a cura di Aldo Norsa ,
pubblicato dalla società di ricerca Guamari
Facendo rivivere una tradizione di classifiche delle maggiori imprese di costruzioni, iniziata con la rivista
Costruire nel 1986 e continuata con
Edilizia e Territorio / Il Sole
24 Ore sino al 2016, la società di ricerca Guamari ha pubblicato nel mese di novembre 2019 un nuovo Rapporto (a stampa e
on-line) dedicato alle prime 50 imprese italiane attive nel mercato dell’edilizia privata.
Il Rapporto, a cura di Aldo Norsa, già docente IUAV ( con la
collaborazione di Stefano Vecchiarino ) , contiene informazioni
aggiornate al 2018 dedotte da questionari compilati dalle imprese (due
pagine a testa) preceduti da articoli introduttivi e
di commento del settore. L’iniziativa , che era stata lanciata a
giugno 2019 presso Ance Lombardia , propone dunque anche un aggiornato
benchmarking della concorrenza.
«Grazie alla lunga esperienza nella redazione di classifiche delle maggiori imprese di costruzioni maturata, l’Autore ha osservato la mancanza di un’analisi mirata relativa a quelle che operano (in parte o totalmente) nell’edilizia privata. Complice anche l’attenzione spasmodica, da parte delle rappresentanze imprenditoriali e sindacali, al mercato delle opere pubbliche (amplificata da una polarizzazione del dibattito sul nuovo codice dei contratti che dura – incredibilmente – dal 2006). La frustrazione nei rapporti con la politica comporta una disattenzione verso un mercato in realtà più importante, anche se estremamente frammentato e di difficile lettura, come quello dell’edilizia privata. Esso, con 130 miliardi all’anno di investimenti stimati, tra nuovo e recupero, senza contare i consumi, rappresenta tre quarti del mercato totale delle costruzioni, di cui ovviamente la quota di interventi abbastanza significativi da interessare le imprese più grandi e strutturate è difficilmente quantificabile, ma sicuramente non supera il 10 percento. Con una forte prevalenza, come è ovvio, nelle maggiori aree urbane e, come è prevedibile, nelle zone più ricche e industrializzate del Paese che purtroppo escludono ampiamente il Meridione.
Dalla
classifica e dall’esame puntuale dei bilanci e delle informazioni
aggiuntive fornite nei questionari emerge un quadro di imprese sempre
più in affanno
non tanto per carenza di domanda (seppur spesso polarizzata lontano da
dove molte imprese hanno tradizionalmente sede) quanto per una “guerra
dei prezzi” che si accentua quanto più si restringe il mercato dei
lavori pubblici e aumenta il numero di imprese
che si rivolgono in alternativa al privato. A consuntivo, i risultati
di bilancio nel loro insieme sono migliori quando si confronta la
classifica di Guamari delle maggiori imprese del privato con quella
delle maggiori in senso lato (inclusiva di contraenti
generali e imprese specialistiche), sebbene colpisca la molto minor
propensione all’esportazione di lavori per committenti privati».
(tratto dalla Introduzione al volume, per gentile concessione
dell’ Autore) .
Il Rapporto “Le prime cinquanta imprese italiane dell’edilizia privata”
vede, nella parte alta della classifica, le seguenti imprese :
Rizzani de Eccher, Pizzarotti, Cmb, Colombo Costruzioni, Techbau,
Carron, Italiana Costruzioni e Impresa Tonon.
Il volume è stato presentato a Milano, lo scorso 27 novembre, nel corso di un “incontro/dibattito” tra operatori, coordinato da Aldo Norsa .
Tra i numerosi interventi dei “ committenti”, da segnalare quelli, in particolare, di Davide Albertini Petroni ,Risanamento , Carlo Valsecchi , Hines , ed Emanuele Caniggia , DeA Capital SGR.
Per le imprese, hanno testimoniato, tra gli altri, Emiliano Cacioppo , Cmb, Edoardo De Albertis , Borio Mangiarotti, Roberto Mangiavacchi , Mangiavacchi Pedercini, e Jacopo Palermo , Percassi.