato io.
Va beh, qui mi chiudo.
Della prossima casa dove andrò non ti dico niente , se non che è un po’ più piccola, non ha la nostra terrazza, e non ha la nostra vista panoramica. Pazienza, non si può avere tutto . Ma è solo a 300 metri da te. Potrete parlarvi.
Se sarai infelice e deluso delle persone che dovrai “accettare” , vienimi in sogno, e ricorderemo insieme il nostro mondo di ieri.