Lo smart-working da oggi si fa anche in franchising. Regus, leader a livello mondiale nella fornitura di spazi di lavoro, annuncia lo sbarco ufficiale in questo segmento di mercato anche in Italia, offrendo ai professionisti del settore un’opportunità di investimento totalmente inedita e innovativa per il real estate.
Il business degli spazi di lavoro flessibile è un segmento del real estate particolarmente promettente: si calcola che, entro il 2025, il 30% dell’impronta immobiliare totale delle grandi aziende, a livello globale, sarà costituita da spazi di lavoro flessibile, con una crescita di questo mercato pari al 13% annuo a livello mondiale (fonti: JLL e CBRE). Solo in Italia, Regus ha assistito a una crescita esponenziale dei propri business center negli ultimi anni: nel 2009 gestiva 10 sedi sul territorio nazionale in sole 3 città; oggi, dieci anni dopo, i business center sono diventati quasi 50 in 12 diverse città di tutta la penisola. Entro la fine dell’anno, Regus si pone l’obiettivo di arrivare a quota 65 business center.
Il piano di espansione dei business center Regus attraverso il format del franchising, che ha debuttato a livello globale nel 2015 in 12 Paesi extra-europei, è stato esteso nel 2018 anche a cinque mercati europei (Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna e Italia). Regus è, quindi, ormai pronta anche nel nostro Paese a fare appello a tutti gli investitori interessati in questo piano di espansione e crescita.
La proposta franchising di Regus appare particolarmente innovativa e dal carattere inedito per il settore real estate. Gli investimenti in franchising in Italia, infatti, sono per lo più accostati al segmento retail e a quello del food & beverage.
Ma come funzionerà, nel concreto? La collaborazione con Regus si svilupperà a partire dalla definizione congiunta di un programma di sviluppo, che preveda un’area geografica e un numero di aperture predefiniti. Oltre alle location, verrà definito il periodo di collaborazione: 10 anni a partire dalla data di apertura di ogni sede, con possibilità di estendere la partnership per ulteriori 5 anni. Il progetto, quindi, passerà dall’individuazione della location perfetta – un immobile con una superficie di almeno 1.000 m2, che possa ospitare almeno 100 postazioni di lavoro, allestita secondo i canoni architettonici e di design che contraddistinguono ogni spazio Regus nel mondo.
“Il nostro segreto è da sempre quello di saper trasformare qualcosa di rigido, un immobile, appunto, in uno spazio estremamente flessibile – ha detto Mauro Mordini. – È chiaro che, per riuscire in questo progetto, l’apertura di un business center in franchising debba obbligatoriamente passare per investimenti significativi, più alti rispetto a quelli di un franchising tradizionale, seppur meno onerosi rispetto alla media del settore immobiliare. In Gran Bretagna, assistiamo alla scelta di questo format come strumento di diversificazione dell’investimento nel segmento rispetto ad altre forme di franchising più tradizionali. Nel paese sono già stati firmati accordi per l’apertura di 40 business center in franchising. La chiave del successo del format è dettata dal fatto che, aprendo un Regus, si vende un prodotto conosciuto, che attira clienti e spesso intercetta e anticipa la domanda di questo tipo di servizio.”
Regus, nata in Belgio nel 1989, è stata una delle prime società nel mondo a offrire spazi di lavoro flessibili. Da allora è cresciuta in maniera esponenziale, espandendosi a livello globale. La società dispone di oltre 1.000 sedi negli Stati Uniti, più di 350 nel Regno Unito e almeno 100 sedi rispettivamente in Canada, Cina, Francia, Germania, India, Giappone e Paesi Bassi. Obiettivi a medio termine: i nuovi mercati di Repubblica Dominicana, Guyana, Giamaica e Tajikistan.
Fonte : Company